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Tenevo la testa appoggiata sul banco.
Le ore passavano inesorabili.
Non avevo idea di che ore fossero, ma a giudicare dalla campanella, suonata già 3 volte, sarebbero dovute essere circa le 11:00.
Tra non molto ci sarebbe stato l'intervallo.
Solitamente lo passavo al calorifero del corridoio principale con Alice, quel giorno dubitavo sarebbe andata al solito modo!
Quando suonò la campanella uscirono tutti, laeciandomi da solo in classe con la prof. di matemarica che si stava preparando per andare a casa, anche la sua giornata era finita.
Mentre guardavo fuori dalla finestra, vidi con la coda dell'occhio qualcuno entrare dalla porta.
Contro ogni mia aspettativa era Alice, mi salutò e prendendomi per mano mi accompagnò fuori.
Rimanemmo a lungo in silenzio.
La tensione ci separava.
Cercavo di incrociare il suo sguardo, ma non ottenni molto.
Guardai l'orologio.
Mancavano solamente 2 minuti alla campanella che avrebbe rimandato tutti in aula per riprendere le lezioni.
Dovevo provare a tirarle su il morale, a forla tornare felice.
Rivolevo l'amica che conoscevo.
Senza pensarci troppo, mi misi davanti a lei e la strinsi a me in un forte abbraccio.
Sentì subito le sue braccia stringermi il corpo e mi sentivo protetto.
Era un gesto che ci capitava spesso di compiere, ma questa volta era diverso.
Questa sarebbe potuta essere l'ultima possibilità di abbracciarla.

Questione Di SguardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora