Capitolo 9- Il regalo della Principessa

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- E oggi, zio Harry?
Il mago prese un bel respiro e si sforzò di non alzare gli occhi al cielo. Sua moglie si interruppe dall'imboccare la figlia e lo guardò trattenendo un sorriso.
- Ted, oggi che giorno è ?- domandò l'uomo al ragazzino seduto di fronte a lui,stringendo convulsamente le posate.
-È mercoledì no?- rispose Teddy, senza smettere di ingozzarsi di pancake al cioccolato e frutti di bosco.
- E quindi? Cosa faccio io il mercoledì?-
-Ahh- ricordò lui aprendo la bocca, dando visione di un'orribile poltiglia di dolce.
- Chiudi la bocca Ted! Che schifo- lo rimproverò la zia, guardandolo storto.
Il ragazzino la chiuse di scatto, deglutí e poi parlò di nuovo.
- Devi andare al lavoro, giusto?
- Sì, devo andare al lavoro. Come tutti i giorni della settimana tranne la domenica e a volte il sabato!- Harry lo fissò puntandogli contro un cucchiaio pieno di cereali. - Quindi se mi chiedi un'altra volta di andare a Diagon Alley prendo in prestito da Zio Vernon un sottoscala e ti ci chiudo dentro fino al primo settembre! - sbottò.
Teddy pensò bene di concentrarsi sulla sua colazione, mentre il cugino rideva di lui.
Era da quando aveva ricevuto quella lettera, quasi due settimane prima, che ogni santo giorno Ted chiedeva se sarebbero andati a Diagon Alley per comprare le cose di scuola.
E ogni santo giorno gli zii dovevano rispondergli che ci sarebbero andati di domenica, la prima domenica libera che avrebbe avuto Harry dal lavoro.
E Ted aspettava e fremeva. Era come un rituale, rendeva il suo ingresso a Hogwarts ufficiale.
Chissà che libri interessanti.... peccato che non potesse avere un manico di scopa, ma era al primo anno e in più lo zio Harry non aveva voluto insegnarli a giocare a Quidditch perché sosteneva che la prima volta su una scopa a Hogwarts sarebbe stata molto emozionante. Se così non fosse stato, il ragazzino avrebbe inviato allo zio una strillettera con la voce della professoressa McGranitt. Poteva farlo, George gli aveva insegnato un semplicissimo trucco per modificare la voce.
Aveva volato qualche volta, certo, ma non sapeva davvero andare su una scopa, meno che mai giocare a Quidditch. Però, era sempre messo meglio della povera Victoire. Sua madre si era categoricamente rifiutata di farla salire su un manico di scopa, definendoli"aggeggi pericolosi e poco femminili". Ginny era stata sul punto di tirargli una scarpa, ma comunque la bambina non aveva mai volato, anche se ne era davvero affascinata. Era rimasta a guardare da terra mentre Teddy saliva per la prima volta su una scopa, e faceva ovviamente una figuraccia impennandosi e cadendo a terra. Solo il racconto della prima lezione di volo di Ron, quando alla terza volta che diceva forte "Su" gli era arrivata la scopa sul naso, lo aveva fatto sentire meglio. Vi diceva sempre che non appena fosse arrivata ad Hogwarts avrebbe seguito ogni lezione di volo e sarebbe entrata nella squadra della sua casa il prima possibile, per ripicca.
Adorava quella bambina.
- Ted, non fare il triste, andiamo da Nonna Molly oggi. Ci dovrebbero essere anche gli altri!- lo consolò la zia, prendendo in braccio Lily. Albus e James erano seduti al tavolo anche loro a fare colazione, e James era riuscito a rovesciare due barattoli di marmellata e una tazza di latte, creando macchie multicolori sulla tovaglia panna. Harry era un disastro con gli incantesimi di pulizia, quindi chiamò la moglie con tono implorante.
-Ginny?
Lei guardò la tovaglia con una smorfia e poi la figlia, poi di nuovo la tovaglia.
- La prendo io zia- intervenne Ted, allungando le braccia verso la bimba che si stava ciucciando una ciocca di capelli rosso fuoco.
- Grazie tesoro- sospirò lei, passandogli la figlia riconoscente.
Il ragazzino sorrise a Lily e le rivolse uno sguardo color gelsomino, incamminandosi verso la porta.
- Se dobbiamo andare alla Tana ci dobbiamo vestire, non ti pare Lils? Eh?- le disse con una di quelle vocine sceme che si usano con i bambini piccoli, e il bello fu che non lo trovò affatto stupido.
- Così puoi giocare con Hug- la bambina si illuminò e batté allegramente le mani.
- Zii, la porto di sopra intanto!- gridò cominciando a salire le scale - La metto nel box!
Dalla cucina arrivò un indistinto suono d'assenso, così Ted cominciò a salire le scale con Lily in braccio, chiacchierando da solo mentre lei giocava con i suoi capelli azzurri. Tirandoglieli. Ahi.
* * *
Victoire stava seduta sul tappeto della vecchia camera, circondata da bambine più piccole, tutte con i capelli rossi. Era molto concentrata sulle perline e i fili sparsi davanti a lei, e nondava minimamente retta a quello che le cuginette stavano blaterando. Doveva assolutamente organizzare in mucchi precisi tutta quella roba, o le sue adorabili compagne di creazione avrebbero fatto più danni delle Tre Disgrazie in una cristalleria. Sorrise compiaciuta. Adorava modificare detti e proverbi babbani con elementi magici o della sua famiglia.
Dopo un paio di minuti, davanti a lei c'erano una diecina di perfetti mucchietti, ordinati per forma e colore. Stava osservando soddisfatta il suo lavoro, quando un piedino nudo sfiorò la composizione ad alta velocità, rischiando di distruggere tutto. Oh no. Doveva salvarla.
- BASTA!
Il grido fece sussultare le tre bambinette che stavano rotolando pericolosamente vicine alle ordinate pile di perline e fili. Victoire era sempre andata fiera delle sue urla da sirena, che fin da neonata avevano spaccato i timpani a chi le dava fastidio. Si alzò in piedi le per poter guardare le cugine dall'alto, si rassettò il vestito e punto loro contro un dito accusatore.
- Allora - esordì- io ho fatto il lavoro fino ad ora, adesso tocca a voi.
- Che cosa dobbiamo fare?- domandò Dom. Ma davvero? Cosa erano andate a fare in quella stanza?
Prese un bel respiro e continuò a sorridere - Cosa siamo venute a fare qui?
Molly rispose per prima. - A fare un regalo a Teddy che parte!- una sveglia.
- Esattamente. Al lavoro. Voi fate una bella collana, magari senza tante perline, non la chiudete e me la fate vedere. Io vi dico se va bene- spiegò Vic.
- Nel frattempo, visto che ho lavorato fino ad ora, io disegnerò- concluse avviandosi verso il suo letto per prendere album e colori. - Vedete di non strozzarvi con le perline di legno!
Detto questo si stese sul letto e cominciò a disegnare con la sua bella matita nera. Era da un bel po' che voleva fare quel disegno, ma non aveva mai avuto l'ispirazione giusta. Modestia a parte, era davvero bravissima. A scuola, in disegno prendeva sempre A!
Come al solito, disegnando perse cognizione della realtà, assorbita completamente dalla sua opera. Forse poteva allungarlo un po' da quella parte... sì così. Uno svolazzo in meno qui, una rosa là.... I suoi pensieri si persero ad immaginare la scena: primavera, gli uccelli cinguettano tutto intorno e il profumo dei fiori è così forte da inebriarti. Il cielo è tutto sereno, soffia una brezza leggera che le scompiglia appena i capelli. Tutte le persone sono vestite eleganti, i bambini si agitano nei loro vestiti stretti e fuggono dai genitori per correre nel prato fiorito, rischiando di sporcarsi di erba. Tutto è decorato con grandi fiori, poco più in là è stato montato un grande gazebo con il buffet.... delizioso, ha l'acquolina solo a pensarci. Anche dalle panche si intravede l'enorme torta a sette piani, tutta piena di glassa e decorata con fiori di zucchero... I fiori sono ovunque, insomma. Victoire può già sentire tutta l'ansia del momento, mentre le sue damigelle la aiutano a mettersi il fantastico vestito bianco che lei stessa ha disegnato, sua madre piange e il papà-
-VIC!
Una vocina acuta la riscosse dal sogno ad occhi aperti. Victoire, di malavoglia, si voltò verso la bambina prima che potesse darle un altro pugnetto sul braccio e farle sbaffare il suo bellissimo disegno.
Le tre cugine erano in piedi di fronte a lei, tutte sorridenti e Lucy le tendeva un groviglio di fili tutto colorato. La più grande lo prese fra due dita, il visino da bambola contratto in un espressione da " ma... cos'è quest'affare?!". Le ci volle un attimo per districarlo e consegnarlo di nuovo ad una delle bambine perché lo tenesse sollevato, ma poi poté esaminarlo per bene. Sorridendo a labbra strette, tentò di essere il più delicata possibile.
- Emh sì, certo, è davvero bellissima...- cominciò, in ansia da possibilità di capriccio da parte della sorellina o di Lucy - ma.... io non credo che Teddy porterebbe una collana di lana gialla con dei cuori di legno rosa e i pesciolini rossi, non vi pare?- che orribili abbinamenti di colore.
Le bambine sembrarono pensarci su un momento, poi, per fortuna, annuirono convinte. Molly strappò dalle mani della sorella la collanina e la gettò in terra, per poi saltarci sopra.
- Che entusiasmo...- pigolò Vic con un filo di voce.
- Sorellona ci aiutiiii?- la implorò Dominique, sporgendo in avanti il labbro inferiore in quel broncio che la mamma tanto adorava. La bambina bionda sospirò. Avrebbe fatto tutto lei, alla fine. Niente di strano.
- Va bene, va bene, vi aiuterò- acconsentì, scendendo dal letto per mettersi seduta sul pavimento con loro.
Per prima cosa rimise in ordine le pile di perline che avevano completamente distrutto, poi si mise a dare istruzioni.
- Allora: direi che il cordoncino rosso va bene, poi..
- Ma è rosso!- la interruppe Molly.
- Ma davvero, Molly? Non me ne ero accorta!- ribatté lei sarcastica.
- Allora metti gli occhiali- rispose la più piccola con semplicità. - Ma sei sicura che gli piace il rosso?- chiese poi.
Victoire dovette trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo. Ma insomma, credevano di conoscere Ted meglio di lei?
- Sì, sono sicura. Dicevo, poi dovremmo metterci delle perline semplici...
Lucy le allungò due dischetti ovali rossi.- Così va bene?
- Perfetti. Possiamo mettere questi e in mezzo un'altra di un colore diverso, vi piace?- propose Vic.
- SÌ!- risposero in coro le bambine, fiondandosi sui mucchi di perline per trovarne una che andasse bene, vanificando il lavoro ordinato della più grande, che sospirò sconfortata.
Dominique si tirò su con un urletto di gioia. Mostrò alla sorella maggiore un piccolo ciondolo a forma di orsetto.
- Un orsetto!- esclamò tutta
felice-Teddy l'Orsetto, come il mio!
Victoire fece una smorfia.- Ti avevo detto di chiamarlo in un altro modo- borbottò. Ma l'idea della sorellina era carina, e Ted aveva quell'aria da orsacchiotto, quindi accettò. Ma la perlina della sorella era rossa come le altre due, per cui si misero a cercarne una di colore diverso.
- Eccola qui! - esultò Vic dopo un paio di minuti. Stringeva un orso azzurro cielo tra il pollice e l'indice. Era perfetta, azzurra come Ted.
Come si fa con i bambini piccoli, per farli sentore partrcipi, permise alle cuginette di eseguire la complicata operazione di infilare le perline nel cordoncino di cuoio. Alla fine lei si occupò di chiudere la collana con un triplo nodo.
- Eccola qui! Finita!- annunciò sorridendo, e le bambine batterono le manine e si misero a saltellare entusiaste in giro per la stanza, come canguri impazziti. Victoire sorrideva divertita, finché Molly non andò a sbattere contro il letto rovesciando tutto il contenuto dell'astuccio da disegno per terra.
- Oh scusa Vic!- esclamò mortificata, e prima che la cugina potesse fare niente si voltò per rimediare, inciampando su un pastello e scivolando all'indietro, con il risultato di far cadere anche l'album e sparpagliare tutti i disegni sul pavimento.
- Molly!- strillò isterica Vic, preoccupata per la sorte dei suoi colori e delle sue opere.
Tutte e tre si precipitarono verso la bambina che stava raccogliendo i fogli da terra.
- Che bei disegni Vicky...- commentò osservandoli. Poi il suo sguardo si fermò su un disegno non ancora finito.
- E questo?
- Dai qua!- esclamò la biondina togliendoglielo dalle manine.
Le bambine le si affollarono attorno pregandola di mostrare loro il disegno, le vocine assillanti una sopra l'altra.
- Va bene!- acconsentì alla fine. -Guardate, se ci tenete tanto.
Com'erano capricciose quelle nanerottole!
Con che diritto le chiamasse nanerottole poi, era un mistero, visto che pur essendo più grande di due o tre anni le superava solo di qualche centimetro.
Il disegno era quello che Victoire stava facendo prima di essere interrotta, e la rappresentava da grande con un bellissimo abito da sposa.
- Ti stai sposando?- le domandò la sorellina, con gli occhioni sgranati.
La maggiore tirò altezzosamente su con il naso. - Sì- rispose.
I versetti d'eccitazione delle piccole riempirono la stanza.
- E con chi?- domandò Lucy sognante, riportando tutta l'attenzione sul viso di Victoire, che le squadrò dall'alto in basso con una mano sul fianco.
- Con Teddy- rispose semplicemente, sedendosi sul letto.
Le bambine spalancarono la bocca per lo stupore.
- Se tenete la bocca aperta troppo a lungo, mangierete mosche- le riprese lei.
- Uha - si lamentò Dom.- Volevo sposare io Ted!
Victoire arricciò il naso, stizzita.
- Bhe mi dispiace. Ma no- le
disse- È già deciso.
- Allora siete fidanzati?- Lucy le si sedette ai piedi, pendendo dalle sue labbra. La cugina però alzò gli occhi al cielo.
- Certo che no!
Anche Dominique e Molly le si avvicinarono, con le sopracciglia aggrottate.
- Allora come fai a sapere che vi sposate?- chiese Molly sedendosi accanto alla sorella.
Dominique annuì convinta.
-Infatti!
Victoire giocherellava con la collanina per Teddy, cercando un modo per spiegarsi alle bambine.
- Non dovrei dirvi queste cose, siete troppo piccole.
- Ehi! Hai solo due anni più di noi!- protestò Lucy, indicando se stessa e la gemella, che le diede man forte.
Noiose bambine.Victoire decise di ricorrere ad un vecchio trucco.
- Certamente...- cominciò, fingendosi molto ineressata alle sue unghie- e vi pare poco?
Le tre bambine sedute sul pavimento annuirono in sincronia, e la più grande fece un versetto di scherno.
- Siete proprio bimbette!- le apostrofò- Ma non sapete che due anni sono esattamente, con assoluta precisione, senza sbagliare di un secondo, unmilionecinquantunomiladuecento ...secondi?- annunciò, parlando con voce alta e chiara fin quasi alla fine del numero, abbassando poi il tono fino in un sussurro. Così si sarebbero concentrate sul gigantesco numero e non sulla parola "secondi". Era un trucco che Ted aveva usato su di lei, e che poi le aveva spiegato sotto minaccia di morte. Gli aveva fatto ripetere quella frase miliardi di volte prima di impararsela....
- Comunque, visto che insistete tanto ve lo dirò- continuò- Ma se lo direte a qualcuno fuori da questa stanza, una terribile maledizione ricadrà su di VOI!-
La minaccia e la voce spaventosa incoraggiarono le bambine ad annuire freneticamente, sedendosi più vicine.
Victoire sorrise compiaciuta. Adorava essere più grande di loro, era così bello fare da mammina!
Si posizionò comoda sul letto e cominciò a spiegare.
- Allora, praticamente, io e Ted non siamo fidanzati, ma ci sposeremo- molto chiaro- È una cosa stabilita, non so come spiegarvelo. Siamo una coppia già fissata, adesso non siamo fidanzati, ma ci sposeremo.-
Lucy e Molly sembravano parecchio confuse, mentre Dom faceva sì con la testa, anche senza aver probabilmente capito molto.
- Ma quindi lui ti piace!- constatò Lucy. La più grande alzò gli occhi al soffitto.
- No, Lucy- replicò- non mi piace. Il punto è che ci sposeremo, punto e basta. Quando saremo grandi.
- Ma dite che siete fratelli!
- Sì Molly. Il punto è anche questo. Non siamo fratelli da mma e papà, come con Dom, ma fratelli per volersi bene.- spiegò, tutta seria- Io voglio tanto bene a Ted, e lui vuole bene a me. Quindi quando cresceremo ci vorremo sempre più bene e ci sposeremo!-
Molly, a cui il nonno aveva fatto vedere da poco un fim babbano sulle principesse ribelli, sembrava avere dei dubbi.- Ma è un matrimonio combinato?-
Victoire scoppiò a ridere scuotendo i lunghi capelli biondi.- Non sono mica una principessa babbana, Molly!
- Non è combinato, vorrebbe dire che è stato deciso da parenti senza che noi potessimo scegliere! Il nostro caso è più il corso del destino, comprendi?- anche lei aveva visto da poco un film babbano sui pirati.
- È come se dovesse andare così, noi lo sappiamo e ci va benissimo! Ci vogliamo bene! E avremo un bel matrimonio...- aggiunse sognante.
Improvvisamente Victoire assottigliò gli occhi e le guardò minacciosa.- Non osate dire una sola parola a questo proposito, a NESSUNO, capito?Noi non ne parliamo!
- Altrimenti verrò da voi e vi appenderò alle segrete di Hogwarts per i pollici!
Le bambine sussultarono e giurarono di non aprire bocca con anima, viva o morta che fosse. Poi si misero a fantasticare sul matrimonio dai due, trascinando nelle fantasie e nelle ipotesi la ragazzina, che rideva e dava consigli.
- Quindi quello è il tuo vestito da sposa per quel giorno?- chiese Dominique osservando il disegno. Victoire annuì, prendendolo in mano per finire di colorarlo.
Erano tutte sedute sul pavimento, in mezzo alle perline per la collana di Teddy, e stavano dipingendo una scatola di cartone per incartarla quando la porta si spalancò di botto. Le bambine saltarono in piedi mentre un ragazzino con i capelli azzurri tutti dritti entrava con un salto e un grido. Ai gesti di Victoire, si disposero in fretta in un "muretto"umano davanti al campo seminato di perline e regali, per impedirne la vista al ragazzino.
Ted Remus Lupin si fermò allibito davanti alla fila di cugine, con un sopracciglio alzato. La più alta, in mezzo gli arrivava a stento alla spalla.
- Emh... lo sapete che sono molto più alto di voi e non mi coprite granché la visuale, vero?- chiese dubbioso.
Victoire sbuffò irritata. Quel ragazzino doveva sempre fare lo sbruffone.
- Che vuoi Ted?
Lui parve sorpreso. I capelli gli si afflosciarono un po' sulla fronte.
- Non mi saluti nemmeno? Che ho fatto stavolta?- domandò imbronciato.
Ma la bambina lo guardò come se avesse chiesto perché il mare è blu.
- Ma tu mi hai salutato?- ribatté. Era brava a tirarsi fuori dai guai a parole. Da sempre.
Un sorriso malandrino comparve sul viso di Ted.
- Touché
- Lei che?- intervenne Molly sporgendosi in avanti. La gemella la rispinse prontamente indietro mentre il ragazzink si voltava a guardarla interrogantivo.
- Tu hai detto :" Tu scé", a Vic. Lei, Victoire, ha fatto che?- spiegò Lucy. Telepatia portale via.
I due scoppiarono a ridere.
Victoire le puntò addosso gli occji grigi. - Ha detto 'Touché', bimbetta, non 'tu scé'!
- È francese no?- domandò Dominique, che aveba l'aria di qualcuno che sta provando a ricordare qualcosa.
- Significa tipo..
- Colpito. Ecco che significa.Colpito, preso, come ti pare. Si usa per dire che uno ha saputo ribattere bene! o che ha preso il tuo punto debole... cose così- terminò Ted, sorridendo.
Victoire lo prese a tradimento e lo spinse fuori dalla stanza.
- Bene, ora che hai finito il trattato sulla lingua giovanile...
- Ma ero venuto a cercare te!- la richiamò il ragazzino da dietro la porta mezzo chiusa.
- Lo zio non mi ha portato a Diagon Alley- Victoire roteò gli occhi- e siamo venuti qua! Molly mi ha detyo che eri quassù a fare non so che con le cugine... venite giù o no?
Le bambine comunicarono con lo sguardo e le altre tre cominciarono a raccattare tutto e a nascondere il regalo mentre Vic continuava a tener ferma la porta, che Ted palesemente non stava davvero spingendo. Anche l'album di Victoire con il disegno dell'abito da sposa du accuratamente nascosto da Lucy, prima di fare"okay" con le dita.
Quando tutto fu a posto la bionda lasciò andare la porta e zi incamminò fuori con le cugine al seguito.
Ted la guardò speranzoso, e provò ad indagare.Aveva una vaga idea che la cosa nella stanza c'entrasse con lui.
- Allora... quello che nascondevate è per me?- domandò.
Victoire lo guardò dall'alto in basso-come ci riuscisse non arrivandogli neanche alla spalla rimaneva per tutyi un mistero- e feve il gesto di chiudere le labbra con una cerniera. Gli occhi grigi le brillavano, e sembrava quasi di guardare due piccole Lune. Era chiaro che si tratteneva dal sorridere.
Capendo che non c'era nulla da fare, quando Victoire si metteva in testa qualcosa non la s poteva smuovere, il ragazzino si rassegnò ad aspettare.
Scendendo le scale, con il sole in faccia, con la coda dell'occhio vide la bambina incedere a testa alta, con i capelli biondi svolazzanti, con passo quasi regale.
cominciò a pensare che Vi era risoluta - aveva imparato quella parola e la adorava-, dolce, gentile, più o meno, altruista, sorridente.... amava fare le vsoe per gli altri ed era coraggiosa. Aveva anche un bel caratterino.

Cominciò a pensare che Victoire sarebbe stata una perfetta principessa.

Lui le voleva bene, quindi da bravo fratellone l'avrebbe protetta dai malvagi che sono sempre contro le principesse.

Sarebbe stato il suo cavaliere.

------&-------
Non odiatemi.😞
E non ammazzatemiiiiiii!*schiva le armi e gli incantesimi*
Scusate tantissimo ma ho avuto delle settimane pesanti e per di più dovevo scrivere per un concorso...😰
Scusate se il capitolo è bruttino, e anche un po' confuso e strano, ma è una sorta di inframezzo.... e ci ho messo così tanto a scriverlo che le idee mi giravano in testa...
Comunque, grazie tantissime a chi legge, a chi legge e vota, a chi legge e commenta, e a chi legge,vota e commenta!💜
E pooooi...
PIÙ DI OTTOCENTO VISUALIZZAZIONI!!!
Lo so che vi sembrerà nulla, e che forse la maggiorparte neanche ha letto davvero, ma per me è tantissimo!
Ancora grazie mille💜💜💜💜
E niente, vado!
Bye * si smaterializza*

La Luna negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora