CAPITOLO XXXVII

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  Maya non gli aveva più chiesto nulla, anche se le aveva detto che sarebbe stata lei a decidere...E lei aveva già deciso...sapeva che non si sarebbe arreso facilmente, solo le sfuggiva la sua tattica persuasiva...come sempre del resto.

Poi le sfuggì una frase: "Masumi Hayami ottiene sempre quello che vuole vero?"
Assorto nella guida solo di sfuggita aveva colto la frase di Maya "Scusa?" non era certo di aver sentito bene
"Una volta mi hai detto che Masumi Hayami ottiene sempre quello che vuole"
"Prima o poi..." aggiunse lui ridendo
"E tu non riesci proprio ad accettare la mia decisione. Tu VUOI che io continui a recitare!" gli aveva detto con una punta di delusione
"Il punto è che lo vuoi anche tu. Solo che ancora non lo hai capito"
Stava per ribattere ma lui la zittì "E non raccontarmi che io ti completo e che il teatro non ti serve più. E' ovvio che io sia lusingato ma non posso credere che la tua passione per il teatro si sia esaurita così, in pochi giorni"

"Quando sono andata a Yokohama ho giurato a me stessa che non avrei più recitato... Ho riununciato al teatro allora"
erano arrivati a destinazione e lui aveva accostato la macchina...ma lei presa dalle sue parole non si era ancora resa conto del luogo in cui si erano fermati "Maya, amore" le disse guardandola negli occhi "non mi hai forse detto che sei fuggita per disperazione?"
"Sì..."
"E dimmi, sei ancora disperata?"
"No!" Aveva alzato la voce per la prima volta da quando si erano dichiarati
"Eccola la mia Ragazzina!" le disse baciandole le labbra
"Scusami, ho alzato la voce..."
"Lo sai che ti amo anche per il tuo temperamento, non hai mai avuto paura di tenermi testa"
"Ma io non volevo...solo che come puoi chiedermi se sono ancora disperata. Io non sapevo cos'era la felicità fin quando non ho avuto il tuo amore... io non voglio litigare, non più"
Lui la stava baciando sul collo "Sai che un po' mi mancano i nostri litigi?"
Lei ebbe uno scatto repentino, ma lui non smise di baciarla "Quando si litiga il momento più bello è fare la pace..." Si beò del profumo della sua pelle, strappandole un sospiro di piacere.
Poi improvvisamente si staccò da lei "Su scendiamo, ho un bel programmino per la giornata" le disse con un sorriso impertinente
"Masumi sei incorreggibile!" le disse con sguardo piccato "E ti amo anche per questo!"
Solo in quel momento lo sguardo di Maya andò oltre l'abitacolo...la fiera...il tempio come quella sera...
Era scesa dalla macchina ed ora i ricordi si impossessavano prepotentemente dei suoi pensieri. Quello strano appuntamento con Masumi...
Ora erano di nuovo lì insieme, senza più segreti
"Ti ricordi?" Le aveva chiesto Masumi
"E come potrei dimenticare...Ero così confusa..."
"Io pensavo che non sopportassi l'idea di passare una serata con me" ammise
"Tu, quella sera..." un lampo negli occhi di lei, solo in quel momento aveva finalmente capito
"Avrei tolto la maschera se..."
"Io non capivo, non riuscivo a vedere oltre quella maschera...sai quanto ho pensato a cosa volevi dirmi? Mi lasciato con quella frase a metà 'IO VOLEVO SOLO...' e quando ho capito che ti volevo con me mi scivolato dalle mani"
Le afferrò la mano, intrecciando le dita alle sue... "Ma ora sono qui, e non ho più paura...E tu...hai paura?" le chiese stringendole di più la mano.
"Solo di perderti"
"Non mi perderai..." avrebbe voluto aggiungere che il teatro non li avrebbe separati, ma c'era tempo per convincerla e si era ripromesso di non forzarla, solo di aiutarla a capire "Vieni, facciamo un giro per le bancarelle"

Il loro primo vero appuntamento, dovevano imparare a stare insieme nel mondo, in mezzo agli altri.
Maya provava un'emozione nuova...per la prima volta si sentiva sicura e protetta anche se non era sul palcoscenico, anche se era in mezzo a tutta quella gente...si stupì di sentirsi a suo agio, Masumi al suo fianco con uno sguardo sereno e dolce che aveva imparato a conoscere, lo amava, dio quanto lo amava. Smise di pensare che lui stava cercando di convincerla a tornare a recitare e decise di godersi la sua giornata con il suo amore.
Slacciò la mano dalla sua e vide il suo sguardo spaesato che avesse esagerato a organizzare tutto, senza celare le sue intenzioni? No, no non sarebbe fuggita non più... e allora perché non lo teneva per mano...poi capì. Sentì il suo viso appoggiato sul braccio, le mani a cingerlo dolcemente.
Si poteva essere più felici di così? Sì se l'avesse rivista recitare.
"Cosa vuoi che ti compri?" Le chiese
"Anche quella sera mi hai riempito di regali... per la prima volta ho visto una luce nei tuoi occhi"
"Eri tu quella luce."
"E tu sei l'unico regalo che voglio"
"Aspettami qui un momento"
Era corso via come un fulmine, chissà che cosa aveva in mente...cercava di non perderlo di vista in mezzo a tutta quella gente, per fortuna alto come era riusciva a distinguerlo nella folla mentre cercava di avvicinarsi a una bancarella...
Si appoggiò ad un palo, esattamente sotto ad una lanterna...Si era allontanato solo un momento e lei si sentiva quasi soffocare...Si sorprese a chiedersi se fosse giusto... non poteva pretendere che lui le restasse accanto ogni minuto della giornata...e nemmeno che la portasse con sé al lavoro...non voleva diventare una di quelle donne assillanti che non danno respiro ai loro mariti...
Aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto, quando ad un tratto il suo campo visivo fu letteralmente invaso da un Masumi trafelato che le porgeva...un fischietto?
Sorrise Maya portandolo alle labbra mentre, mano nella mano, si rituffavano nel bagno di folla del festival...e come quella sera di tanto tempo prima lui glielo sfilò dalle mani per portarlo a sua volta alle labbra, poi la guardò "Per fortuna ora non devo più accontentarmi di questo..." e la baciò teneramente
"E io non devo più chiedermi cosa pensa il mio impenetrabile presidente, mi hai dato parecchio filo da torcere sai?" poi alzò gli occhi e vide il planetario.
"Non ci sono più tornato sai da quella volta..."
"Me lo avevi detto che non saresti più venuto..."
"Voglio guardare le stelle solo con te! Vieni!"
L'aveva letteralmente trascinata dentro il planetario, il gestore aveva sorriso rivedendoli, ora era chiaro che lei non era né la sorella né la nipote... vide i loro occhi, solo in seguito notò le fedi alle loro dita, ma gli era già tutto chiaro.

Non restarono in piedi quella volta...si sedettero in ultima fila, le mani nelle mani, gli occhi puntati a quella magica volta artificiale, si sentivano un po' meno piccoli e un po' meno insignificanti, perché erano insieme.

Maya non sapeva che la serata era solo all'inizio...  

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