6.00 a.m ed ero fuori per la mia solita corsa mattutina.
Mi guardavo in torno e vedevo solo il sole sorgere e gli alberi muoversi per il poco venticello.
Intravedevo quei rari raggi del sole passare attraverso le foglie fino ad arrivare a terra.
Era tutto talmente calmo che forse poteva terrorizzare, ma non me.
Io adoravo la calma, il silenzio: facevano parte della mia personalità.
Ad un tratto mi fermai sentendo un dolore atroce al fianco quasi come se qualcuno mi stesse pugnalando. Mi girai per vedere se ci fosse qualcuno a cui chiedere una mano,ma essendo le 6 di mattina non vidi nessuno.
Mi chinai a terra incapace di stare in piedi; mi tenevo la parte dolorante con una mano e stringevo fortissimo. Per il troppo dolore cacciai un grido, un urlo, un ruggito, un gemito di dolore, neanche io sapevo cosa fosse.
-Cazzo..- imprecai. Non capivo cosa mi stesse prendendo e per un momento ho pensato di star per morire.
Poi tutto passò, così come era venuto.
Aprii gli occhi che avevo precedentemente chiuso e mi sedetti a terra respirando affannosamente, poi mi portai le mani al viso e lo strofinai buffando. Mi rialzai e scossi la testa.
Cosa era successo? Più andavo avanti più continuavo a non capire.
Me ne tornai a casa per fare una doccia e lasciare perdere questa storia.
Entrai in camera e un Niall con le braccia incrociate mi stava aspettando:- Dove sei stato?- domandò.
-Lo sai.- risposi posando il borsone a terra e togliendomi il maglione e la fascia.
-Harry, per lo meno lasciami un bigliettino.- disse sospirando.
-Okay, mamma.- sbuffai e lui mi guardò un po' triste.
-Vado a farmi una doccia.- annunciai e lui annuì.
-Poi dobbiamo parlare.- mi disse e io senza rispondere mi rinchiusi in bagno.
Mi spogliai e mi misi sotto il getto d'acqua e pensai. Pensai a quello che stava succedendo. Pensai anche alla mia famiglia che dovrei chiamare e chiedere come stia. Pensai, pensai a tanto.
Pensai a Louis, a i suoi occhi che trasmettevano solo freddezza e pensai alle lacrime che quei occhi versarono. Lacrime dolorose, acide, amare.
Lo pensai perché oramai faceva parte della mia testa, non andava più via; rimaneva lì e non si muoveva.
Sentii bussare -Muoviti che dobbiamo andare a fare colazione.- disse Niall. Io chiusi il getto d'acqua mi avvolsi un asciugamano in vita ed uscii da bagno.
-Eccomi, fammi un attivo vestire e asciugare i capelli.-
10 minuti dopo eravamo fuori la stanza.
-Quindi?- iniziò lui.
-Quindi?- ripetei.
-Quindi cosa cazzo ti passa per la testa?- disse Niall senza guardarmi ed io sbuffai, mi stavo abbastanza innervosendo ma volevo mantenere la calma.
-So badare a me stesso, non c'è bisogno che ogni volta o tu o Liam mi rimproveriate.-
-Tu..-
-Sì, lo so Niall. Io non capisco, io non so, io rischio la pelle. Lo so, lo so Niall e sinceramente non me ne fotte un cazzo.- dissi sincero con il mio tono menefreghista. Lui scosse la testa, ma stette lo stesso zitto.
Arrivammo alla mensa e Niall si mise accanto a Liam ed io, come oramai solito era, andai a prendere la colazione per tutti e tre. Mi guardai intorno per cercarlo , ma lui non c'era e neanche Zayn, così tornai al tavolo.
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Taste Of You. ||Larry Stylinson||
FanfictionHarry Styles, 19 anni, comune mortale. Louis Tomlinson 120 anni, vampiro assetato di sangue umano. Il college, tanto famoso quanto pericoloso. Harry non sa i pericoli che rischia a tornare di sera, dagli allenamenti, da solo. Non sa cosa rischi...