Due ragazze: Alison e Kirsten si trasferiscono in Francia per frequentare il liceo dolce amoris .
Nuove amicizie, litigi, amori ...
Ma ad un certo punto qualcosa di straordinario entrerà a fare parte della vita delle due ragazze .
Scontroso come il...
La giornata passo in fretta anche perché era sabato e le ragazze non avevano scuola. Ad un certo punto, mentre Kirsten sperimentava l'acustica della nuova casa mettendo la musica a tutto volume, Alison entrò nella sua camera e disse gridando "Kirsten, io vado a fare una passeggiata. Tu prepara la cena". "Come? Perché?!" Chiese Kirsten stupita buttandosi sul letto "Perché l'ultima volta l'ho preparata io, quindi oggi tocca a te!" Le rispose la bionda mentre si metteva la felpa nera "Ma l'ultima volta non eravamo in una villa! E quindi ..." Ma non ebbe il tempo di ribattere che Alison era già uscita. Passarono pochi secondi quando Kirsten sentii una voce nella sua testa -Ah... Preferisco il pollo per la cena ok?- Kirsten alzò gli occhi al cleo e si diresse in cucina.
Alison sentiva il vento gelido entrare nelle ossa, ma stranamente, non provava freddo. Camminava a testa china con il cappuccio della felpa sulla testa. Stava canticchiando una canzone mentre guardava le foglie sbriciolar si conto le sue converse nere.
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Stava per lanciare un sassolino nel laghetto del parco quando sentì una voce chiamarla. "HEY, novellina!" Alison sentì la rabbia salirgli fin sopra le orecchie "Novellina lo dici alle tue Barbie Castiel!!" Gli urlò dietro "Ohh... Siamo nervosette stasera!" Le lanciò uno sguardo di sfida che, naturalmente, lei ricambiò in pieno. "Comunque, se ti da così fastidio ti chiamerò All" le rispose con un ghigno stampato in faccia. Alison rimase stupita per un attimo, poi un sorriso strafottente si fece largo sul suo viso. "Perfetto... Io ti chiamerò Cassy" " Noo Cassy no ti pregooo!" Le disse supplicante il rosso mettendosi in ginocchio sull'erba con le mani unite a mo di preghiera. "E perché no?" Chiese sempre sorridendo "Perché sembra il nome di uno cucciolo !! Io mica sono puccioso!" Le rispose mettendo il broncio. A quella scena Alison rise "Con quella faccia si invece!" Disse lei senza smettere di ridere, ma non ottenne risposta, il rosso era lì che la guardava ridere imbambolato "Vabbè che sono bella però così mi sciupi!" Gli disse, ma lui non si muoveva ancora. "Ehi! Vuoi una foto?" Niente. Ora Alison iniziava a preoccuparsi. "Cassy!! Ti senti bene?!" Gli disse scuotendolo dalle spalle "C-cosa? È? Dove? Perché ... Mamma!!" Le rispose lui saltandole addosso e facendoli cadere entrambi nel laghetto ghiacciato.
CASTIEL'S POV
Ero al parco da qualche minuto per sgranchirmi le gambe, quando vidi una ragazza con una felpa nera e dei lunghi capelli biondi. Aveva qualcosa di familiare, così rimasi ad osservarla. (Non prendetelo per un maniaco😏) Quando si chinò per prendere un sasso la vidi in faccia; era la novellina. Parlammo un po' e dopo una battuta lei si mise a ridere guardandomi negli occhi. Fu un attimo. Non riuscivo più a muovermi, la vedevo ridere mentre fissavo i suoi occhi color fuoco. Poco dopo mi sentii scuotere per le spalle, farfugliai parole senza senso e saltai, l'ultima cosa che ricordo è l'impatto con l'acqua fredda e poi il buio.
ROSALYA'S POV
Stavo girando per il parco mentre cercavo quel cazzone di Alexy, che mi aveva macchiato i vestiti, quando vidi qualcosa di nero nel laghetto ghiacciato. Mi sporsi per vedere meglio e vidi due corpi... Ma un attimo!! Quello è Castiel! E l'altra è Alison!
Narratore
Rosalya smise di pensare ed aiutò i due ragazzi, li caricò in spalla e poi, come un razzo, partì e li portò a casa sua.
ALISON'S POV
Mi risvegliai sentendo un rumore di vetro rompersi. Quando aprii meglio gli occhi, mi accorsi di non essere né al parco né a casa mia, ma in una stanza molto ampia con le pareti viola scuro, oro e nero. Il letto su cui mi trovavo era a baldacchino con le tende di raso oro e le lenzuola di seta nere. Stavo ammirando quella splendida stanza quando udii un flebile lamento al mio fianco. Girai la testa di lato per vedere da dove provenisse quel suono quando mi accorsi che ad emetterlo era stato Castiel. Lui era sdraiato accanto a me ed era incredibilmente pallido. Preoccupata provai a scuoterlo, ma non si mosse. "Si riprenderà" una voce femminile dietro di me mi fece sussultare "Certo... Potresti aiutarlo" mi girai ma non vidi nessuno, così, rassegnata, mi decisi a parlare.
Narratore
"Aiutarlo e come?" Chiese la ragazza bionda fissando l'amico con occhi tristi "Con i tuoi poteri, ovvio" rispose la voce. "Ma io non ho dei poteri!" Disse allora Alison confusa. "Si che li hai! Solo che non riesci a tirarli fuori!" "Non capisco..." Mormorò Alison chinando la testa. "Allora ti spiegherò tutto dal principio: Molto tempo fa, all'epoca della caduta di Lucifero negli inferi, vennero create ogni sorta di creature fantastiche del male e del bene, come: Vampiri, angeli, demoni, unicorni, fate, streghe, golem, elfi oscuri e della luce, lupi mannari e molto altro. Con il tempo tutte queste specie si sono mischiate dando vita a ibridi, che vennero sterminati perché troppo pericolosi per l'equilibrio della natura. Piano, piano, anche le altre creature scomparirono e tutto tornò alla normalità. Ogni tanto, però, nascono bambini ibridi, ancora il motivo non è chiaro, ma si suppone che questi ereditino dei geni da parenti lontani che, molto probabilmente, erano creature fantastiche o discendevano dalla loro linea di sangue." Concluse allora la voce misteriosa "Ma tu come fai a sapere tutto questo? E cosa centro io?" Chiese allora la ragazza stupita "Lo so perché io sono una di quelli ibridi ed il mio potere e riconoscere gli altri e il loro potere, e tu, Alison, sei una di quelli. Tu possiedi gli occhi del fuoco, occhi che donano, a chi li possiede, il potere delle fiamme e del calore, ma i tuoi occhi sono di un rosso più intenso... Un rosso scarlatto, come il sangue oserei dire, che rendono visibili i tuoi poteri da metà vampira cioè: la forza, la super velocità, l'agilità, i riflessi, la guarigione istantanea, l'immortalità e le capacità ipnotiche. Essendo solo mezza vampira non hai ereditato la sete di sangue ma solo le capacità, a mio parere sei stata molto fortunata." La bionda era decisamente sconvolta, ma non perse tempo per fare una domanda " Ma allora perché riesco a comunicare con Kirsten?" "Le creature della stessa razza o gli ibridi possono comunicare con il pensiero tra di loro, quindi credo proprio che anche lei sia un ibrido, di solito si ha la conferma quando gli occhi di tutte e due, durante la comunicazione, cambiano colore" Alison si ritrovò ad annuire sempre più sconcertata ma in quel momento un altro gemito di dolore le raggiunse. "Come posso salvarlo?" "È andato in ipotermia e tu avendo il potere del fuoco potresti scaldarlo devi solo trovare la forza di volontà per attivare i tuoi poteri" spiegò la voce "Ma come?!" Urlò allora la ragazza in panico, ma non giunse risposta così Alison si concentrò e posò le mano sulla fronte del ragazzo e cercò di incalanare i suoi poteri nella mano, ma non successe nulla. "Prova a rilassarti, cerca di annullare tutti i rumori che ti circondano. Il resto verrà naturale" le sussurrò allora la voce. La ragazza fece un respiro profondo e chiuse gli occhi. Una volta riuscita ad "isolarsi" si concentrò su una cascata. La cascata dove andava sempre a giocare quando stava dai nonni paterni, si immaginò l'acqua ghiacciata scenderle lungo il braccio ed arrivare al palmo della mano, dove si divise nelle cinque dita. Tanto era presa da quell'immagine che non si rese conto che la persona sotto di lei si stava svegliando e la osservava confuso.
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