«Se è un altro scherzo dei tuoi giuro che ti caccio di casa e non ci torni più»
«Brooke, non sto scherzando, io ti amo, davvero, non so nemmeno io come sia possibile ma è successo, mi sono innamorata di te» mi prende le mani.
«Tu sei pazza, l'ho sempre pensato ma non avrei mai immaginato fino a questo punto» mi passo una mano fra i capelli.
«Non sono pazza, Brooke, io sono veramente innamorata di te, sono lesbica, lo sono sempre stata...» le scende una lacrima.
«Come ti è passato per la testa di metterti insieme a Tristan allora eh?»
«Volevo scordare il mio interesse per le ragazze ma a quanto pare non ci sono riuscita...mi sono innamorata di te...»
«Scusami...io...non so come comportarmi...» mormoro. Nessuna ragazza ha mai detto di amarmi prima d'ora e sapere che proprio Cara, la "ragazza" di mio fratello, sia innamorata di me rende tutto ancor più imbarazzante e strano.
«Brooke, so come ti senti ora, ma noi potremmo vivere felici insieme, nella mia casa in Francia»
«Non vengo da nessuna parte con te...io...non...» non riesco a formulare una frase di senso compiuto. In momenti come questo vado nel pallone totale.
«Ascoltami, perfavore»
«Sono pienamente convinta che ti stia sbagliando...tu non puoi amarmi e se anche fosse io non sono interessata a te perchè io ti odio, si, ti odio Cara»-Ti ricordo che l'ultima volta che hai detto di odiare qualcuno, quel qualcuno è diventato l'amore della tua vita
-Ross...«Io...non posso continuare così...» mormora e scappa al piano di sotto così la raggiungo. Si siede sul divano con le lacrime che inondano il suo viso.
«Scusa...non volevo dire quello che ho detto...» mormoro.
«Sono uno sbaglio, Brooke...» si porta le mani sulla faccia.
«Non dire così perfavore, non sei affatto uno sbaglio» mi siedo vicino a lei.
«E come definiresti una ragazza che ama un'altra ragazza eh?»
«Una ragazza come altre, non vedo differenze Cara»
«Lo pensi davvero?»
«Certo e smettila di piangere altrimenti farai piangere anche me» si asciuga le lacrime e si avvicina a me.
«Perchè mi rifiuti Brooke? Sono una brutta persona?»
«No, non è affatto così, Cara. Sei una persona stupenda sia dentro che fuori» sorrido.
«Allora perchè mi scarichi così?»
«Cara...non ho mai pensato di provare interesse verso le ragazze...mi capisci?»
«Già, mi dicono tutte così...»
«Vedrai che troverai la ragazza giusta che ti saprà amare per quello che sei»
«Lo spero Brooke...» mormora. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo poi riprende a parlare con i lacrimoni che continuano a scendere sulle sue guance.
«Mi odi davvero?» rimango a fissarla, è davvero bella.
«No, non ti odio...è che...ho reagito d'istinto...davvero...»
«Sei identica a tuo fratello...» sorride.
«Perchè mi dici questo ora?»
«Anche lui ha il vizio di toccarsi il naso nei momenti di tensione»
«Davvero?»
«Si...» sorride ancora e mette una ciocca di capelli dietro il mio orecchio sinistro.
«Brooke...mi sento davvero in colpa per lui...l'ho illuso e non avrei dovuto farlo...» il suo sorriso va via.
«Non devi sentirti in colpa per mio fratello okay? Ha un cuore d'oro, vedrai che capirà...»
«Brooke...» mi chiama di nuovo.
«Dimmi»
«Vorrei che ti ricordassi di me in futuro...perfavore...»
«Ma certo che mi ricorderò di te...non scordo facilmente le persone che hanno fatto parte della mia vita»
«Grazie Brooke...io non ti scorderò mai...» riprende a piangere.
«Basta piangere ora...»
«Non posso smettere di piangere se penso che dovrò stare senza di te...ho bisogno di te nella mia vita capisci?»
«Ci vedremo comunque Cara, avanti...»
«No...io...ho deciso di partire, torno in Francia da mia madre...»
«Oh...ehm...se è questo quello che ti senti di fare, fallo»
«Se non possiamo stare insieme, preferisco andarmene di qui...farebbe meno male...»
«Vieni qui» le indico il mio petto e lei ci si sdraia sopra. Devo cercare di fare qualcosa per calmarla anche se sono una frana totale.
«Non immaginavo minimamente tutto questo, Cara e mi dispiace davvero molto...»
«Dispiace anche a me, vedevo un bel futuro insieme a te» le bacio la fronte.
«Devi parlare con Tristan okay?»
«Lo farò, lo prometto» le carezzo i capelli.
«Mi abbracci?» mi chiede dopo qualche secondo così la stringo a me. Chiudo per un attimo gli occhi ma finisco per addormentarmi insieme a lei. Quando li riapro noto Tristan davanti a noi che sta lì, fermo, a fissarci.
«Tristan...» mormoro e successivamente anche Cara si sveglia e si accoccola ancor di più sul mio petto.
«Non credo ai miei occhi...siete davvero riuscite a stare nello stesso divano, per di più abbracciate, senza sbranarvi?»
«Strano vero?» faccio un sorriso falso. Cara drizza la schiena che poi poggia sullo schienale del divano. Ha gli occhi gonfissimi e rossi per via del pianto. Possibile che Tristan non se ne accorga?
«Ora vi amate voi due no?» rivolgo lo sguardo a Cara che abbassa subito la testa.
«Magari ci amassimo...» sussurra per non farsi sentire poi si alza dal divano e va a mettersi la giacca.
«Ciao amore...» mormora Tristan ma lei ci ignora ed esce dalla porta principale.
«Che le hai fatto?»
«Nulla...ehm...si sentiva poco bene...» mormoro. Non sono mai stata in grado di mentire e odio farlo, soprattutto con mio fratello. Ma deve essere Cara a parlargli, non posso dire nulla.
«Brooke voglio la verità»
«È questa la verità, Tristan, aveva malditesta» urlo.
«Scusa...» mormora così salgo al piano di sopra per rifugiarmi in camera. Afferro al volo il cellulare dove trovo delle chiamate perse da Ross. Vorrei tanto scappare di casa per andare da lui, ora. È l'unico di cui ho bisogno in questo momento. Cerco velocemente il suo nome nella rubrica per parlargli, non posso tenere tutto dentro, non ce la faccio, devo sfogarmi con qualcuno.
«Pronto piccola» risponde lui dopo pochi squilli.
«Ross ho bisogno di te, devo parlarti...»
«Vieni da me piccola»
«D'accordo arrivo»
«Ma è successo qualcosa di grave?»
«Ehm, non lo so ma devo parlarti»
«D'accordo, ti aspetto» attacco ed esco di casa dopo aver avvisato mio fratello che mi ha lasciata andare imponendomi di tornare alle sette. Qualcosa doveva pur fare dopo quello che è successo l'altra notte.
Appena raggiungo casa Lynch viene proprio Ross ad aprire la porta. Rimango a fissarlo per qualche secondo poi lo stringo forte a me come non ho mai fatto da quando ci frequentiamo.
«Piccola mia...» mormora.
«Devo parlarti, Ross» deglutisce e successivamente sale con me le scale per raggiungere la sua stanza.
«Ecco...io...non so come dirtelo...» comincio a borbottare.
«Tranquilla Brooke, ti vedo parecchio agitata, devi tranquillizzarti e spiegarmi tutto con calma» afferra la mia mano che allontano dalla sua per alzarmi. Appena metto piede a terra, però, sento di svenire ma mi riprendo subito dopo fra le braccia di Ross che si è subito alzato per reggermi.
«Brooke cavolo, che ti succede?» mi siedo di nuovo sul letto. Abbasso la testa per riprendermi del tutto invece Ross si alza e cammina come per pensare.
«Cazzo Brooke, ho capito quello che devi dirmi...» mormora ancor più agitato di me.
«Come fai a...»
«Lo sa tuo fratello?» mi interrompe e scuoto la testa.
«Devi dirglielo...mi ucciderà ma devi dirglielo» si passa entrambe le mani in testa.
«Perchè ti ucciderà?»
«Perchè è mio, no?»
«Che stai dicendo?»
«Sei andata a letto con altri, Brooke?»
«Ma come ti viene in mente? Certo che no»
«Allora è mio...cazzo Brooke...»
«Ma cosa è tuo?»
«Il bambino cazzo» rimango a fissarlo per qualche secondo, ha frainteso tutto.
«Santo cielo Ross, non sono incinta!»
«Sul serio?» mi fissa con gli occhi sbarrati.
«Sono seria, certo» riesco a sorridere.
«Oh cazzo che spavento piccola mia...già mi vedevo con i pannolini e il biberon...» mi abbraccia e rido.
«Cosa devi dirmi allora?»
«Riguarda Cara, la fidanzata di mio fratello...fidanzata per modo di dire...» spengo il sorriso che si era formato sul mio viso.
«Che ti ha fatto ancora?»
«Mi ha confessato di amarmi, mi ama Ross, capisci? È innamorata di me...» mi agito e Ross rimane a bocca aperta.
«Cavolo Brooke...non me l'aspettavo...»
«Ho dovuto scaricarla e ora mi sento molto in colpa...se n'è andata di casa triste...non avrei voluto finisse così...»
«Vedrai che ha capito le tue buone intenzioni, Brooke» poggia una mano sulla mia coscia.
«Le ho fatto capire che con me non sarebbe stata felice dato che non ricambio il sentimento e le ho detto che troverà sicuramente un'altra ragazza che potrà amarla come si deve...spero abbia capito Ross...»
«Piccola mia...» sussurra e mi stringe a sè per consolarmi un po'.
«Non mi era mai capitato...mi sento così in colpa, Ross...»
«Avanti ora non pensarci...» sussurra vicino al mio orecchio.
«Grazie Ross...non sapevo con chi parlarne, non potevo tenere dentro tutto ciò che è successo...»
«Hai fatto bene piccola mia...» mi stende sul letto per riempire di baci il mio corpo.
«So di cosa hai bisogno ora...» sussurra. Mi sfila la maglia poi riprende i suoi baci ma mi scanzo immediatamente dal suo corpo pensando a mio fratello e alla punizione che mi ha dato. Devo tornare a casa prima delle sette e sono le sei e mezza.
«Ehi che ti prende?»
«Non posso...ehm...devo tornare a casa...» mi infilo di nuovo la maglietta.
«Ho fatto qualcosa di male?»
«No è che...mio fratello mi ha messa in punizione e devo tornare a casa per le sette...» abbasso la testa per la vergogna. Non ho mai ricevuto prima d'ora una punizione e dirlo ad alta voce diventa molto imbarazzante.
«Ti ha messa in punizione per quello che è successo ieri vero?» annuisco.
«D'accordo me lo aspettavo...ora vai altrimenti farai tardi»
«Okay, a domani Ross» gli do un bacio e scappo via dalla sua camera che lui chiude a chiave, con un peso in meno, davvero, parlare con qualcuno risulta molto utile. Scendo le scale in silenzio e in penombra, a malapena riesco a vedere i gradini. Appena metto entrambi i piedi a terra sento un rumore provenire dietro di me.
«Ross...» mormoro. Rimango per diversi secondi a fissare ogni singolo punto davanti a me, mi sembra di stare in un film horror.
«Ross sei tu?» ripeto quando qualcuno circonda la mia vita con un braccio e mette una mano sulla mia bocca.
«No Brooke, non sono Ross...» sussurra vicino al mio orecchio. Cerco di agitarmi ma la sua presa su di me mi impedisce di farlo.
«Dove pensi di scappare eh? Non andrai da nessuna parte» afferma e mi trascina con sè in una stanza del piano di sotto che non avevo mai visto. Appena entriamo nella stanza chiude la porta a chiave.
«Chi sei?» mi trema la voce per l'agitazione.
«Non mi hai ancora riconosciuto?» accende la luce rivelandomi la sua identità.
«Riker...» mi scappa di bocca.
«Stai tranquilla, non ti farò alcun male...» mormora e si avvicina al mio corpo.
«...o forse si» sussurra vicino al mio orecchio mentre mi carezza il viso.
«Riker perfavore...»
«Stai tranquilla bimba ci divertiremo molto entrambi...» sento il mio cuore accelerare.
«Per caso non ti piace la mia idea?» stringe forte le mie braccia.
«Riker sei...» libera il mio braccio sinistro dalla sua presa per mettere la sua mano sulla mia bocca.
«Shh non c'è bisogno che tu risponda. La mia idea deve piacerti per forza» mi prende con la forza e mi getta sul letto che si trova alla nostra sinistra.
«ROSS» urlo a squarciagola.
«È inutile che urli, il tuo fidanzatino non potrà mai sentirti. A quest'ora si mette a sentire la musica con le cuffie» sorride.
«Riker perfavore fermati...» mormoro ma lui riesce con successo a togliermi la maglia. Scende una lacrima lungo la mia guancia destra che lui asciuga con la sua lingua.
«Sono buone perfino le tue lacrime» sorride di nuovo. Rimango immobile a fissare il suo viso. Somiglia tanto a Ross...stessi occhi, stesso sorriso anche i capelli sono quasi uguali, forse Ross li ha più lunghi ma sono comunque molto simili. Quando torno con la mente nella realtà mi accorgo di avere addosso solo l'intimo e che Riker ha in mano due manette rosa pronto per legarmi al letto.
«RIKER FERMATI PERFAVORE» scoppio a piangere ma lui non si ferma, al contrario, sembra sempre più determinato a continuare.
«Quanto sei bella ammanettata al mio letto» sento un brivido passare lungo tutta la mia spina dorsale, non riesco nemmeno più ad urlare, sento solo le lacrime che continuano a scendere sempre più velocemente. Si allontana da me con il suo sorriso e afferra al volo un nastro adesivo che successivamente incolla sulla mia bocca.
«Devi tacere, voglio solo sentire i tuoi gemiti e nient'altro chiaro?» non rispondo.
«Chiaro?» alza la voce e sono costretta ad annuire.
«Brava bimba ora ci divertiamo» vorrei urlare con tutta me stessa per chiamare Ross, almeno provarci. Non riesco a pensare al fatto che fra pochi secondi mi userà per i suoi comodi. Sfila i miei slip che si passa in faccia con soddisfazione.
«Che buona che sei bimba. Non vedo l'ora di sfondarti...» rimane a fissarmi e sento un'altra lacrima scendere, non resisto più, devo cercare di fuggire da lui, anche se so che sarà impossibile. Slega le mie mani dal letto così mi tolgo subito lo scotch.
«ROSS AIUTO IO...» cerco di urlare ma Riker mi tira una sberla dritta in faccia che mi fa zittire immediatamente.
«Stronzetta, ti ho detto che non devi urlare» si mette il preservativo e mi mette a novanta davanti a sè.
«Pronta bimba?» non mi da nemmeno il tempo di rispondere che sento il suo membro penetrarmi.
«STRONZO» urlo per poi afferrare le lenzuola dal dolore. Mi sbatte sempre più forte, il dolore è sempre più acuto ma non posso fermarlo in alcun modo, posso solo subire la sua violenza.
«Ah bimba...» ansima.
«ROSS» urlo ancora. Ad ogni sua spinta sento il mio corpo che si sgretola in tanti pezzettini...forse è così che si muore...
«Riker tutto okay?» urla qualcuno fuori dalla porta. La voce sembra quella di Ross.
«Ross...aiuto...» mormoro. Non ce la faccio più.
«BROOKE» urla lui da fuori.
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«call me Daddy»
Fiksi PenggemarChe succederebbe se un giorno a caso per una banale scusa due ragazzi che si evitano da ben due anni finissero a letto insieme? «chiamami Daddy...» Daddy kink su Ross Lynch.✎ ⓒ2016, @flavvss_