Capitolo 2

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Come se lo scontro con quel strano ragazzo non fosse già abbastanza, torno a casa e trovo mia zia Mary intenta a bere il suo caffè super mega zuccherato con mia madre. Che delusione, chissà perché è venuta questa volta....staremo a vedere.

-Ciao zia!

Dico facendo uno dei miei più falsi sorrisi.

-Ciao tesoro! Vieni e fatti vedere...stai diventando sempre più bella!

Il suo complimento non mi ha smosso nemmeno un'emozione.

-Ridi ogni tanto tesoro, ti attende un grande futuro!

Un silenzio imbarazzante incombe la cucina. Non so cosa rispondere.

-Ann non dovresti andare a studiare?

Dice mia madre quasi come se fosse una affermazione.

Faccio si con la testa e mi avvio in camera.

-Ah dimenticavo è arrivata posta per te, l'ho posata sulla tua scrivania. Buono studio amore!

Non rispondo, non ho le forze. Mi catapulto sul mio letto buttando lo zaino in qualche angolo della stanza. Perché la mia vita è così vuota e insignificante? Chiudo gli occhi e provo ad immaginare come sarebbe stata se fossi nata in un'altra epoca, o semplicemente se fossi stata un'altra persona. Inutile farsi illusioni, la mia vita è questa e questa mi devo tenere.


Scendo dal letto e mi munisco di libri e quaderni per iniziare a studiare ma qualcosa sulla scrivania attira la mia attenzione: la lettera. Non ho intenzione di leggerla devo concentrarmi sullo studio, devo recuperare delle materie. Non posso e non devo distrarmi. Passa tutto il pomeriggio e adesso non ricordo nulla di ciò che ho studiato.   Sono demoralizzata e stanca, ho bisogno di dormire.

Rassegnata ripenso alla giornata e il viso di quel ragazzo. Non l'avevo mai visto prima di oggi a scuola. In verità nemmeno in città. Non sembrerebbe essere di queste parti, ha un'aria importante, probabilmente appartiene a qualche famiglia ricca o cose del genere. Era vestito molto bene per essere a scuola, anzi fin troppo bene. Incredibile quanti dettagli sia potuta catturare in un millesimo di secondo prima che lui se ne andasse lasciandomi li, imbarazzata e ancora stordita.

Ma cosa mi è successo? Perché mi sono sentita male? È stato un dolore strano, inizialmente una grande fitta e poi un senso di leggerezza, come se mi stessi lasciando trasportare dal mare. Ho sempre goduto di buona salute, il massimo è stata qualche emicrania da piccola, ma niente di più. Mi decido a prendere sonno. Magari domani incontrerò di nuovo quel ragazzo e chi lo sa, forse riuscirò a scusarmi...sempre se sta volta mi permetterà di aprire bocca.

AnnJane- L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora