CAPITOLO V

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Tornarono alla Daito e non parlarono più di Maya...
I preparativi erano molti, le due rappresentazioni del giorno successivo, la cerimonia di premiazione, il party. Masumi pensò che era un bene avere tanto lavoro da sbrigare.

Una volta proclamata la vincitrice ci sarebbe stato tutto il tempo per capire, parlare... aveva già deciso che non poteva sposare Shiori, anche le parole di suo padre... non avrebbe mai potuto essere un buon marito per lei.


Ayumi fu la prima a recitare, la sua grazia e bellezza avevano incantato il pubblico. Come sempre del resto.

Masumi era uscito all'intervallo tra gli atti, sperando di trovarla lì a mangiare biscotti ripieni come ai tempi di Anna dei Miracoli, ma Maya non c'era, non voleva essere lì a sentire i commenti su Ayumi, non voleva vedere nessuno, solo concentrarsi sulla sua dea. Il parco era il suo rifugio, il lento cigolìo dell'altalena la sua unica compagnia... i minuti parevano eterni, ancora poco e sarebbe andata a teatro a VINCERE. Ayumi non esisteva più c'erano solo Akoya, e quei dannati diritti, l'unico dono che poteva fare al suo adorato Masumi. Sospirò e lentamente sì avvicinò al marciapiede, chiamò un taxi "Allo Shuttle X grazie"


Masumi era quasi deluso di non averla trovata, ebbe paura, ma poi pensò che Maya aveva vissuto gli ultimi anni per quel momento non avrebbe rinunciato mai. Guardò fuori e la vide scendere dal taxi e pagare.
Stava per andarle incontro poi colse quell'espressione tipica di Maya prima di entrare in scena e attese.
"Salve Ragazzina!"
Lei gli passò a fianco senza nemmeno guardarlo, possibile che non lo avesse visto?
"Ragazzina..." le sfiorò un braccio, niente
Sentì una mano sulla spalla era la Tsukikage "Si tolga quello sguardo adirato dalla faccia" gli disse "forse non conosce Maya?"
Masumi non capiva
"Akoya" chiamò Chigusa
"Chi mi chiama?" Maya si era voltata, ma sul suo viso niente ricordava la goffa ragazzina di cui Masumi era segretamente innamorato.
Maya con un geto aggraziato continuò il suo cammino verso il camerino, per un attimo Masumi credette di vedere la Dea.
"Maya ha già indossato la maschera... e quando ha la maschera nemmeno lei può smuoverla caro il mio signor Hayami. Stasera è la sera... poi forse dovreste parlare" e lo lasciò.
Possibile che la tensione fra loro fosse così chiara a tutti? Certo lei lo odiava a tal punto che avrebbe bruciato i diritti dell'opera piuttosto che recitare per lui, non ne aveva mai fatto mistero. Ma sembrava che gli altri vedessero qualcosa in più...

Sì, quella sera era la sera. Non importava chi avrebbe vinto, quella sera avrebbe ripreso in mano la sua vita, avrebbe lasciato Shiori e poi avrebbe parlato con Maya.

Maya era arrivata in camerino, completamente calata nel suo personaggio, nessun suono la raggiungeva, la concentrazione era al massimo. Si preparò, si sedette e restò a contemplare la sua immagine riflessa nello specchio, era AKOYA.

Masumi non era rientrato in sala, aveva scordato Shiori che attendeva il suo ritorno, aveva scordato la dea di Ayumi, era appoggiato semplicemente al muro antistante il camerino di Maya. Niente ammiratore quella sera, solo Masumi, doveva vederla prima che entrasse in scena.

Un boato del pubblico segnò la fine della rappresentazione di Ayumi, i commenti erano tutti positivi, una dea "perfetta" avevano detto.

Solo il bussare alla porta richiamò Maya alla realtà "Tra cinque minuti in scena!"
Si avviò alla porta, Masumi ebbe paura, paura di turbarla e all'ultimo momento si celò a lei, quando la vide né fu come folgorato e capì che comunque non si sarebbe accorta della sua presenza, innegabilmente davanti a lui non c'era la Maya, ma la Dea Scarlatta.

Come alle prove la Dea di Maya fu intensa, appassionata, disperata, il teatro era intriso dalle emozioni sprigionate da quella giovane attrice per il suo partner.

Masumi non era tornato al suo posto, per tutto il primo atto era rimasto lì dietro le quinte, e ancora una volta aveva avuto l'impressione che Maya non vedesse Yu sul palco, ma che il suo sguardo semplicemente lo attraversasse. Era solo un'impressione?

Alla fine del primo atto Masumi era uscito a fumare una sigaretta, ascoltando i commenti entusiasti dei critici in sala, poi si decise a riprendere posto accanto a Shiori.
Nonostante la sensazione che aveva avuto dietro le quinte la gelosia si era impadronita di lui, la controllò solo immaginando di poter essere quel qualcuno che Maya sembrava cercare in modo così disperato.

Ed ecco la scena clou, davanti a loro Isshin aveva tolto la vita alla sua amata per un fine più grande, il grido di amore e disperazione di Maya fu così reale da far sobbalzare l'intero teatro, il sorriso sulle sue labbra mentre diceva addio al mondo così etereo da catturare il cuore di tutti in un vortice di emozioni: speranza, amore, passione, disperazione...
Masumi come Kuronuma si sorprese a chiedersi se fosse solo una recita, ma con Maya non era mai solo una recita, si disse, non era mai stato così...

Il sipario calò e fu una standing ovation, qualcuno disse che era stato l'applauso più lungo ad una rappresentazione teatrale degli ultimi anni, anche Masumi ne era convinto.

La gelosia di Masumi per le scene di Maya e Yu non era sfuggita a Shiori... La donna sentiva una tensione palpabile, aveva la sensazione che sarebbe successo qualcosa di terribile... ma scacciò via quel pensiero.

Nel salone adiacente si erano già riuniti i giornalisti ed i due cast, Chigusa Tzukikage era pronta ad annunciare la vincitrice.
Ognuno aveva già fatto i suoi pronostici.
Maya era come in trance, qualunque fosse il risultato la decisione era presa, solo sperava di vincere per lui.
Poi Chigusa parlò "Stasera abbiamo visto due dee completamente diverse, una eterea e perfetta, quasi di un altro mondo, lontana dai poveri mortali, quella di Ayumi, ed una intensa, e disperata, tanto umana da indurci ad identificarci in lei, quella di Maya." si interrupe "Questa sera la passione disperata di Maya ha dato vita ad una nuova dea, i diritti sono di Maya Kitajima"
Ayumi si irrigidì, ma anche lei aveva assistito all'interpretazione di Maya e si aspettava questo risultato.

Maya invece non sembrava rendersi conto di ciò che era appena successo, gli abbracci di colleghi e amici, la riportarono alla realtà, non stava sognando!

Non ci poteva ancora credere, aveva vinto lei, aveva vinto, le lacrime segnavano il suo volto, per la gioia del momento, per il dolore di una decisione sofferta, avrebbe lasciato il mondo dell'arcobaleno.
Non era più la sua ragione di vita, il suo destino si era perso un giorno lontano, quando aveva visto per la prima volta il sorriso dell'uomo che ancora non sapeva di amare, donato a qualcuno che non era lei.

Yu era in disparte, silenzioso, ma nonostante la sofferenza, in fondo era contento per lei. Non se la sentiva di congratularsi era già stata dura recitare con lei sapendo che amava un altro... serviva tempo al suo cuore per guarire

Masumi durante la rappresentazione aveva capito i sentimenti di Yu ai tempi di Cime Tempestose, era accecato dalla gelosia ed estasiato dalla loro bravura, gioia e strazio uniti in un abbraccio mortale... poi il sipario era calato e lui aveva aperto gli occhi: la gelosia si era dissipata quando anche lui aveva visto il gelo tra i due, peggio di quello tra lui e la sua ragazzina, non uno sguardo, non una parola, le mani strette solo per circostanza, a ringraziare il pubblico per gli applausi, i sorrisi finti a beneficio dei fotografi.

Ora che era tutto finito avrebbe potuto andare da lei... e dirle cosa? Forse non era con lei che doveva parlare ma con la donna che era ancora accanto a lui, la donna che ormai da tempo era al suo fianco, la donna che aveva deciso di lasciare.

La portò in disparte, lei dapprima ne fu felice, sceglieva lei invece della premiazione di quella ragazzina insulsa, poi lo guardò, e quello che vide la fece tremare.
Il suo sguardo non presagiva nulla di buono, il silenzio diventava opprimente, fu Masumi a rompere quel silenzio "Shiori, devo parlarti...io non posso continuare a mentire né a te né a me stesso"
"Cosa vuoi dire Masumi..."
"Non qui Shiori, non mi sembra opportuno... vieni usciamo"

La macchina della Daito era già pronta per loro davanti all'ingresso
"Anche tu potevi aspettare allora, cos'è vuoi avere la coscienza a posto prima di correre da lei?"
Masumi era pietrificato, Shiori aveva capito tutto?
"Beh almeno non provi a negare... Vorrei sapere cosa ha lei che io non ho, lei ti ODIA! Io ti AMO!"
"Shiori, il cuore ha ragioni che la ragione non conosce... io sono innamorato di lei da sempre, senza speranza, speravo di poterla dimenticare, di poter vivere accanto ad un'altra, a te... mi illudevo, non ci sarà nessuna se non sarà lei..."
"La ami fino a questo punto... Io non lo accetto!"
Lo aveva colpito al petto, lui non aveva provato a fermarla, pensava solo che doveva uscire da quella gabbia dorata che era la sua vita ed avere il coraggio di mostrarsi a Maya senza maschere... avrebbe sopportato il suo odio pur di non vivere più nell'ombra.
Si riscosse dai suoi pensieri sentendo i singhiozzi di Shiori"Dovrai accettarlo, io non ti sposerò Shiori, non mi sposerò MAI, il mio cuore è perduto, sarà suo per la vita... senza speranza... Scusami se ti dico queste cose ma lo faccio anche per te. Meriti di meglio"
Shiori rise "Cosa importa, io non voglio di meglio, voglio te!"
"Allora entrambi siamo destinati all'infelicità... Vieni ti accompagno a casa"
"Vai pure da lei se è questo che vuoi!" disse con rabbia
"Ufficialmente sono ancora il tuo fidanzato, e mi comporterò come tale, devo parlare con la tua famiglia..."
"Sono stata solo un "Affare""
"Io speravo di salvarmi, ho rischiato di condannare me e te alla sofferenza... ma ho capito in tempo, un giorno mi ringrazierai"
Stavano arrivando a casa Takamiya, Masumi credeva di aver ripreso in mano il suo destino, anche se la parte più difficile doveva ancora arrivare...
Non sapeva che qualcun altro aveva preso una decisione altrettanto drastica, avrebbe rimandato tutto al giorno dopo se solo avesse immaginato quello che stava per accadere.  

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