capitolo13

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Marzo 2017, Londra

Sophie p.o.v.

Mi alzai dal letto di scatto: sono in ritardo!! Mi vesto velocemente e mi dirigo verso lo studio televisivo in cui lavoro. In questo anno decisi di impegnarmi davvero nella carriera. Tornai a Londra e decisi di riprendere in mano la mia vita, tornare ciò che ero, o almeno provarci. I primi mesi sono stati durissimi, nessuno volevo una novellina tra i piedi, ma poi ci riuscii. Feci provini per diventare conduttrice di continuo per mesi, finché non mi presero nell' Ealing Studio: fu il secondo giorno più bello della mia vita. Il primo è stato anche il peggiore, il primo è stato quando ho trovato e perso un grande compagno di vita, ma l'avevo superata. Non riuscivo a far coppia fissa con qualcuno, mi lasciavo dopo massimo un mese, ma mi andava bene. Ero giovane e potevo prendermi determinate libertà. Oggi ho un'intervista con Justin Timberlake, sono eccitata, ma devo contenermi, fa parte del mio lavoro. Arrivo allo studio trafelata, la mia truccatrice fa del suo meglio per rendermi presentabile mentre continua a ripetermi che non dovrei correre prima di un'intervista di quel calibro. La mia segretaria mi si avvicinò, si chiamava Isobel, era simpatica.

'Signorina Johnson! Pronta?!' annuii in risposta mentre prendevo in mano la cartellina

'oh menomale! Pensavo non avesse ricevuto la mail con le modifiche'

'modifiche?!' le chiesi stranita

'non le ha ricevute?!?' mi guardò disperata 'va be non si preoccupi, le domande sono pronte, non è un grosso problema, possiamo farcela'

'ovvio che possiamo, sei la migliore Izzie!!' mi sorrise in risposta rossa in viso

'in onda fra 5-4-3-2'

'ehi aspetta ma chi sto intervistando?' le chiesi in preda al panico

'me' disse una voce roca e profonda

'Harry' non ci credevo, era lì davanti a me. Non riuscivo a parlare, cercai di farlo, di riprendermi e con difficoltà ci riuscii. Aveva fatto un sacco di cose in quest'anno: film, serie tv e scritto testi. Sembrava felice. Non si parlava di relazioni, ma morivo dalla voglia di saperlo. Lui rispondeva alle mie domande come se niente fosse, era tranquillo e rilassato, io ero un fascio di nervi. Non ascoltai niente di ciò che disse ed appena finimmo l'intervista mi alzai velocemente, dovevo prendere aria. Arrivai fuori dallo studio correndo e mi appoggiai al muro

'MERDA' urlai

Chiusi gli occhi per autoconvincermi che mi ero sognata tutto. Ero ad un passo dal riprendermi quando una voce mi chiamò

'Sophie, non scappare, non di nuovo. Non te lo permetterò, non stavolta' lo guardai. Era bellissimo, era uguale.

' qualche anno fa ti diedi una lettera, e non mi spiegavo perché l'avessi ignorata, quando l'ho scoperto mi sentii morire, sembrava tutto uno scherzo. Anche quel giorno a capodanno sembrava uno scherzo, davvero. Ma non voglio dilungarmi, perché questo potrebbe darti la possibilità di scappare da me, e non voglio' lo osservai, pendevo dalle sue labbra

'tieni' mi porse un pezzettino di carta

'-CHE TI AMI

ti aspetto, Harry'

Era il pezzo mancante della lettera, lo guardai e lo baciai. Stavolta non sarei scappata, ero stanca di scappare.

Fine

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