Una coppia di fidanzati si trovava a cena fuori a festeggiare il loro terzo anniversario.
«L'ho capito, sai?» esordì la ragazza a fine serata, giocherellando col bicchiere di vino ormai vuoto.
«Cosa, tesoro?»
«Non mi ami più. Ti sei stancato di me, di noi.»
«Ma che dici!» rise lui. «Perchè mai ti avrei portata a ristorante allora?»
«Perchè voi uomini siete così, non sapete mollare una donna. Aspettate sia lei a farlo.»
Tacquero entrambi per qualche minuto.
«Sono giorni, ormai, che ascolto più i tuoi silenzi che le tue parole. Sei sfuggente, hai la testa occupata da mille pensieri in cui io non rientro. Spesso trascorri i pomeriggi fuori casa inventando scuse banali, come se io non me ne accorgessi. E, anche se non è poi così importante, non mi fai un regalo da mesi. Il tuo lavoro ruba del tempo alla nostra coppia, i nostri progetti di formare una famiglia sono sempre più lontani. Possibile che non te ne renda minimamente conto? Questa situazione è terribile», sospirò lei.
«Hai ragione, anche per me è insopportabile. Ho riflettuto molto su sulla mia vita con te e su come voglio che vadano le cose. E' ora di essere davvero sinceri, ormai non siamo più ragazzini. Scusami se ho impiegato tanto a dirtelo, ma non voglio più essere il tuo fidanzato...»
Sconcertata, la ragazza gli rivolse un'occhiata sofferente. Lacrime copiose le abbracciavano il volto, attraente seppur straziato dal dolore evidente. Non si aspettava certo una risposta tale.
Dopo una lunga pausa, un sorriso sciolse il gelo creatosi. Lui le prese la mano dolcemente.
«...Non voglio più essere il tuo fidanzato, perchè voglio essere tuo marito ed il padre dei tuoi figli». Sfilò dalla giacca un costoso anello d'oro bianco, con incastonati in maniera alternata zaffiri e smeraldi. «Vuoi sposarmi?» le chiese.
La ragazza gli buttò le braccia al collo e annuì. Le lacrime, ora, erano di pura gioia. Lui le infilò l'anello e le spiegò: «I chilometri non saranno più un problema, adesso. Mi hanno proposto un trasferimento definitivo nella sede qui vicina. Non sarò più costretto a fare quei lunghi viaggi che ci tenevano lontani, non dovremo più guardarci di tanto in tanto su Skype o rileggere i messaggi per sentirci l'uno accanto all'altra.
Pertanto, ho iniziato seriamente a pensare al nostro futuro insieme. Perdonami se te l'ho nascosto e se spesso non ti ho fatta sentire importante, ma ero turbato, forse anche un po' spaventato da tutto ciò che stava accadendo e dalla mia decisione. Ho trascorso interi pomeriggi con gli agenti immobiliari, avrò visto sì e no una cinquantina di case. Finalmente l'ho trovata, amore. E' grande, luminosa. I nostri bimbi li cresceremo lì. Sarà bellissimo.
Io ti amo, non dubitarne più.»E la loro favola, finalmente, ebbe davvero inizio.