14

17 2 0
                                    

<Tu, lo so che sei ubriaca, ma da quando ti ho visto oggi non sono riuscito a non pensarti, tu sei unica, vorrei baciarti> disse e ringraziai dio per avermi fatto trovare un po' di lucidità. Ethan stava assistendo alla scena e dissi <Brian, te lo permetterei, ma ho già donato il mio cuore a qualcuno e quel qualcuno non sei tu, per quanto tu sia dolce e bello, troverai qualcuno che donerà il suo cuore a te e lo metterà tra le tue mani> feci una pausa e mi girai a guardare Ethan <E questo qualcuno deciderà se frantumarlo o se metterlo nel suo e scaldarlo con mille scintille> aggiunsi incontrando lo sguardo di Ethan <Lo capisco, siamo lo stesso amici?> mi chiese con un sorriso sincero <È ovvio> lo abbracciai affettuosamente. <Grazie per non avermi mandato a fanculo in modo brusco, non lo avrei retto> a ciò lo strinsi ancora più forte alzandomi sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia ricoperta da un velo quasi invisibile di barba. Allontanateci da lì e seduteci sulla riva,Tess mi disse..<Ma sei impazzita? È un fregno della Madonna> esclamò facendosi vento con la mano e provocando una mia risata <E tu, signorina? Che cosa mi vuoi dire a proposito  di un certo Kyle?> alzai le sopracciglia e le abbassai in modo veloce <Ci siamo baciati per tutto il tempo e credo di interessargli parecchio ed è lo stesso per me> esclamò eccitata. Passammo la sera a guardare le stella, domani saremmo dovuti partire tutti e non mi andava per niente tornare a Napoli, a Londra ero lontana dalla scuola, dalle mie solite compagnie che mi mettevano solo ansia, da rapporti troppo lunghi che dovevano essere spezzati, c'erano tutti i miei problemi, mentre Londra, era come se fosse ancora estate, era come se mi fossi fatta una nuova vita, nuovi posti da frequentare, gente nuova da conoscere, ogni volta c'era qualcosa da fare, fortuna che eravamo tutti vicini come case, io, Ethan, Tess, Kyle, Brian, Kevin e Antonio, mentre Cassandra e Rosy stavano a Roma fortunatamente. Tess frequentava il mio stesso liceo, però stava all'artistico, non l'avevo mai notata, eppure è una gran bella personalità la sua <Tess> richiamai la sua attenzione <Si?> mi sorrise <Stai pensando quello che sto pensando io?> le chiesi <Credo che questo sia l'inizio di una nuova fantastica amicizia> dicemmo all'unisono per poi ridere insieme. Andammo a casa e crollai tra le braccia di Ethan che mi ringraziò per non aver frantumato il suo cuore e dopo una serie di baci teneri. La sveglia suonò, che suono devastante quella mattina saremmo dovuti partire di nuovo, prima col traghetto e poi con l'auto fino a Napoli. Ethan mi sollevò delicatamente dal letto baciandomi la fronte e prese per me dalla valigia un jeans chiari a vita alta e una T-shirt bianca e corta con sopra la scritta lilla  "piace a te come piace ad altri, se la trascuri tu la consolano gli altri" e le mie converse bianche. Mi diede qualche bacio per svegliarmi e poi mi andai a preparare, uscii dal bagno svogliatamente e ci entrò Ethan. Uscì con l'asciugamano in vita e le gocce d'acqua che gli scivolavano tra un addominale e l'altro. Deglutii rumorosamente mentre con un altro asciugamano si strofinava i capelli. Arrossii, avrei voluto sparire da quella stanza e anche se avevo lo sguardo abbassato dalla vergogna potevo percepire un sorriso sulla sua faccia, sapeva come farmi impazzire e non esitava affatto a farlo. Fece quello che mi aspettavo di meno al mondo. Si piazzò davanti a me e mi alzò il mento con l'indice <Guardami> disse con tono dolce e delicato, mi fece alzare dalla sedia e ormai era asciutto, ero vicina alle sue labbra e il mio respiro era pesante e irregolare <Ehi, piccolina, sento il tuo cuore battere da qui> sussurrò rivelando una fila di denti bianchi e dritti <S-sono calma> stavo prendendo in giro me stessa <Shh, con me non devi mentire> disse avvicinando anche il resto del corpo e schiacciandolo contro il mio tenendo le mani dietro la mia schiena <Lo fai apposta vero?> tentai di cambiare discorso <Non ti farei mai agitare di proposito, bimba> mi disse <Shh, con me non devi mentire> ripetei le sue parole. Non ce la feci, mi avventai sulle sue labbra e lo spinsi sul letto mettendomi a cavalcioni su di lui. <Tu mi fai un brutto effetto> dissi convinta <Oh piccolina se tu sapessi l'effetto che fai a me> disse con voce roca sulle mie labbra e rabbrividii così tanto da tremare. Mi strinse e si alzò con me in braccio. Continuando il bacio e stringendo le mie gambe attorno alla sua vita, mi spinse contro il muro facendomi battere la schiena. Aggiunse la lingua al bacio e la cosa diventò seria. <Se non ti stacchi da me adesso, non riuscirò a controllarmi, piccolina, non riuscirò più a levarti le mani di dosso> mi disse, al che gli diedi un ultimo bacio sulle labbra, con le labbra umide e dopo essermele leccate per tentare di nasconderle mi staccai da lui, che a malincuore tornò in bagno e si vestì. Cavoli gli avevo provocato una vistosa erezione e non ero io quella "nuda". Uscì dal bagno con una T-shirt nera e un jeans normale con le sue solite scarpe. Radunammo le nostre cose e scendemmo le scale con le valigie e dopo aver consegnato le chiavi alla reception ci mettemmo in viaggio. Quello sul traghetto durò poco, ora c'era da affrontare il duro viaggio in macchina. Caricammo le valigie nella macchina di Ethan e salimmo a bordo. Misi un po' di musica per riempire il silenzio che si era creato e partì una canzone degli Urban Strangers, la mia band preferita "Cupid's cockehold" iniziai a cantare facendo ridere Ethan, non riuscivo proprio a trattenermi quando si trattava degli Urban. Passò la prossima canzone e Ethan sembrava stressato e stanco. Con non so quale coraggio allungai la mano verso la sua coscia e la strinsi, notando la sua espressione stupita, divertita e compiaciuta. Salii fino a fargli credere di voler continuare per arrivare lì, ma proprio prima di arrivarci levai la mano per sfotterlo, spalancò gli occhi e io scoppiai a ridere <Davvero mi facevi capace di un gesto simile?> dissi tra una risata e l'altra <Ci speravo> rise come un pazzo anche lui. Arrivammo a casa con il sorriso e dopo aver portato è disfatto la mia valigia venne in casa con me. Notai che tutti i miei parenti erano lì. Mi salutarono calorosamente e dopo notarono Ethan. <Oh tu devi essere Ehtan, la descrizione di Ella ti fa onore, ma sei anche meglio dal vivo> affermò mia nonna stringendogli le guance. Si presentò a tutta la mia famiglia e poi salimmo in camera mia. Mi distesi sul letto stremata e lui si posizionò sopra di me poggiando il peso sui suoi gomiti per non farmi male. Sorrisi <Ethan> sussurrai <Dimmi> rispose piano <Vorrei dirti che ti amo, ma è una parola che è sulla bocca di tutti, una parola troppo comune per descrivere quello che provo nei tuoi confronti, non so come esprimermi> gli sconfessai all'orecchio <Oh piccolina, ti ho capito benissimo, è quello che provo io per te è un giorno ci sarà una parola per descriverlo, te lo prometto, nel frattempo ti dedico il bacio più sincero che io sia mai riuscito a dare> detto questo poggiò le sue labbra umide sulle mie delicatamente e intrecciò le sue dita alle mie.

Uno sbaglio da rifare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora