James era praticamente in boxer quando i suoi nuovi amici arrivarono. Cristiano e Marcelo erano arrivati in anticipo e quando andò ad aprire la porta si sentiva terribilmente a disagio.
Per primo entrò Marcelo, "hey, che fisico!" Scherzò con lui. James timidamente rise.
Poi entrò Cristiano; ovviamente aveva già visto un ragazzo in boxer - andiamo, giocava nel real madrid. Come poteva non guardare Sergio Ramos o Benzema o chiunque altro?
In una chiave amichevole, intendiamoci.
Però restò davvero sorpreso dal fisico del colombiano. C'era da dire che James era maledettamente bello, e lui non poteva negarlo.
Scrutava i suoi tatuaggi con cura, James arrossì.
"Già, gran bel fisico."
James sorrise. Cristiano era il suo esempio in tutto, anche in questo campo, e sentir pronunciare quelle parole dal suo esempio era davvero fantastico. "James, ti consiglio di vestirti semplicemente. Se hai vestiti vecchi ancora meglio." Aggiunse Marcelo.
James non aveva capito il perché di quella frase ma andò comunque in camera sua a vestirsi, lasciando da soli quei due.
Marcelo si mise a ridere.
"Che c'è?" Lo guardò stranito Ronaldo.
"La prossima volta sbava eh, mi raccomando."
Poi continuò a ridere.
Forse Cristiano aveva fissato troppo il giovane colombiano.
"Ma che dici? Gli ho fatto un complimento, così come l'ho fatto a te riguardo i tuoi capelli."
Marcelo annuì. "Giusta osservazione." Ma non era convinto della risposta del suo amico. Doveva parlare con Iker e Sergio.James non ci mise molto a prepararsi. È una persona veloce.
Quest'anno toccava a Marcelo guidare e Cristiano, per non lasciare da solo James, si sedette dietro con lui.
Marcelo accese la radio, iniziò a cantare e partì a tutto gas.
Onestamente James si stava pentendo già della sua scelta, ma era presto per i pregiudizi.Il brasiliano stava guidando da un bel po'. James iniziò a preoccuparsi.
"Dove stiamo andando?"
"A Barcellona. Sai com'è, ci siamo già girati tutte le discoteche di Madrid." Disse Cristiano.
Il colombiano guardò malissimo quei due. Diamine, uno era sposato e l'altro aveva una compagna, entrambi avevano un figlio. Perché fare questo? Non riusciva ad accettarlo.
Il riccio scoppiò a ridere e così fece anche il portoghese.
Quei due erano davvero strani.
"Cris sta scherzando, non siamo così figli di puttana dai." James si sentì sollevato. Marcelo continuò "Siamo a Barcellona ma non per rimorchiare."
La storia si stava facendo interessante. "Forse sei troppo precisino per noi."
La frase di Cristiano diede un po' fastidio a James. Non si sentiva un precisino ma voleva esserlo.
Era fedele a Daniela e l'amava più di ogni altra cosa, era un compagno e un padre perfetto. E c'è da dire che anche come calciatore era niente male.
Aveva delle ossessioni scontate come per esempio mangiarsi le unghie e mordersi il labbro inferiore prima di entrare in campo, ma aveva anche ossessioni piuttosto serie.
Un esempio? Cristiano.
E aveva anche numerose paure, tra cui una in particolare: i tuoni.
Quella sera a Barcellona il cielo era terribilmente scuro, sicuramente avrebbe piovuto.
Ed ecco, arrivò un tuono.
Ne era così terrorizzato che senza pensarci due volte abbracciò Cristiano.
"Hey, tutto bene?" Chiese il numero 7, accarezzando la testa del 10. James non rispose. Lo abbracciò forte, portando la testa del ragazzo più giovane sul suo petto.
"S-si, ora è tutto okay."
E intanto Marcelo rideva sotto i baffi, spiando i due attraverso lo specchietto. Sentiva il bisogno di dirlo a Sergio e Iker. Definitivamente."Siamo arrivati, piccioncini." Li stuzzicò il riccio. E i due si staccarono, imbarazzatissimi.
Si fermarono davanti a un muro piuttosto lungo, tipo una recinzione; stava piovendo, ma fortunatamente quel posto era coperto da tegole mezze rotte e lamine di ferro. Solo che al di là di questa non c'era esattamente niente.
Scese per primo Cristiano che dal cofano tirò fuori una borsa piena di bombolette colorate.
"Murales?"
"Esatto." Disse Marcelo.
"Figo." Poi continuò, "chi lo sa oltre a me?"
"Iker e Sergio." Disse Cristiano. James iniziò a sospettare di quei due: quando veniva nominato Iker, veniva nominato automaticamente Sergio. Che strano.
"Vi fidate così tanto di me?" Alzò le sopracciglia.
"Non lo so, mi ispiri sicurezza." Lo fissò Cristiano.
E James si sentì bruciare dentro.
Il primo che iniziò a fare "arte" fu il nuovo.
Gli altri due insistettero molto su far aprire le danze a quello nuovo e James si convinse pian piano.
Prese in mano una bomboletta e si posizionò davanti al muro. Non si mosse per qualche minuto.
"Hai paura?" Cristiano trattenne le risate, Marcelo gli diede una gomitata.
"No, ma è la prima volta."
"Non è vandalismo."
"Allora cos'è?"
"non voglio rovinare le città, diamine! Le vorrei decorare." Sbottò il numero 7.
"Tu sei strano."
"Grazie per il complimento."
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»Photograph ||Crismes.
RomanceÈ tutto nato da una fotografia. Chi avrebbe mai immaginato che sarebbe successo tutto questo?