Uscí dal locale e mi accesi una sigaretta,sapevo che questo avrebbe dato fastidio a Camilla ma non mi importava,avevo bisogno di sentire il fumo entrare nei polmoni e grattarmi lievemente la gola.
Mentre tornavo a casa godendomi a pieno la mia sigaretta pensavo a Micaela,a come bello e strano fosse stato rivederla.
Le avrei sicuramente scritto in futuro per vedere sia lei che Gaia ma la cosa che piú mi frustrava era Elisa. Lei dov'era? Giá,lei.
Mi mancava terribilmente tanto,è stata la "mia prima volta" da lesbica anche se infine non siamo mai andate oltre i messaggi.
La persi di vista mentre crescevo,era un momento difficile e non volevo nessuno vicino apparte,ovviamente,Camilla.
Era strano pensare a lei dopo anni che non lo facevo,era ancora bellissima come all'ora?
Tutte quelle domande mi fecero compagnia finchè compievo il ritorno a casa ma appena arrivata davanti a codesta mi bloccai,Cams non c'era e di passare la sera a tormentarmi di domande non ne avevo voglia,cosí andai ad un bar e come mio solito ordinai la vodka alla ciliegia. Mi sedetti al bancone sperando che almeno stanotte me ne sarei riuscita a fare alcune.
Iniziai a scolare bicchierini su bicchierini cercando di togliermi dalla mente l'immagine di lui che mi pregava,mi scongiurava,di smettere di bere ma lui non era realmente qui ed io stavo male.
Erano le 20 ed io stavo in pista ormai ubriaca a strusciarmi su ragazze e ragazzi sconosciuti.
Ero stanca,cosí tornai al bancone e bevetti ancora.
Non mi reggevo nemmeno in piedi ma volevo "divertirmi" e con la testa leggera chiamai Mikey che al terzo squillo rispose.
"Gio?"
"Zau fratella" risi alle mie stesse parole.
"Sei ubriaca,è chiaro."
"Non sono ubriaca,sono felice,la gente non può essere felice?" domandai ridendo ma senza vera felicità.
"Dove sei?" sembrava preoccupata ma non doveva esserlo,stavo bene.
"Ad un bar,a Londra" risi.
"Questo lo so ma come si chiama?"
"Blue" risi di piú barcollando verso un posto a sedere.
"Arrivo subito,non muoverti" e riattaccó il telefono.
Che maleducata, pensai senza pensarlo sul serio.
Aveva detto di arrivare subito? È così fece perchè due minuti dopo era lí,intenta nel sollevarmi e portarmi a casa mentre io facevo di tutto per farmi lasciar qui anche se la mia testa ed il mio stomaco dicevano il contrario,stavo per rigettare tutto.
Alla fine lasciai che Mikey avesse la meglio e mi portó fino a casa,facendomi distendere sul letto nel quale,senza accorgermene,mi addormentai senza preoccuparmi del mal di testa che la mattina dopo avrebbe fatto parte di me.Ero ancora lí,stesso vialetto e stessa pioggia,ad aspettarlo.
Altro che piovere,sembrava il diluvio universale mentre aspettavo che Harry venisse a prendermi per andare insieme al cinema.
Erano le 17:30 di un pomeriggio di inverno quindi giá c'era scuro a quell'ora ma io,testarda come sono,sotto le suppliche di Harry di non andare,volevo comunque vedere un film al cinema.
Harry stava arrivando e proprio lí,davanti a me,sbandò andando a sbattere contro un camion.
Piansi,piansi come non mai e corsi verso la macchina sperando con tutta me stessa che lui fosse lí,con un piccolo taglio sul labbro che mi sorredeva dolcemente e mi ripeteva che stava bene ma non c'era,non c'era piú.Mi svegliai,urlando il suo nome,come per routine. Tremavo e non riuscivo a fermarmi,a smettere di piangere e di sussurrare il suo nome come nel sperare di vederlo apparire in camera per venirmi ad abbracciare come faceva sempre quando avevo gli incubi.
Ma non c'era e dovevo smettere di sperare in un suo ritorno,dovevo smettere di autocommiserarmi ma era colpa mia se mi avevano portato via tutto,era colpa mia se un angelo come lui ora non viveva più, così testarda e determinata a tutto da uccidere,oltre a me stessa,l'unica persona che amavo e che sempre ameró.
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Don't Say Anything.
TeenfikceÈ la storia di due ragazze forse troppo simili per completarsi. Incasinate come nessuno scopriranno che la vita amando qualcuno è un po' piú colorata. *preso dalla storia* "Grazie." mi disse,disse solo questo prima di addormentarsi fra le mie bracci...