Capitolo 5.

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Appena entriamo nella mia stanza rimaniamo a guardarci per un bel po' di secondi inconsapevoli del fatto che d'ora in poi le cose cambieranno nettamente. Circondo il suo collo con le mani e mi lascio guidare verso il letto dove ci sdraiamo subito, non desideriamo altro che unire i nostri due corpi. Si sdraia su di me delicatamente per lasciare sul mio collo i suoi baci che amo sempre più. Mentre lavora con le sue labbra sul mio collo io afferro la sua testa tirandogli alcune ciocche dei suoi stupendi capelli biondi.
«Piccola...» mormora vicino al mio orecchio. Emetto un gemito appena infila una mano sotto alla mia maglietta che mi toglie per poi tornare a divorare il mio collo.
«Come avrei fatto senza di te eh?» mormora e si allontana ma io lo tiro di nuovo verso di me per dargli un bacio sulle sue morbide labbra. Mi fa una pernacchia sul collo poi pensa a togliermi anche i collant per lasciarmi in intimo.
«Il tuo corpo è da maneggiare con cura da quanto è delicato e bello...»
«Come sei dolce oggi Daddy» sorride e passa la sua lingua fra i miei seni dove lascia anche dei bacini. Si toglie la maglietta e con i denti riesce a sfilarmi le mutandine. Mi da baci che partono dall'ombelico e arrivano fino alle mie intimità.
«Si Daddy...» mormoro per incitarlo. Utilizza la lingua per carezzare la mia parte più sensibile ma poi la usa per penetrarmi e farmi godere maggiormente.
«Daddy non smettere...» mormoro e con una mano prendo in pugno le lenzuola mentre con l'altra spingo la testa di Ross sempre più a fondo.
«Perfavore Daddy...»
Allontana la sua faccia dalle mie intimità e mi penetra con tre dita.
«Devi venire piccola mia...»
«Vengo per te Daddy...» sorride poi aumenta la velocità di movimento delle sue dita
«Bello vero?»
«Si Daddy...» sfila le sue dita e mi penetra di nuovo con la lingua come ha fatto prima.
«Sto per venire Daddy...» ansimo. Spingo sempre più a fondo la sua testa e appena arrivo all'orgasmo inarco la schiena e tiro le lenzuola accanto a me. Lui si accascia su di me e riprende i suoi baci che dopo l'orgasmo sono qualcosa di incredibile.
«Ora voglio godere insieme a te piccola mia...» sussurra sul mio collo. Si toglie i jeans mentre io lancio a terra il mio reggiseno.
«Quanto sei bello Daddy» uso la voce da bambina. Sorride e si toglie anche i boxer poi si affretta a mettersi il preservativo.
«Vieni qui piccola...» mormora così salgo su di lui e mi lascio coccolare.
«Se ti faccio male dimmelo dato che ho intenzione di fare veloce...»
«D'accordo Daddy...»
Afferra Willy e lo inserisce nel mio buco gemendo. Si muove lentamente carezzandomi il corpo con la mano destra, è così dolce oggi.
«Avanti Daddy, non dovevi fare veloce?» mi schiaccia sul suo corpo e mi blocca con le braccia, ingoio la saliva e lui comincia a muoversi più veloce di prima ed aumenta sempre più.
«Daddy ti prego...» mormoro e caccio un grido appena accelera ulteriormente. Comincio a sentire un dolore ogni volta che il suo membo entra in me.
«Fa male Daddy...»
«D'accordo rallento piccola...»
«No no continua sto per venire perfavore» mi fissa poi riprende il movimento di prima
«Non fermarti Daddy...»
«Non mi fermo piccola mia...»
Sento un rumore dall'altra parte della stanza ma Ross continua comunque a scoparmi. Proprio durante il mio orgasmo la porta si spalanca ed entra mio fratello che se ne va via accompagnato da un mio grido. Mi alzo subito e mi vesto insieme a Ross.
«Cazzo Brooke sei sicura che sia un fratello buono e dolce?» rido ma non c'è assolutamente niente da ridere. Sono appena stata sorpresa da mio fratello a scopare cavolo.
«Ora spiegami cosa trovi di divertente nell'essere sorpresi a scopare perchè io sinceramente non trovo nulla»
«Scusa Ross è che l'imbarazzo mi fa sempre ridere...perdonami...» mi metto a ridere di nuovo ma sta volta ride anche lui. Ci prepariamo entrambi velocemente e prima di uscire Ross mi blocca davanti alla porta.
«Piccola...» mormora vicino al mio orecchio.
«Dimmi Ross»
«Ti amo» sorrido.
«Ti amo» rispondo poi lo bacio.
«Ora scendiamo altrimenti tuo fratello mi uccide troppo tardi»
«Stupido» rido e scendiamo al piano inferiore dove c'è Tris a braccia conserte. Per nostra grandissima fortuna non dice nulla così Ross se ne va via tranquillamente.
«Colta in fragrante» mi dice Tris appena chiudo la porta.
«Com'è essere beccati a scopare? Scena imbarazzante vero?»
«Perfavore Tris, smettila» mi dirigo in camera ma lui mi viene dietro.
«Come si dava da fare il tuo fidanzatino, Brooke...ah ma non vi eravate lasciati?»
«Vaffanculo Tristan!» urlo e gli sbatto la porta in faccia.
«Ti voglio bene anchio» mi dice lui dal corridoio. Scuoto la testa e mi sdraio sul letto con in mano il famoso progetto che avevo fatto con Ross, devo ripassarlo bene dato che domani abbiamo la presentazione. Gli mando un messaggio riguardo all'interrogazione di domani, forse anche come scusa.
*Ross, studia tutto per bene per domani, capito?*
*Ho gia studiato, tranquilla. È raro, ma quando studio lo faccio seriamente*
*Ross perfavore impegnati a recuperare le materie che ti voglio avere con me l'anno prossimo*
*Lo farò, prima o poi devo pur uscire da quello schifo di liceo. Ah, cosa ti ha detto tuo fratello?*
*Mi ha tartassato di domande e di battutine, non ne posso più*
*Cazzo trovare la sorella a scopare fa un po' strano e lo dico per esperienza personale, io una volta ho beccato mia sorella con il fidanzato a fare cose poco caste nella sua camera*
*Oddio e cosa hai fatto?*
*Beh, li ho lasciati scopare, non mi avevano visto*
*Sei uno stupido* mando ma lui mi risponde venti minuti dopo
*Hey piccola, domani vieni da me*
*Okay Ross*
*Abbiamo finito i preservativi, passeremo prima in farmacia se non vuoi avere un baby Lynch*
*Ma sei scemo? Certo che li comprerai*
*Bene, perfetto, notte piccola :)*
*A domani Daddy ;)*
Metto in carica il cellulare e mi sdraio per poi addormentarmi diversi minuti dopo. Vengo svegliata il giorno dopo dalla sveglia del cellulare e mi catapulto al piano di sotto.
«Tristan dove cazzo sei? Devi accompagnarmi a scuola altrimenti faremo tardi come ieri» comincio ad urlare per tutta la casa. Lui sbuca dalla cucina così usciamo di casa in perfetto orario.
«Hai sentito il tuo fidanzatino ieri sera?» mi chiede al semaforo.
«Smettila cazzo»
«Sono tuo fratello, devo sapere»
«Sei troppo invadente, Tristan, non ti regoli» lui stringe la presa sul volante.
«Ecco sei arrivata, scendi, ciao» mi dice freddo così mi affretto ad uscire dalla vettura davanti al cancello di scuola. Mi metto a passeggiare e improvvisamente sento due mani afferrare i miei fianchi e un mento poggiarsi sulla mia spalla.
«Piccola mia...» sussurra nel mio orecchio.
«Ehi da dove sbuchi tu?»
«Dalla mia macchina» sorrido e intreccia le sue mani sulla mia pancia per cullarmi un po'.
«Rossy? Chi è questa?» mormora Lydia. Ve l'ho detto che appare ovunque per magia. Ross si allontana da me per calmarla, sembra che non veda l'ora di aggredirmi.
«Che cazzo ci fai con lei Ross? Perchè la stavi abbracciando?» urla e Ross la porta via, deve chiarire con lei altrimenti potrei rischiare ogni giorno di perdere la vita per via dei suoi attentati. Li fisso. Discutono amaramente e il tutto finisce con una sberla da parte di Lydia sulla bel faccino di Ross. Mi metto a ridere mentre Ross fa ritorno da me tenendosi una mano sulla guancia
«Rossy, ti ha fatto male la tua dolce Lydia?»
«Cazzo ci va forte con le sberle»
«È abituata a darle» ride e mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia rossa.
«Ora va meglio?»
«Ora si piccola...» mormora e la campanella suona costringendoci ad entrare in quell'odioso edificio. Appena entro nella classe di storia comincia a salirmi l'ansia pre-interrogazione, la odio, una volta mi ha fatto fare scena muta ma oggi non posso proprio farla, Ross deve per forza prendere un buon voto.
«Evans, Lynch avanti, oggi è il vostro turno» ci chiama la prof così ci alziamo con i fogli stampati del nostro lavoro. Esponiamo tutto il nostro progetto e la prof si complimenta con Ross che ha esposto tutto alla perfezione.
«Ottimo Lynch, hai capito cosa significhi studiare. Ti serviva Brooke per capirlo?» sorrido e Ross comincia a fissarmi.
«Evans è un'ottima compagna di studio, starei ore ed ore con lei il pomeriggio» fa un sorrisetto, so a cosa si riferisce.
«Bene ragazzi vi metto una A. Ora andate pure al posto che devo spiegare una nuovo argomento» appena mi siedo scoppio a ridere un po' come reazione post-interrogazione, un po' per ciò che ha detto Ross alla prof.
«Smettila di ridere secchiona» mi dice Ross dal posto dietro il mio. Sento la sua mano carezzarmi il collo, mi rilassa tantissimo.
«Non gemere troppo forte che ti sente tutta la classe...» mormora.
«Stai zitto e carezzami il collo» non se lo fa ripetere due volte e continua per tutta l'ora. Appena usciamo da quella classe Ross mi spinge verso il muro per riempirmi di baci.
«Ho preso una A piccola...» mormora felice.
«Bravo il mio Daddy...» sussurro sul suo collo.
«Piccola non sai cosa ti farei ora...»
«Avanti, continuiamo sta sera Daddy. Ti ricordo che siamo in un corridoio di scuola»
«D'accordo piccola mia, a dopo» mi da un altro bacio e si allontana per entrare nell'aula di scienze.
Dopo l'ultima ora di lezione incontro Ross al bar e ci dirigiamo in farmacia per comprare quei maledettissimi preservativi.
«Questi ci basteranno per almeno due settimane»
«Così poco?»
«Stiamo scopando ogni giorno Brooke...» annuisco poi mi metto a ridere.
«Smettila di ridere che mi fai venire anche prima di iniziare» roteo gli occhi e appena parcheggia davanti al suo cancello mi affretto a scendere dalla sua macchina. Quando entriamo a casa sua veniamo accolti da un moretto capellone che sbuca dal salottino.
«Ciao bro, che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro?»
«Si vado dopo» risponde lui che pensa a fissarmi
«Ti ho mai vista?»
«Credo di no...piacere, Brooke» stendo la mano che lui poi stringe nella sua.
«Rocky»
«Non ci sono gli altri Rocky?» gli chiede Ross.
«No, siamo solo noi. Mangiamo?» propone poi va ad ordinare la pizza che arriva subito.
«Quanti anni hai Rocky?» domando per rompere il silenzio che si è creato fra di noi.
«Ne ho 21, tu?»
«17...» mormoro e sento gli occhi di Ross puntati su di me.
«solo 17?»
«Sai, sei tu che sei stato bocciato, è normale che in quarto superiore abbia 17 anni» Rocky si mette improvvisamente a ridere invece Ross non risponde ma pensa a sgranocchiare la sua pizza.
«Ragazzi devo proprio andare è stato un piacere Brooke» ci dice Rocky. Sorrido per cortesia poi scappa via di corsa.
«Ma che gli è preso?»
«Deve andare a lavoro a quest'ora e odia arrivare in ritardo»
«Anchio odio arrivare in ritardo a scuola ma ci arrivo lo stesso» ride e ci affrettiamo a sparecchare la tavola per poi spostarci nel salottino.
«Dai Brooke vieni qui» mi chiama Ross che si è già sdraiato sul divano. Salgo sulle sue gambe e mi lascio coccolare. Non desideravo altro...o forse si...
«Ti amo tanto Ross...» sussurro vicino al suo orecchio.
«Ti amo tanto anchio Brooke...» drizzo il busto e incrocio le gambe dietro alla sua schiena.
«Daddy mio lo sai che sei dolce vero?» poggia le sue labbra umide sul mio collo poi comincia a lasciarmi i suoi soliti bacini che amo tanto.
«Riesco ad essere dolce solo con te, piccola mia...» mormora e passa una mano sotto alla mia maglietta per slacciare il reggiseno. Rido vicino al suo orecchio poi mi solleva per sdraiarmi totalmente sul divano.
«Vieni qui Daddy mio» lui si avvicina al mio corpo ma si sdraia sul mio petto.
«Ehi Ross voglio le coccole...»
«Dopo...»
«Rimandi il sesso? Non è da te Ross Lynch»
«Da quando ti ho scopato la prima volta sono cambiato Brooke Evans»
«Ora sei più coccoloso, più dolce, più carino, più...» provo a continuare quando si alza di scatto e mi lascia un bacio sulle labbra. Mentre pensa a continuare i suoi baci lungo il collo riesco a sfilare il reggiseno dalla maglietta che lui mi toglie subito dopo.
«Ma perchè ti metti il reggiseno Brooke? Non è meglio che quando ti togli la maglietta hai già i seni scoperti?»
«È meglio per te Ross, a me da fastidio convivere con due ammassi di ciccia che ballonzolano ad ogni movimento che faccio»
«A me non dispiacerebbe vederli ballonzolare sai?» fa un sorrisetto poi comincia a leccare i miei capezzoli.
«Peccato che oltre a te li vedrebbero anche tutti gli altri studenti della Spirits High School»
«Beh allora forse il reggiseno non è poi così male» sorrido mentre lascia dei baci attorno ai capezzoli.
«Come potrò mai rinunciare a tutto questo eh?» mormora e lancia via anche i miei collant.
«Ti desidero ora Ross» si scanza da me per spogliarsi completamente poi ritorna vicino al mio corpo, con addosso solo i suoi boxer grigi, per sfilarmi le mutandine.
«Avanti togliti questi boxer Ross» li lancia dove si trova la mia maglietta e si avvicina a me.
«Il preservativo Daddy...»
«Cazzo mi stavo scordando»
«Già te lo sei scordato una volta esattamente la seconda volta che ci siamo visti» si alza e recupera dalla tasca della sua giacca il pacchetto che ha comprato oggi.
«Ecco perchè quella volta mi è piaciuta un sacco, non avevamo protezioni»
«Si ma non accadrà più, devi scordartelo, puoi benissimo godere anche col preservativo» indossa quell'involucro di plastica e si avvicina al mio corpo per sfondarmi per bene ma decide di cambiare posizione per mettersi di sotto.
«Ora scopiamo però Daddy» appena mi sdraio su di lui sento una cosa rigida e calda penetrarmi.
«Ah Daddy mio...» stringo la presa sul bracciolo dietro di Ross mentre lui mi stringe a sè con le braccia.
«Piccola posso accelerare?»
«Devi Daddy» si sistema per bene e aumenta di velocità il suo movimento.
«Ah piccola mia...» sussurra carezzandomi le natiche con la mano.
«Daddy più veloce...»
«Sei in vena di godere tanto oggi piccola?» mormora.
«Si Daddy ora accelera però...» stringe saldamente i miei fianchi e comincia muoversi molto veloce.
«Daddy cazzo!» urlo con tutta la voce a disposizione. Comincio a sentire di nuovo il dolore di ieri ma decido di ignorarlo perchè in questo momento ho il bisogno di dimostrare a Ross che con me può fare ciò che vuole. Mi incollo al suo corpo e comincio a strillare proprio vicino al suo orecchio ma lui non si lamenta.
«Sto per venire Daddy...» riesco a sussurra per poi strillare di nuovo.
«Anchio piccola...» mormora Ross che ha passato tutto il tempo ad ansimare e gemere. Sento il dolore sempre più acuto quindi stringo forte la presa sul bracciolo del divano. Ross pensa solo ad accelerare sempre più il che provoca ancora più dolore che a sua volta genera lacrime, lacrime di dolore che devo ignorare, come devo anche ignorare il dolore. All'orgasmo Ross mormora un piccola mia vicino al mio orecchio mentre io caccio un urlo con tutta la voce che ho a disposizione per poi scoppiare totalmente a piangere sul petto di Ross.
«Piccola che ti succede?»
«Mi fa male Ross...io...» mi scanzo dal suo corpo.
«Ti ho fatto del male piccola? Perchè non me l'hai detto cazzo?»
«Io...non...»
«Vieni qui» mi indica il suo petto così mi ci sdraio subito.
«Ora noi saliamo di sopra e ci mettiamo una crema per far passare il dolore» mi dice come un papà direbbe alla propria figlia.
«Grazie Ross...» mormoro e mi asciugo subito le lacrime.
«Non mi devi ringraziare» recuperiamo i nostri vestiti e saliamo nella camera di Rydel che è molto più grande di quella di Ross.
«Io non me ne intendo devi cercare tu la crema giusta» prendo una crema che conosco molto bene e seguo Ross in camera sua.
«Te la metti da sola?»
«No, mettila tu Ross...» fa un sorrisetto e appena spalanco le gambe lui appoggia la sua lingua sulle mie intimità.
«Ross che cazzo fai, fermati, devi mettermi la crema ricordi?»
«Si piccola...» apre il barattolino e comincia a spalmare quella cremina ovunque. Mi scappa un gemito troppo forte e Ross si avvicina per baciarmi.
«Ora vestiti e cerca di farla guarire ho bisogno di scopare con te»
«Certo Daddy» recupero i miei vestiti quando sento la porta di casa sbattere.
«Vai in bagno, muoviti!» urla Ross e faccio quello che mi dice. Chiudo la porta del bagno e sento quella della stanza aprirsi così accosto l'orecchio sul legno per sentire quello che avviene fuori.
«Ross preparati, papà è all'ospedale, ha avuto un incidente» dice una voce che sembra quella di Riker.
«Che cazzo stai dicendo?»
«Cazzo muoviti Ross, dobbiamo andare da lui» sento un botto,penso che Riker sia uscito dalla stanza e abbia sbattuto la porta infatti, poco dopo, Ross viene ad aprirmi.
«Vestiti e tornatene a casa» mi dice e mi limito ad annuire. Mi vesto velocemente e lo abbraccio per confortarlo.
«Vedrai che non è niente, okay?»
«Lo spero»
«Poi fammi sapere»
«Certo, ciao piccola» gli lascio un bacio e torno al piano di sotto per abbandonare quella casa.
«Guarda un po' chi si rivede, Brooke Evans»
«Lasciami stare Riker!» urlo ma lui mi prende per il braccio.
«Hai perdonato quel cretino di mio fratello no? Beh sappi che potevi avere di più da me» sussurra.
«Vaffanculo Riker»
Prendo l'autobus e arrivo a casa sana e salva.
«Si torna a quest'ora sorellina?»
«Non ti ci mettere pure tu perfavore»
«Hai litigato con il tuo Rossy?»
«Smettila perfavore ho malditesta» mormoro quando qualcuno suona alla porta. Tristan si mette a correre per andare ad aprire e torna con una ragazza che intreccia la sua mano. Ha dei capelli castani raccolti in una treccia e degli occhi azzurri fantastici.
«Ciao» dico teneramente e lei mi porge la mano.
«Cara, piacere»
«Brooke» la fisso un po'.
«Noi dobbiamo andare, sorellina, divertiti da sola» mi dice Tris e Cara si mette a ridere, gia mi sta antipatica.
«Certo ciao» mormoro scocciata e mi metto sul letto quando mi arriva un messaggio da Ross
*Piccola, mio padre 'sta molto male*
*Ehi Ross, cos'ha?*
*Chiamami perfavore* mando e qualche minuto dopo mi arriva una sua chiamata.
«Pronto Ross» mormoro ma nessuno risponde.
«Senti Ross, tu non ti devi preoccupare, tuo padre è forte vedrai che ce la farà» lo sento piangere
«Non devi piangere cazzo, altrimenti farai piangere anche me, sono di pianto facile, ti prego» continuo a mormorare e lui si decide a rispondermi.
«Brooke...» comincia ma viene interrotto dai singhiozzi. Mi scende una lacrima.
«Brooke, mio padre è in coma i dottori dicono che sia un miracolo che ci si trovi infatti rischia di non farcela» sussurra poi riprende a piangere.
«Non piangere Piccola» mi asciugo le lacrime.
«Ross, ti prego non puoi abbatterti così, ti facevo un ragazzo più forte» singhiozzo ad ogni parola.
«Lo so, sono un coglione, mio padre è in ospedale con gli altri e io sto qui a casa a piangere. Non sono come ti immaginavi, Brooke»
«Ora ti prepari e vai in ospedale da tuo padre, muoviti» affermo ma lui continua a singhiozzare.
«Basta Ross, agisci porca puttana, vai in ospedale ora!» urlo al telefono e mi asciugo le lacrime con la manica della maglietta.
«No cazzo, non posso, Brooke non capisci, è più forte di me. Vorrei farla finita»
«Cosa cazzo stai dicendo Ross? Perfavore ascoltami, non fare cazzate!» urlo.
«Ross, ti prego aspettami, sto venendo da te» affermo e attacco. Mi metto qualcosa di più decente e raggiungo casa sua. Qualche anno fa a me è successa la stessa cosa, ora non vi sto ad annoiare, ma capisco benissimo Ross e quello che prova in questo momento.

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«call me Daddy»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora