LOVE YOU GOODBYE?!

capitolo9

Il pranzo è andato benissimo. Sono stata felice del fatto che i miei amici si siano divertiti e che abbiano un certo feeling coi ragazzi. Zac non fa altro che parlare di calcio con Louis e Niall, mentre Luke discute con Liam su quale sia il gruppo migliore degli anni '80. Nel frattempo Emma ed Ivy parlano di arte con Zayn, il sogno delle mie due amiche è quello di dirigere importanti gallerie, o almeno quello di Ivy sicuramente, Emma obbiettivamente non so cosa voglia fare di preciso, ma l'ambito è quello. Io parlo con Harry animatamente di libri
'non puoi davvero paragonare Orgoglio e Pregiudizio a Cime Tempestose, Harold! Il finale è perfetto per la loro storia'
'scherzi Sophie?! È deprimente!'
Passiamo così il resto del pomeriggio.

La sera

Era tutto pronto per il falò: capannone chiuso e sistemato, legna raccolta e chitarra di Niall. Ci siamo messi tutti in cerchio cantando un sacco di canzoni e ridendo alle battute di Louis, verso le 3 decidemmo di stenderci a vedere le stelle: il cielo era bellissimo, limpido e privato di quelle luci accecanti della città. Mi stesi accanto a Harry e parlammo un sacco...scoprì un sacco di cose di lui e lui di me, in due giorni mi ha conosciuto più di Josh...Josh era due giorni che non lo sentivo. Zac mi ha detto che è rimasto in albergo chiuso nella sua stanza a piangere, il che mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca, ma andiamo è giusto che si senta in colpa! Harry mi richiama dai miei pensieri
'Soph, a che pensi?'
'a Josh' Harry sapeva la storia, gliel'avevo raccontata nel pomeriggio
'ti manca?' chiese triste
'io...non lo so, due anni insieme non si possono scordare'
'è ovvio, solo...lo perdonerai?'
' non lo so Harry' mi girai di fianco a fissarlo 'che dovrei fare?'
'se ami perdoni, almeno secondo me, quindi la domanda è: lo ami ancora?' si girò anche lui e mi guardò.
Ora non chiedetemi perché l'ho fatto, ma non resistetti, lo baciai. E che bacio. Lento, passionale, bellissimo. Sentivo lo stomaco in subbuglio, era il mio ossigeno. Si staccò da me guardandomi negli occhi
'scusa' dissi, e mi alzai correndo, presi le mie cose, richiamai i miei amici e ce ne andammo. Quello è stato l'errore più grande della mia vita.