CAPITOLO XV

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Masumi continuava a guardare quella affascinante biondina "Non ci siamo nemmeno presentati..." Tirò fuori le sue Mild Seven, ed aggiunse quella che gli aveva dato la ragazza.
Sapeva di averle con sé, ma aveva voluto prolungare il dialogo con lei...avrebbe giurato che lei stesse flirtando.
Si sentì in colpa per non aver pensato a Maya in quei momenti, non aveva nemmeno fatto vedere la sua foto a quella ragazza!. Entrò nella stazione deciso a scoprire quanto più possibile su Maya.



Maya era ancora scioccata dall'incontro, o meglio dallo scontro con Masumi, non era certa di essersi calata perfettamente nella nuova lei... Ma a quanto pare era riuscita ad essere credibile, lui non aveva mostrato nessuno tipo di sospetto.

[le gambe vanno via da qui, da te
cosa mai puoi dirmi
per ritornare sui passi miei ]

Tenendo conto che non era nemmeno lontanamente preparata a quell'eventualità ammise di essersela cavata egregiamente, dal modo in cui l'aveva trattata non aveva visto niente della vecchia Maya in lei, né il look, né l'atteggiamento, né la voce... ricordò quanto aveva pensato alla sua "nuova voce" nei giorni precedenti la fuga, le lezioni della signora Tsukikage erano state fondamentali nel momento in cui aveva iniziato ad esercitarsi per "interpretare" Jane, aveva fatto violenza a sé stessa, ma se questo significava smettere di soffrire per il signor Hayami, non si sarebbe tirata indietro.

Ammise che aveva sperato che la riconoscesse, e la soddisfazione di averlo ingannato era improvvisamente minacciata dalla delusione che non l'avesse riconosciuta... Certo, ormai era sicura che il clamore scatenato in Tv non poteva essere che una trovata pubblicitaria per la Dea Scarlatta... La Daito certo non poteva permettere che un'opera così importante diventasse un flop per il colpo di testa di un'attrice, per il cambio di una protagonista!

Ma come aveva potuto anche solo pensare che si fosse preoccupato per lei, che la stesse cercando... magari non le avrebbe parlato nemmeno se le si fosse presentata davanti come Maya Kitajima, figuriamoci se si sforzava di scorgerla sotto le mentite spoglie di una biondina intraprendente?

Non potè fare a meno di chiedersi perché il signor Hayami si trovava a Yokohama? Forse con lui c'era Shiori... anzi sicuramente... poi realizzò, non aveva la fede al dito... ne era certa, quando le aveva restituito le sigarette non aveva visto anelli...
No! Non significava nulla, non doveva alimentare false speranze! Ormai aveva voltato pagina.
Ora sapeva che dimenticarlo non sarebbe stato facile! Forse la distanza che aveva messo tra loro non era sufficiente. "Speriamo che lasci presto la città! Altrimenti dovrò andarmene io!" pensò tristemente.
Non si sarebbe lasciata prendere dal panico, in fondo era chiaro che Masumi non la aveva riconosciuta. E visto che ormai il danno era fatto, decise di continuare il suo pomeriggio di shopping. Si attardò nei negozi adiacenti la stazione, andarsene ormai non aveva senso.

[Vedi si rimane in piedi anche se tu non ci credi ]


"Jane, Jane!"
Un vociare improvviso invase la via, Aika aveva deciso di portare fuori i bambini approfittando della bella giornata.
"Bambini su lasciate stare Jane, sapete che ha il pomeriggio libero... scusali" disse poi rivolta alla giovane
"Ma cosa dici? E' una gioia incontrarvi" aveva bisogno di rituffarsi nella sua nuova vita dopo lo scontro con Masumi.
"Aika ci compri il gelato!" chiese Ikuro
"Sì, che bello!" fecero eco gli altri
"Va bene, entriamo al bar
"Jane vieni anche tu?" supplicò Midori
"Ma certo, finisco di fumare la sigaretta e arrivo"
"Vedo che hai fatto acquisti" notò Midori "Dammi le borse, te le tengo io mentre finisci la tua sigaretta. Sai che fumi troppo vero?"
Maya sorrise, aveva iniziato la sera prima "Cercherò di smettere"

Masumi nel frattempo aveva setacciato la stazione, senza successo.
Nessuno aveva visto Maya Kitajima in quei giorni, in compenso tutti sapevano chi era, la foto non serviva nemmeno, "Non mi ero accorto di quanto è diventata nota, che stupido...", la metà delle persone a cui aveva chiesto informazioni avrebbe fatto carte false per un suo autografo. Lui si era limitato ad elargire biglietti da visita invitando a chiamare immediatamente la Daito se avessero visto l'attrice.

Forse la stazione non era il posto giusto in cui cercare, decise di cambiare zona e cominciò a camminare verso il centro di Yokohama quando sentì dei bambini chiamare un nome a gran voce "Jane, Jane!"
Si era voltato in direzione di quel suono, dall'altro lato della strada c'era un bar, un gruppo di bimbi chiassosi e lei... la ragazza che aveva incontrato in stazione al suo arrivo.
Masumi aveva seguito tutta la scena, i bambini che la invitavano a seguirli, l'amica che la rimproverava perché fumava troppo, pensò "chi non fuma non sa quanto è difficile smettere, e chi fuma si illude sempre di farcela".

Quella ragazza stranamente lo incuriosiva, si incantò a studiarne i movimenti fluidi, la osservò non visto sedersi sullo schienale della panchina ed aspirare placidamente la sua sigaretta guardando il cielo sereno.

"Jane!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Dal terrazzo del bar un gruppo di bambini gridava a gran voce
"Jane!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
La ragazza volse lo sguardo verso il terrazzo e fece un cenno "Arrivo!" rispose con enfasi, spense la sigaretta e si avviò.

"E così si chiama Jane... avevo sentito che la chiamavano anche prima ma non ero sicuro di aver capito il nome" ebbe una strana associando quel nome a quella ragazza. "A quanto pare vive qui a Yokohama, avrei giurato che fosse una turista... e di solito non mi sbaglio, ha ragione mio padre... neanche io mi riconosco..." pensò.
Se non avesse recuperato lucidità non solo non avrebbe trovato Maya, ma avrebbe avuto seri problemi sul lavoro, senza contare che ora doveva tener d'occhio anche i Takamya.

Attraversò la strada ed entrò al bar, quale miglior posto per chiedere informazioni? In realtà desiderava anche riuscire di nuovo a parlare con quella ragazza... con Jane...

I bambini avevano avuto il loro gelato, Maya e Aika li avevano imitati...
Improvvisamente Aika diede una gomitata a Maya e quasi le fece cadere il gelato..."Jane!" disse a bassa voce ma visibilmente eccitata, hai visto laggiù?"
"Mhm" disse distrattamente Maya
"Guarda, quello è Masumi Hayami della Daito!"
"Cosa?" era quasi caduta dalla sedia
"Ma sì là non vedi? Certo è vestito in modo sportivo, ma è lui! Dal vivo è ancora più affascinante!"
"Se lo dici tu..."
"Jane? Non vorrai dirmi che non lo trovi bello?"
Maya non rispose
"Invece quella Shiori Takamiya proprio non mi piaceva..."
Piaceva, perché Aika parlava al passato? Doveva inventarsi qualcosa per continuare il discorso
"Chi è?" chiese Maya falsamente curiosa
"Non posso credere che tu non lo sappia! Era la sua fidanzata! Proprio snob e antipatica!"
"Come era? Cosa le è successo?" cercò di controllare l'agitazione, amava Masumi ma non avrebbe mai voluto che succedesse qualcosa di male a Shiori.
"Su non fare quella faccia, non è mica morta! Si sono solo lasciati!" disse Aika "lo ha annunciato lui stesso ieri sera al telegiornale."

Si erano lasciati? Ma cosa...? Cercò di rispondere ironicamente"Ah...scusa, sono sempre così pessimista..." in realtà, quella notizia l'aveva resa così felice che sarebbe volata al piano di sotto ad abbracciarlo...
No, questo non cambiava le cose. Lui non le aveva confessato di essere l'ammiratore, non la amava, voleva solo i diritti della Dea ed ora li aveva, fine dei giochi.

Masumi intanto stava mostrando al barista la foto di Maya "No, mi spiace, le assicuro che se avessi visto Maya Kitajima qui me ne ricorderei, sono un suo fan"
Un altro pensò Masumi poi rivolto al barista "Grazie lo stesso" si voltò proprio nel momento in cui Aika, Maya ed i bambini stavano scendendo le scale.

[Forse serve un po' di tempo
Credo, spero, penso, sento ]

Maya non avrebbe voluto incontrarlo ancora ma quella era l'unica via per uscire dal locale e si stava avvicinando l'ora in cui i genitori venivano a prendere i bambini all'asilo, non poteva certo aspettare che lui lasciasse il locale...
Ringraziò di essere truccata e di aver già rimesso gli occhiali da sole, non era più in grado di sostenere lo sguardo di Masumi.
Aika lo fissava in adorazione ma senza avere il coraggio di parlargli, in fondo cosa avrebbe potuto dirgli, chiedergli un autografo? Che idea ridicola, si accontentò di poterlo vedere da vicino. Quanto avrebbe voluto scattargli una foto.
Maya dal canto suo gli passò a fianco senza guardarlo, preoccupandosi di radunare i bambini "Ci siete tutti?" "Sì!!!" risposero in coro
Masumi le fece un cenno di saluto, lei rispose con un semplice sorriso, Aika, che aveva appena pagato il conto, notò il suo gesto, si avvicinò a lei e le sussurrò all'orecchio "Ma tu lo conosci?"
Maya non fece in tempo a rispondere che Masumi le rivolse la parola "Ci si rivede Jane"
Come faceva a sapere il suo nome? Il suo nuovo nome? Lei lo guardò con espressione sospetta.
"Ho sentito i bambini che la chiamavano..." sorrise "Non saranno mica tutti figli suoi?" scherzò
"No, infatti." poi si rivolse ai bambini "Allora possiamo andare? O avete altre richieste?"
Che sorriso radioso aveva quella ragazza, improvvisamente desiderò vederla senza occhiali, era curioso...
"Scusate se vi trattengo, ma forse potete aiutarmi..."
"Aika te ne occupi tu? I bambini scalpitano, sto io con loro, ci vediamo dopo"

[Niente da dire, niente da fare ]

Finalmente era uscita dal bar, almeno aveva fatto un favore ad Aika, avrebbe conosciuto l'affascinante presidente della Daito.

"La sua amica aveva fretta?"
"No, è che i bambini sono difficili da controllare fuori dall'asilo, sono così vivaci che li facciamo uscire raramente, e poi tra poco i genitori vengono a prenderli, non possono trovare l'asilo deserto!" disse ridendo.
"Ah ecco, ora capisco gestite un asilo. Sono imperdonabile non mi sono neanche presentato. Masumi Hayami."
"So chi è lei signor Hayami, sono un'appassionata di teatro" Gli tese la mano "Aika Kimamura"
"Allora avrà seguito anche la competizione per la dea scarlatta"
"Certo, e ho sempre tifato per Maya Kitajima, mi scusi se glielo dico so che non è in buoni rapporti con la Daito, ma era la mia preferita. Mi chiedo perché sia sparita quando ha vinto"
"Anche io..." disse tristemente "E' per questo che sono qui, la sto cercando, so da fonti sicure che si trova a Yokohama"
"Davvero?" Aika era sorpresa "Sa è da quando è stata annunciata la sua scomparsa che cerco di capirne il motivo... aveva litigato con qualcuno?"
Masumi glissò abilmente la domanda "Le lascio il mio biglietto da visita. Se dovesse vederla mi chiami."
Aika aveva notato la reazione dell'uomo "Mi scusi non dovevo rivolgerle quella domanda... Comunque non dubiti, terrò occhi ed orecchie aperti e, nel caso, la chiamerò immediatamente"
"Arrivederci Aika, e grazie" Masumi si voltò e uscì dal locale.

Aika non stava più nella pelle, mai e poi mai avrebbe pensato di incontrare Masumi Hayami, di parlargli, figuriamoci di avere tra le mani il suo biglietto da visita!
Lo guardò allontanarsi con passo deciso e dirigersi verso la stazione.
Aika uscì di corsa dal bar per raggiungere Maya ed i bambini, corse più forte che poteva ma riuscì a raggiungere gli altri solo quando ormai erano davanti all'entrata dell'asilo, si era trattenuta con Hayami più di quanto avesse immaginato. "Jane!" gridò.
"Ah sei già qui" disse Maya
"Che uomo affascinante! E gentile! Ora posso dirlo Jane!" era ancora eccitatissima
"Ah sì?"
"Mi ha dato il suo biglietto da visita perché..."
"Aika scusami, capisco il tuo entusiasmo data la tua passione per il mondo dello spettacolo ma ti spiace raccontarmi in un altro momento? Devo ancora sistemare i miei acquisti." tagliò corto "Ci pensi tu ai piccoli?"
"Sì. Ti aspetto per cena..."
"Ho un forte mal di testa non so se mangerò, scusami"
"No scusa tu, non ho pensato che fossi stanca. Io comunque ti lascio la cena in caldo, se ti dovesse venire fame."
"Grazie Aika, sei molto gentile. Ciao bambini a domani!"
"Ciao Jane!"

"Bambini venite" li chiamò Aika, prendete le giacche e i cestini è quasi ora di tornare a casa!"
Ad uno ad uno i bambini lasciarono l'asilo chi con la mamma, il papà, i nonni.
Come ogni giorno a quell'ora aleggiava uno strano silenzio, un silenzio che opprimeva Maya, aveva bisogno delle loro voci, il silenzio riportava a galla tutto quello che lei voleva dimenticare, quello che non poteva nascondere sotto una parrucca bionda, dietro delle lenti a contatto azzurre o coprire con il trucco più o meno appariscente cui si era abituata solo da pochi giorni.
Non poteva fuggire da sé stessa, ormai l'aveva capito, ma DOVEVA fuggire da lui. Non voleva nemmeno sapere cosa l'avesse portato a Yokohama, voleva solo che se ne andasse.

Quella sera non scese a cenare con Aika, non era ancora pronta ad ascoltare quello che lei voleva raccontarle, come poteva dimenticare Masumi se continuava a vederlo ovunque! Accidenti!

[Anche se non respiro e non mi vedo più
In un giorno qualunque dove non ci sei tu ]

Aveva bisogno di fumare una sigaretta, quante ne aveva fumate? Cinque, sei forse di più, quella mattina... non male per una che non aveva mai fumato fino al giorno prima.

Scese in silenzio le scale, Aika si era appisolata davanti alla televisione.
Uscì, facendo attenzione a non fare troppo rumore.


Non aveva voglia di sentire il resoconto dettagliato dell'incontro di Aika con Masumi, a tutto c'era un limite e come al solito non poteva confidare a nessuno i suoi tormenti.
[Non c'è un'immagine
Che arrivi dritta fino al cuore
Ognuno ha dentro e non lo sa ]

Sarebbe andata al bar a mangiare qualcosa, ma non al solito bar... In fondo non sapeva se il Signor Hayami fosse ancora a Yokohama anche se a quell'ora, qualunque fosse il motivo che lo aveva portato lì, avrebbe già dovuto rientrare a Tokyo... ricordò le parole di Aika "Si sono solo lasciati!" Lui e Shiori si erano lasciati, compatì Shiori, si vedeva chiaramente che era innamorata di lui, sembravano così perfetti insieme, Shiori era perfetta e lei così inadeguata... Improvvisamente sentì crescere in lei la voglia di lasciare Yokohama, di lasciare il Giappone, ma non si fugge da sé stessi stava cominciando a capire...  

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