-Dove pensi di andare? Ferma!-No, lasciami! Che vuol dire che sei il mio custode? Come fai a sapere tutte queste cose su di me? Io non capisco...
Fa passi per avvicinarsi.
-No fermati!
-Ora mi devi spiegare tutto, ogni cosa. Non ho più intenzione di interpretare il ruolo della principessa in pericolo, devi dirmi ogni cosa, ora, e non me ne andrò da qui fino a quando non l'avrai fatto.
Non ho idea del perché alcune lacrime stiano scendendo dal mio viso, probabilmente per lo stress o probabilmente, per essere stata presa in giro da lui, di nuovo.
-Ti prego non fare così. Non piangere, hai affrontato situazioni peggiori, e io lo so.
Nonostante gli avessi detto di non farlo, si avvicinò a me e con il pollice catturò la lacrima che mi penzolava dalla guancia. Sentire il suo calore sul mio viso mi fece stare meglio.
Si avvicinò ancor di più e le sue possenti braccia mi racchiusero in un premuroso abbraccio dal quale non volevo più liberarmi.
-Ahì
Esclamò dopo un indeterminato tempo. Sembrava sofferente, ma non capivo da che cosa fosse stato causato il dolore. Gli chiesi allora con voce fievole, quasi assente che cosa avesse ma in quello stesso istante si riprese.
-Sto bene. Andiamo dentro, c'è freddo e potresti ammalarti.
-No affatto. Fino a prova contraria sei tu quello che si è appena sentito male. Dimmi cosa è successo, per favore.
Ho ancora gli occhi rossi e il viso bagnato ma in questo momento non importa. Con aria di sfida riprendo a distendermi proprio nello stesso punto in cui stavamo osservando il cielo, determinata a rimanere li fino a quando lui non avesse fatto altrettanto.
-Se mi conosci bene, sai che quando mi metto in testa qualcosa nessuno è in grado di togliermela, quindi o lo fai oppure rimarrò qui tutta la notte fino ad ammalarmi per davvero, e se quello che hai detto è vero, ovvero che vuoi proteggermi, ti conviene farlo.
Detto ciò si distese accanto a me, molto più vicino di quanto avessi pensato.
-Eccomi ragazzina, contenta?
-Si abbastanza, adesso dimmi che cosa ti è successo.
-Ti ricordi cosa ti ho detto prima?
-...Che ho affrontato cose peggiori?
-Che sono il tuo custode.
-Giusto..
-I custodi hanno un solo compito, ovvero quello di custodire una persona, pertanto non dovrebbero avere nessuna motivazione che li porti ad avere contatti fisici se non per questioni gravi, come la vita o la morte. Anche se ti ho solamente sfiorato il viso, ho commesso una cosa imperdonabile.
-Vorresti dirmi che non potremo mai toccarci, cioè..
-Tranquilla ragazzina, non arrossire, so quello che volevi dire.
Mi misi su un fianco per osservarlo meglio.
-Perché adesso?
Si voltò anche lui.
-Cosa perché?
-Perché tu, mia zia, la collana e i problemi siete comparsi tutti insieme adesso? E perché non prima o non dopo?
-Te lo ripeto da quando mi conosci e per questo te lo dirò ancora una volta, non eri pronta, non potevamo Ann.
-Non ci credo
-Cosa ?
-Mi hai chiamata con il mio nome e non "ragazzina", sono stupita, che devo fare per avere questo privilegio di nuovo?
-Non ti ci abituare, "ragazzina". Per incominciare potresti ridarmi i miei vestiti e comprarmi una maglietta nuova dato che sono stato costretto a strapparla per farti la fasciatura alla mano e poi forse, ti potrei chiamare con il tuo nome.
Feci una risata finta.
-Ma sai, mi piacciono proprio tanto questi vestiti, credo che li terrò. Detto fra noi, hai fatto bene a strapparla quella maglietta, era veramente orribile.
Scoppiammo a ridere contemporaneamente.
-Fai progressi, questo perché hai conosciuto me, ammettilo.
-Ahahah certo.
Sbadigliai assonnata.
-Ti posso fare una domanda?
-Si certo.
-La prima volta che ci siamo visti, o meglio che tu mi hai visto, cosa hai pensato di me? So che non me ne sarei dovuto andare ma era la prima volta in sedici anni che anche tu potevi vedermi, potevi parlarmi proprio come fanno due ragazzi normali.
Non ce la feci e sprofondai in un sonno profondo trascurando del tutto il fatto di essere in terrazza e del freddo vento, che nonostante mi provocasse i brividi , trasportava il profumo dei lunghi capelli di Elijah, così belli e così da "lui".
-Oh stai dormendo.. dolce notte AnnJane.
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AnnJane- L'inizio
FantasyAnnJane non sa cosa vuol dire vivere intensamente, essere ciò che è realmente. Tutto in lei è stato bloccato. Tutto le è stato nascosto. Vive nell'ombra del sua vera essenza, inconsapevole del suo valore e dei rischi che il mondo corre per mano...