CAPITOLO 12

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Arrivo a scuola al suono della campanella perchè l' autobus ci ha messo più del solito.

Mi siedo al mio posto affannata e cerco di riprendermi dalla corsa.

Ovviamente il professore ha la geniale idea di spiegare e nonostante cerchi con tutta me stessa di seguire con attenzione, non riesco a star dietro alla spiegazione.

Ripenso infinite volte a Penny e a quello che le ha detto Charlotte; ieri sera ho dedicato molto più tempo del previsto alla questione ''te la farò pagare'' e devo ammettere di essere più spaventata di Penny.

Cloe mi ha parlato moolto male di Charlotte e a quello che dicono, è capace di tutto.

Mi sono informata, alcuni dicono che sia riuscita a far suicidare un ragazzo, le cause sono sconosciute.Gli unici testimoni come amici del ragazzo o scagnozzi di Charlotte, si dice stiano zitti per paura di fare la stessa fine.

Ho una paura tremenda per Penny.

Continuo a vagare nel mio mondo, fino all' intervallo, quando finalmente esco dall' aula e vado verso l' armadietto, lo apro e comincio a infilarci i libri quando Penny mi corre in contro in lacrime e mi si precipita tra le braccia facendomi perdere l' equilibrio per un attimo.

'Ehy, cosa succede?' le chiedo preoccupata 'Ha trovato il mio numero' dice lei tra i singhiozzi; capisco subito che si riferisce a Charlotte 'Ti ha chiamata? Che ti ha detto?' le chiedo impetuosa piena di timore 'Mi ha scritto' mi porge il telefono staccandosi da me e io lo afferro.

Lei si butta a terra con la schiena al muro e la testa tra le ginocchia a pianger.

Scorro nel menù del telefono arrivando ai messaggi e mi salta subito all' occhio un messaggio da un numero senza nome ''Te la farò pagare, non avresti dovuto'' scorro ancora e ne vedo altri dallo stesso numero ''Te ne pentiri amaramente'' - ''Sei nei guai''

'Oh cielo' mi chino vicino a lei per abbracciarla e cercare di consolarla 'andiamo fuori, cerca di calmarti' ci avviamo in giardino e ci mettiamo sedute su un muretto.

'E' da ieri pomeriggio che mi scrive, ho paura Meg'

'No, è l' ultima cosa che devi fare, non devi temerla affrontala, o almeno cerca di ignorarla, molto probabilmente smetterà, di solito le persone come lei cercano solo qualcuno di debole da rompere, ma tu non lo sei!'

Lei sorride mentre alcune lacrime le rigano il viso; mi abbraccia 'Sei la migliore amica che potessi mai avere, grazie' gli occhi mi si riempiono di lacrime, non tanto per la commozione ma per il fatto che ho più paura di lei.

Il resto della giornata trascorre noiosa senza niente di speciale.

Arrivata a casa mi arriva un messaggio ''Ehy piccola, manca una settimana alla festa, ti va se nel weekend andiamo a comprare i costumi?'' giusto la festa, mi ero dimenticata di dirlo ai miei.

Trascorro il pomeriggio a leggere, nonostante abbia altro da fare, ma non riesco a distrarmi da Charlotte e dai suoi piani malefici, qualsiasi cosa, mi fa venire un modo in cui potrebbe torturare Penny, perciò leggere è l' unica soluzione.

Al momento della cena, tutta la mia famiglia, compreso Roxy si siede a tavola e mia mamma comincia a servire in silenzio i tacos.

Amo troppo i tacos di mia mamma sono la cosa più buona della terra, diciamo che è molto molto brava a cucinare, purtroppo non le cose sane.

Mentre il silenzio viene rotto dallo scrocchiare dei tacos, ne approfitto del momento per parlare della festa ai miei genitori.

'Mamma, Papà, venerdì... la prossima settimana, ci sarebbe una festa... mi chiedevo... così... se potessi andarci, ci va anche Penny e mi ha chiesto di accompagnarla' i miei si scambiano un' occhiata quasi scocciata, capisco che non deve essere un buon segno.

'Sai Meg' comincia mio padre 'oggi il preside Corner ha chiamato dalla scuola, ha detto che durante le ore di lezione spesso vieni richiamata e che non stai andando granchè quest' anno' io lo guardo scioccata, ok non ho il massimo dei voti ma la mia media è più che buona.

Faccio per ribattere ma mio padre mi precede 'so che sei in una fase un po' complicatam, che avresti voglia di fare altro oltre a studiare, ma devi sapere che la scuola è importante, credo sia il caso che venerdì tu stia a casa, in modo da poter dedicare più tempo allo studio' capendo che non ho voce in capitolo finisco velocemente di mangiare e corro in camera mia.

Com' è possibile che il preside abbia detto questo a mio padre, per me ha sagliato numero, in classe non sto molto attenta lo ammetto ma mi hanno richiamato solo un paio di volte, e faccio sempre tutti i compiti assegnati, non capisco dove sia il problema.

Chiudo a chiave la porta e mi butto sul letto a pensare a qualche cosa di brutto che potevo aver fatto durante la lezione, niente mi viene in mente.

Scendo dalle nuvole quando il mio telefono squilla ''Numero privato'' rispondo convinta che si tratti di uno schero 'pronto' dico io scocciata 'ciao Mag, come stai?' risponde una voce inquietante 'chi sei?'

'Meglio che tu non lo scopra, piuttosto dimmi, com' è andata con tuo padre è stato troppo severo?'insiste

'Non intendo parlarti, non so chi sei ' gli riattacco in faccia e poco dopo mi arriva un messaggio ''Non avresti dovuto farlo''

Spaventata chiamo Penny, il telefono squilla ma lei non risponde.

Vado in bagno per farmi una doccia e dalla finestra vedo un' auto strana parcheggiata sul ciglio della strada, mai vista quella macchina prima d' ora.

Lascio stare e faccio la doccia tranquilla.

Prima di addormentarmi scrivo la buonanotte a Penny, ma lei non risponde, inizio a preoccuparmi.

Cerco di dimenticare quanto successo e mi addormento.

my name Is LIBERTYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora