Capitolo 3

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La giornata sembra essere incominciata bene. Mi sono svegliata ad un orario decente  e fuori non piove. Lo ammetto, è strano sentirlo dire da qualcuno  che vive praticamente sul mare ma in questi anni le cose stanno cambiando e ne stiamo risentendo tutti. L'effetto dell'inquinamento sta lasciando l'impronta e non porterà sicuramente niente di buono. Tralasciando ciò oggi mi sento davvero bene, sono positiva. Nulla può andare storto, me lo sento!

La scuola non sembra neanche tanto brutta adesso. Entro in classe con un sorriso mai fatto prima d'ora ma passano tre secondi..ed ecco che sprofondo. Lui. Il mio viso cambia radicalmente forma. Cosa ci fa li? Perché è nella mia classe? Ma soprattutto, che diavolo ci fa dietro la cattedra e con quell'aria professionale? Mio dio non ci posso credere è un'insegnate.

IL MIO INSEGNATE.

Vorrei tanto far finta di aver sbagliato classe e uscire ma non posso, lui è li che mi guarda aspettando che io mi sieda.

-Buon giorno.

E mi teletrasporto nel mio banco. Mi siedo. Mi guarda un'ultima volta e poi si rivolge al resto della classe.

-Buon giorno ragazzi. Io sono il professore Dixon e sarò il vostro nuovo insegnate di storia.

Sprofondo un'altra volta.

Storia? Con tutte le materie che esistono proprio storia deve insegnarmi? Odio la storia e tutte la cose che comprendono memorizzazione di informazioni che non mi interessano.

Come fa ad essere un professore? Io gli avrei dato al massimo tre anni in più di me e non sono l'unica, anche il resto della classe lo pensa. Ecco perché era vestito cosi bene l'altro giorno, nessun ragazzo della mia età ha buon gusto in quanto abbigliamento.

Sono andata a sbattere contro il mio insegnate non ci posso credere...

L'ora passa lentamente, almeno per me. Sono stata tutto il tempo a criticarmi, a darmi della stupida e ogni tanto di soppiatto alzavo lo sguardo dal mio ultimo banco per osservare meglio la sua figura. Alta e robusta. Niente da criticare.

Finita l'ora scompaiono tutti e rimaniamo solo io, Amy e il professore. Mi alzo dalla sedia per andarmene e un'altra dolorosa fitta mi pervade. Questa volta è diverso, fa davvero male. Vado per accasciarmi a terra ma delle possenti braccia mi afferrano al volo. Non vedo niente. Ho davvero paura. Sento la voce terrorizzata di Amy chiamarmi mentre chiudo gli occhi facendo tacere tutto attorno a me.

Mi risveglio nel mio letto con la testa ancora un poco dolorante e mia madre e Amy accanto a me. Vedo mia madre con le braccia attorno al suo viso sul letto che dorme. Amy mi fa cenno di parlare a bassa voce per non svegliarla. Amy continua a guardarmi senza dire niente.

-Parla Amy.

-Ma ti rendi conto dello spavento che mi hai fatto prendere?!

-Shh non gridare, mia madre dorme e a me fa ancora male la testa.

Provo a dire con un tono di voce basso.

Lei non risponde, continua a girare per la stanza ancora innervosita.

-Ma cosa ti è successo Ann?

Sembra essersi tranquillizzata un poco.

-Non lo so Amy...

Ci guardiamo per un millesimo di secondo e poi mi viene in mente una cosa. Cavolo sono già le cinque del pomeriggio. Ma quanto ho dormito? Una giornata persa inutilmente. Avrei dovuto studiare. Mi ero promessa che mi sarei dedicata interamente allo studio, ma eccomi qui, nel mio letto.

-Ann che stai pensando?

-Amy devo studiare, non posso stare ancora a letto.

-Ann sei impazzita? Ti ho vista quasi in fin di vita tra le braccia del professore e credi che io ti faccia studiare? No mia cara.

Mi prende la tazza con la cioccolata calda, l'album da disegno e la matita e me li mette sul letto.

La guardo un attimo con un'espressione di incomprensione.

-Se proprio vuoi far qualcosa disegna. Io farei un bel disegno se fossi in te.

Continuo a non capire.

-Beh so che non avrei dovuto ma ho letto la tua posta sulla scrivania e...

-Amy!

-...e l'hai superato Ann! Adesso devi preparare un'altro capolavoro se vuoi superare anche la prossima selezione!

Sorride. Io sono una statua.

-Dai ti lascio. Che la vena artistica sia con te!

Esce dalla mia stanza ridendo. Non ci posso credere, il mio disegno è piaciuto! Devo iniziare a credere più in me stessa. Infondo oggi non è stata proprio una brutta giornata.

Leggo il tema del disegno: un avvenimento o un periodo storico in generale a nostro piacimento. Ed ecco che ricompare la storia. Ma perché a me? Devo impegnarmi anche se il tema non è dei miei preferiti. Domani andrò in biblioteca. Il disegno deve essere perfetto.

AnnJane- L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora