Capitolo 7

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-Ann, tesoro svegliati!

-Si mamma...

Che strazio ogni volta alzarsi. Lo schermo del  cellulare si è appena  illuminato, è arrivato un messaggio di Alec:

" Ciao! Ti sto scrivendo per ricordarti della richiesta che ti ho fatto per il logo l'altro giorno. Ne parliamo durante l'intervallo, a dopo."

Pronta per uscire afferro lo zaino e ammiro  per l'ultima volta soddisfatta il disegno per il concorso. Non ho chiuso occhio sta notte, ma ne è valsa la pena.

Oggi restituisco il libro al professore, anche se non mi è servito. Le mie vecchie ricerche di storia sono state finalmente sfruttate!

-Scusami..

Mi volto e dietro di me c'è il bidello Ryan che mi fa notare di essere imbambolata davanti la scuola a fissare il vuoto.

-Ehm..scusi..ora entro.

Corro ed entro a scuola. La prima ora è passata velocemente la seconda non tanto..la matematica non è il mio forte. Alla terza è scoppiato uno specie di sciopero in tutto l'istituto e a giudicare dalle facce credo che non dispiaccia a nessuno.

-AnnJane

-Oh... Alec

-Sempre felice di vedermi vedo!

-Oh no no, ho dormito poco sta notte. Ah il logo! Allora se la proposta è ancora valida io sono disponibile.

-Perfetto! Non sai quanto questa cosa mi sollievi. Noi del gruppo ci riuniamo sta sera per le prove. Se ti va passa verso le nove così ti fai un'idea.

Sembra davvero contento, non posso fare a meno di sorridere insieme a lui.

-Ci sarò! A sta sera.

E' arrivata già la quarta ora e il professore non si è fatto vedere. Questa mattina secondo la lista degli insegnati avrebbe dovuto avere l'orario continuato ma essendoci stato questo questo sciopero come minimo l'avrei dovuto vedere in giro come tutti gli altri insegnanti e invece no.

La scuola echeggia delle voci  dei ragazzi che esprimono i propri pensieri sui professori ignorando del tutto di averli accanto. Io e le ragazze attendiamo invece il nostro turno al bar della scuola che straripa di ragazzi affamati.

-Ragazze non credo che mangeremo qualcosa oggi.

-Non essere pessimista Ann! Anche poi ho talmente fame che se tra poco non mi fanno passare mangio tutti quelli che mi ritrovo davanti.

-Wow Amy, sempre molto fine.

-Ann di che ti stupisci. In quanto cibo Amy non guarda in faccia a nessuno.

-Che siete simpatiche!

Dice Amy facendo finta di non essersela presa.

Sembra passata un'eternità da quando ci siamo messe in coda, ma guardo fuori il sole e da li capisco  che sono passati solo cinque minuti. Che comodità questa. Un dono  più inutile non esiste. Sbuffo per la noia e il ragazzo davanti a me sembra accorgersene. Si gira a guardarmi e le guance iniziano a prendermi fuoco.

-Sei qui da tanto?

-Ehm in realtà no, ma ho poca pazienza e..

Mi sorride proprio come si sorride a un bambino quando vuole la caramella e io non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo.

-Guarda, siccome mi fai simpatia faccio la fila anche per te, così puoi raggiungere le tue amiche che ci stanno fissando.

Con il dito mi fa cenno verso di loro e sprofondo dalla vergogna...Sempre utili le amiche nei momenti di bisogno eh!

-No, non devi davvero..

-Insisto.

Inizio a pensare che la gentilezza possa esistere anche in questa era.





-20:50-

E' sera e sono immersa nel bosco. Il paesaggio è ricoperto da una fitta zona d'ombra ma i raggi di luce della luna attraversano gli alberi permettendomi così il cammino.  Ho seguito le informazioni di Alec ma di un capannone neanche l'ombra. Avrò sbagliato strada? Impossibile, sia la cartina che la luna non mentono, il posto è questo ma dove sono tutti? Sto iniziando a preoccuparmi..

Che stupida..! Un capannone disperso nel bosco per riunirsi con il gruppo? Che storia è mai questa? Devo andarmene ora.

Cammino a passo veloce e l'assordante fruscio del vento mi accompagna. Le zone prima illuminate ora sono invase da un buio intenso. Sono spaventata e la luna che poco fa mi donava sicurezza mi ha abbandonata portandosi con se le stelle.

La terra sembra risucchiarmi al suo interno ma io corro, corro sempre più velocemente finché un'ostacolo mi getta nelle bagnate braccia del terreno. Nauseata del tanfo schizzo via, alzo il mio sguardo all'orizzonte e comprendo che delle figure informi si dirigono verso di me. Continuo a correre, il cuore mi palpita a mille.

Mi raggiungono. Sono circondata. Cosa sono? Che vogliono farmi? Sono all'incirca otto e ognuno di loro diffonde una luce rossa, come  una grande aura.

Sono pronta. Non avrei creduto di dover morire così giovane, senza aver mai vissuto veramente proprio come ogni persona. Ci sarebbero state così tante cose che avrei voluto fare prima di morire. Ma soprattutto, mi rincresce non poter dire addio ai miei genitori e a tutti coloro che fanno parte della mia vita.

Chiudo gli occhi pronta al peggio.

Sento uno di loro avvicinarsi a me con molta lentezza, una volta difronte inizia a sibilare qualcosa che non riesco a comprendere, mi prende la mano e mi infigge un taglio lungo e profondo...Continuo ad avere gli occhi chiusi, non ho il coraggio di aprirli e assistere.

Si ritrae e un'altro si dirige difronte a me sempre con molta lentezza ma questa volta  si ferma di scatto e i miei occhi non posso fare a meno di aprirsi. Vedo questi esseri buttarsi a terra coprendosi con le mani più o meno al livello delle orecchie. Sembrano soffrire parecchio, come se un ronzio li stesse attaccando anche se io non sento niente. All'improvviso vengo sorpresa da dietro le spalle e portata in braccio. Non riesco a liberarmi, la sua presa è ben salda su di me, dimenandomi con insistenza tento di scrutare il suo volto, ma fallisco inutilmente. Anche adesso l'unico mio senso  attivo è l'udito. Sento il vento, le foglie secche irrompersi sotto i suoi passi e qualche parola senza senso uscire dalla sua bocca...che mi portano al sonno con insistenza.Un istante prima che quest'ultimo irrompesse su di me sento delle lievi parole...

-Oh AnnJane, ti avevo avvisata che Alec ti avrebbe portato sulla cattiva strada.

AnnJane- L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora