Quel giorno, mentre Teddy e Victoire giocavano, Harry invece guardava sottecchi Ginny, pensando a come chiedergli di sposarlo. Continuava ad avere dei dubbi sul fatto che fosse troppo presto, insomma, lei aveva solo ventun anni, e va bene che nel mondo dei maghi ci si sposava in media molto prima che in quello dei babbani però..... questo non impediva ad Harry di avere dei dubbi. Dubbi enormi quanto il vecchio drago della Gringott, che, tra parentesi, con gioia di Harry i folletti non avevano piú ritrovato.
Mentre la fissava, Ginny, evidentemente sentendosi osservata, si voltò e lo guardò interrogativa, con un sopracciglio alzato. Harry sbatté le palpebre e sorrise, scuotendo la testa come a dire " niente,niente", mentre cercava di impedire al suo sangue di affluire alle guance senza peraltro riuscirci granché bene. La ragazza lo guardò divertita e gli sorrise a sua volta, soffiando via i capelli dagli occhi e voltandosi di nuovo verso la moglie di Percy e le due gemelline.Mentre si voltava i suoi capelli mulinarono, e si sparse nell'aria un profumo di fiori,sapeva di prato, di pomeriggi passati a passeggiare, sapeva di casa. Harry si perse un secondo in quel profumo, e nei ricordi che portava, ricordi di giorni felici prima che tutto si rabbuiasse, di baci rubati in riva ad un lago. Un profumo di promessa, parole non dette che gli appesantivano il cuore e che portava con sé in attesa del momento perfetto. -Zio Harry!- Teddy lo strappò dalle sue riflessioni tirandogli i pantaloni. - Zio Harry quando torniamo a casa? Devo finire il disegno! - chiese Teddy, impaziente. Le due cosine erano carine, sí, ma non molto interessanti, e lui si annoiava un po'. Gli piaceva molto giocare con Vi, ma lei era ancora piccola e si era stancata, addormentandosi sulle ginocchia del papà.E poi lui doveva finire il disegno per la cameretta a casa dello zio! -Allora andiamo?- insistette.Harry sospirò, evidentemente era rimasto incantato piú di quanto gli dosse sembrato. - Va bene, ometto, andiamo a casa- rispose, arrendendosi all'evidenza che quattro ore a fissare due neonate potessero essere noiose per un bambino. Si voltò anche Ginny, sorrise a Ted e poi alzò la testa verso il fidanzato e chiese:-Casa 1 o Casa 2?- .George ridacchiò. La situazione continuava a sembrargli strana anche dopo quasi quattro anni. "Casa 1" era la casa di Andromeda, dove Teddy aveva molte delle sue cose e dove tornava a dormire la maggiorparte dei giorni; "Casa 2", invece, era Grimmauld Place numero 12, la casa di Harry, rimodernata e pulita a dovere con l'aiuto di tutti, Kreacher compreso. Lí c'era una cameretta riservata al bambino, che ci dormiva ogni tanto, e anche molti suoi giocattoli, che non entravano piú in casa della nonna. La camera però era quella che era stata di Regulus Black, e quando erano riusciti a staccare tutti gli stendardi di Serpeverde attaccati alle pareti con un incantesimo di Adesione Permanente era rimasta piuttosto spoglia. Visto che doveva essere la sua camera, i magimbianchini avevano chiesto a Ted di che colore volesse le pareti, e lui aveva risposto immediatamente con uno squillante :Azzurro!!!- che aveva quasi fatto cadere la bacchetta ai maghi. Poi era sembrato un momento profondamente immerso in una sua personale riflessione, ed era saltato su come se avesse avuto in'idea brillante. - Si può fare di tutti i colori? - aveva chiesto con un sorriso a trentadue denti. -Ehm...- i maghi avevano guardato interdetti Harry, che aveva ridacchiato e aveva guardato il bambino con sguardo divertito. Poi si era stretto nelle spalle e aveva risposto sorridendo:- In fondo è la sua camera no? Facciamola come la vuole lui!-.E cosí in poco tempo la camera fu pronta, e fu indetta una riunione generale di famiglia per vederla, anche se mancavano ancora i mobili ed era assolutamente vuota. Gli unici a non vedere a stanza furono Percy e Audrey, che era ancora incinta e non poteva fare sforzi.
Quando tutti si erano trovati lì schiacciati sul pianerottolo, chi curioso e chi divertito, , Harry aveva sorriso e spalancato la porta. Teddy era in primissima fila e si era fiondato dentro di getto, bloccandosi nel mezzo di un passo al centro della stanza, con la bocca aperta e gli occhi spalancati. Poi, lentamente, un gradissimo sorriso estasiato era cresciuto sul suo viso, mentre ruotava su se stesso ammirando tutta la stanza, spettacolare piú di quanto potesse mai immaginare, e mentre tutti gli altri entravano guardandosi intorno si era messo a saltellare di gioia. -Grazie grazie grazie grazie garzie zio Harry! È bellissima!- aveba gridato correndogli incontro, mentre il ragazzo sorrideva compiaciuto e osservava le pareti ed il soffitto, che erano le uniche cose da guardare, abbassando poi lo sguardo su Teddy e scompigliandogli i capelli verdi. Per essere bella, lo era davvero, quella stanzetta lassú in alto, con la sua grande finestra che dava sulla strada proprio sul muro davanti alla porta, i suoi angoli un po' storti e il pavimento di parquet lucido nuovo nuovo. Ma la vera bellezza stupefacente della stanza erano le pareti. I magimbianchini avevano preso Teddy in parola, e non si potevano contare i colori sui muri, per quanti erano. Dato che trovavano che una stanza a strisce colorate fosse davvero banale, e il ragazzino era tutto meno che banale, avevano chiesto ad Harry ed erano stati decisamente piú...creativi. L'intera stanza, alle pareti,era ricoperta di spirali di colore, di ogni colore, tutte sovrapposte l'una con l'altra e di misure e forme diverse. Vicino agli angoli c'erano degli schizzi di colore in stile 'action painting', mentre il resto era un grande miscuglio di colori e forme, tanto acceso e colorato da far girare la testa non appena si entrava. Il padrone di casa poi aveva avuto un'idea e l'aveva comunicata ai magimbianchini, che avevano prontamente eseguito. Ad Harry il soffitto colorato di tutti i colori non sembrava proprio giusto, lui invece che dormire si sarebbe fatto venire un gran mal di testa ad osservarlo. Cosí aveva proposto che nella parte piú alta delle pareti i colori accesi sfumassero per lasciare il posto al blu notte per soffitto, e soprattutto, la vera sorpresa fu che aveva fatto dipingere il cielo stellato con estrema precisione su tutto il soffitto, creando cosí una bellissima camera "a cielo aperto". Il disegno era cosí preciso e ben fatto che sembrava quasi che le stelle luccicassero davvero. Sembrava proprio...
-Ehi! Qui non mi freghi, per Merlino! Le stelle brillano. Ci hai messo un po'di magia eh?,- aveva esclamato George, che era stato il primo a riscuotersi. In realtà aveva fatto Luna la granparte del lavoro, sia dipingendo la volta stellata che incantandola perché brillasse, ed Harry aveva solo aiutato un po'. Quella stanza all'ultimo piano di "Casa 2" era diventato presto il regno di Teddy, che non aveva scelto i mobili solo perché avevano avuto il buonsenso si impedirglielo, ma che comunque si impegnava al massimo per personalizzarla ancora di piú. Il disegno di cui parlava ne era una prova visibile. George ridacchiò di nuovo ripensando a tutto questo, ma poi gli venne in mente quella volta che con Fred aveva imbrattato il muro della cucina di marmellata e fu costretto a tornare alla realtà per
non rattristarsi ancora. Proprio in quel momento Harry stava rispondendo a Ginny, mentre tratteneva per la mano il bambino che tentava di sgusciare via.-Casa 2, oggi Ted dorme da no.. me- quel noi quasi detto aveva tradito i suoi pensieri a chi lo osservava con attenzione continuamente, ovvero Bill, che sogghignò.- D'accordo, allora eccomi vengo anch'io, aspettatemi- disse imvece Ginny, voltandosi a prendere il cappotto e a salutare Audrey. - Dorme là? In quella scatolina di tempere in cima alle scale? Non ho ancora capito perché la camera di un bimbo all'ultimo piano, cosí in alto- sbuffò Molly, facendo alzare gli occhi al cielo a tutti. - Mamma smettila. Gli piace stare in alto , agli ultimi piani, e adorava quella stanza!- sbottò Ginny, scocciata. -Oh, davvero? Allora magari possiamo mettergli qualcosa per quando dorme da noi con i ragazzi su alla stanza di Ron, visto che tanto lui va via..- fece la donna voltandosi a guardare il marito, che però sgranò gli occhi, allarmato. Un secondo dopo furono sommersi ds un coro di :-Eh?- - Cosa?- provenienti praticamente da tutti tranne che dal rosso interessato. La nonna li fissò con aria colpevole,come rendendosi conto d'aver detto qualcosa di troppo, mentre Arthur sospirava e si toglieva gli occhiali per pulirli. Hermione si voltò verso Ron con le sopracciglia alzate e le braccia incrociate:- Ah, davvero?- il suo tono nascondeva una velata minaccia e aveva un sorriso alquanto minaccioso - Non ce l'avevi detto, eh Ron?- .- Emh...-il ragazzo era arretrato contro il muro come se un esercito lo incalzasse - io... avevo intenzione di dirvelo.... proprio oggi!- balbettò guardandosi le scarpe. - Va bene, va bene, respira Ron. Nessuno ti mangia, per Merlino!- esclamò Bill, alzando gli occhi al cielo, lanciando poi uno sguardo sottecchi a Harry, come a dire "ehi, se non ti muovi farà prima Ronald, e sarebbe davvero imbarazzante!" . - Dove vai a vivere, Ronnie?- ghignò George - nella casetta sull'albero davanti casa? Ma cosí i bambini non avranno piú il loro giochino...- tutti ridacchiarono...meno la signora Weasley e Angelina, che rifilò al marito una gomitata e gli sibilò contro qualcosa che suonava tipo -stai zitto cretino!- . - Ho comprato una casa! Non sono un'idiota totale! - esclamò Ron, risentito - Lavoro anch'io sai? Ho comprato una casa in un paesino vicino Londra! Si chiama Saint Paul o qualcosa del genere...- alla fine si mise a borbottare abbassando lo sguardo. Poi guardò Harry con aria supplichevole, implorandolo di salvarlo. Harry era quasi tentato di lasciarlo lí a friggere ancora un po', ma poi si sentí in colpa ed esclamò :- Ooooook, ora basta. Poi ci porterai a vedere queata casa, Ron, ma ora devo proprio andare, o Teddy mi strapperà i pantaloni. Ginny vieni?- il bambino infatti aveva passato tutto quel tempo a tirarlo per una gamba, chiedendogli in sottofondo quando sarebbero andati via. Ronald lo guardò riconoscente e sillabò un grazie, scappando poi con la scusa del bagno. Harry, Ginny e Teddy salutarono tutti , e finalmente uscirono per andare a casa, con gioia di Ted.
STAI LEGGENDO
La Luna negli occhi
Romance" Victoire strinse i pugni, irritata.- Sei proprio una testa di Pluffo!- esclamò, poi vide il sorriso beffardo di Teddy e cominciò a balbettare- di pluffa, volevo dire... pluffa- Il ragazzo sorrise, e replicò, guardandola:- Di Pluffo? Non saprei...