Capitolo 14.

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passa una settimana in un attimo. Ho passato ogni singola notte insonne e ogni singolo giorno con il desiderio di rivedere mio fratello e stringerlo forte a me come non ho mai fatto nella mia intera vita. Ho trovato il coraggio di raccontarlo a Ross e alla sua famiglia, Ashley invece è partita per andare dai nonni. Mi sono momentaneamente trasferita a casa Lynch, la solitudine non mi avrebbe aiutata di certo, anche se ogni tanto torno lì per vedere se sia tornato o meno mio fratello.
«Amore» mormora Ross raggiungendomi sul letto la mattina del sabato. Rimango imbambolata a fissare il muro bianco.
«Amore mio, non hai dormito nemmeno questa notte?» scuoto la testa senza muovere il resto del corpo, non ci riesco.
«Cazzo Brooke, ora mi ascolti! Non puoi ridurti così! Non puoi passare le notti senza chiudere occhio e rimanere in silenzio per tutta la giornata, mi sto stancando del tuo comportamento cazzo, se hai intenzione di continuare così, ti invito a tornartene da dove sei venuta!» urla e lo fisso trattenendo le lacrime. Non ho intenzione di perdere anche Ross. Recupero i miei vestiti e li infilo nella borsa singhiozzando. Esco dalla sua stanza ma lui mi blocca per il polso per poi stringermi a se.
«Amore mio, scusa»
«Se ti do fastidio non devi sopportarmi Ross, scusami, hai ragione tu faccio bene ad andarmene da qui» sussurro senza voce recuperando la mia borsa. Lui getta a terra la borsa e passa una mano sulla mia guancia per asciugare le lacrime.
«No, tu rimani qui! Non posso pensarti a casa tua tutta sola e indifesa come sei, assolutamente no e non insistere. Sono stato uno stupido a dirti quelle cose, ma cazzo Brooke devi darti una svegliata» annuisco semplicemente e lo abbraccio,ne avevo bisogno.
«Mi devi aiutare Ross»
«Farò il possibile d'accordo!?» annuisco e scendo al piano di sotto insieme a lui.
«Buongiorno» esclama Rydel. Mi siedo sul divano dato che non riesco minimamente a tenermi in piedi.
«Buongiorno» mormoro insieme a Ross.
«Stai ancora male tu, Brooke?» annuisco, la testa mi sta scoppiando. Non ho mai passato così tante notti insonne, ho bisogno di dormire.
«Hai una faccia abbattuta»
«Non ho dormito sta notte» continuo a mormorare, non ho più un briciolo di forza.
«In realtà non dorme da una settimana» afferma Ross e caccio un sospiro. Lei poggia una mano sulla mia fronte con una faccia strana.
«La febbre sembri non averla, ma sei davvero in un pessimo stato» mi passa un brivido lungo la schiena e Ross mi porta una cioccolata calda.
«Grazie» non risponde ma rimane a fissarmi mentre bevo quella cosa buonissima.
«Gli altri dove sono?» chiedo e mi appoggio al braccio del divano dopo aver posato sul tavolino la tazza vuota.
«Sono gia usciti, cosa che tu non farai assolutamente oggi» mi alzo in piedi di scatto e comincio ad urlare.
«Devo andare da mio fratello! Perfavore devo controllare se è tornato!» Ross mi regge dato che stavo per cadere.
«Calmati» mi tengo a lui per poi risedermi sul divano e scattare di nuovo in piedi successivamente. Mi metto a piangere all'improvviso davanti a loro, fra le braccia di Ross.
«Io ho bisogno di sapere se sta bene, capite? Lui è li fuori, chissà dove, potrebbe essere qui vicino o dall'altra parte del continente e io sono qui a casa a non fare niente per cercarlo o sapere qualcosa di più su di lui. Tris è una parte di me, non posso vivere senza, non ci riesco, guardate come mi ha ridotta questa situazione, non mangio e non dormo da giorni sapendolo lontano da me e forse anche in pericolo, potrebbe essere anche morto e io non lo so!» riesco ad urlare singhiozzando per poi continuare a piangere sulla spalla di Ross che mi stringe a sè mentre Rydel assiste alla scenetta in lacrime.
«Sh amore» mormora e cerco di stringerlo ancora di più a me. Ross mi è davvero vicino. È sempre stato con me dall'inizio di questa agonia. Come fa a sopportarmi ogni giorno? 'Sta mattina stava per mandarmi a fanculo e me lo meritavo tutto, non ho fatto che assillarlo per l'intera settimana.
«Tristan sta benissimo io ne sono convinto amore mio» mormora carezzandomi la guancia.
«Che cazzo ne sai tu Ross? Eh? Non lo sa nessuno se non lui! Preferisco che mi diciate che non sapete nemmeno voi cosa sia successo a mio fratello invece di mentirmi solo per farmi stare bene, perchè non mi fate stare bene così, mi innervosisco soltanto e quando mi innervosisco non ho più il controllo sul mio corpo e non so cosa potrei arrivare a fare» Ross riprende a coccolarmi e io a piangere fra le sue braccia.
«Hai ragione, ma devo consolarti in qualche modo Brooke, mi spezza il cuore vederti così»
«Mi dispiace, vi sto portando solo dispiaceri cazzo, non dovevo venire qui e nè tantomeno dirvi niente. Dovevo rimanere a casa da sola, avrei sofferto in solitudine e non vi avrei messo in mezzo»
«No Brooke, questo no. Io non oso pensare cosa avresti fatto da sola in quella casa. E comunque ti sarei venuto a cercare prima o poi e ti sarei stato vicino ugualmente» lo fisso e caccio un respiro. Ha ragione non avrei mai potuto affrontare la situazione da sola.
«Grazie Ross per tutto quello che stai facendo per me. Hai ragione tu, da sola non ce l'avrei mai fatta. Una situazione simile l'ho gia passata con la partenza dei miei genitori qualche anno fa e non sarei mai riuscita a superarla senza l'aiuto di mio fratello. Avere anche lui lontano da me mi fa stare malissimo Ross, si sta ripetendo la stessa identica cosa, ora sono totalmente sola» annuisce semplicemente per poi stringermi di nuovo.
«Non sei sola d'accordo? Ci siamo tutti noi, ci sono io»
«Si e ve ne sarò infinitamente grata» mormoro
«Ragazzi perfavore, allagherò casa se continuate così» afferma Rydel asciugandosi le lacrime. Ross sorride. È il suo sorriso che mi fa andare avanti, che riesce a darmi conforto e protezione. È il suo sorriso che mi ha fatta innamorare di lui, ma in questa situazione non basta, Tristan è tutto per me, delle parole dolci e un bel sorriso non bastano a colmare il vuoto dentro di me. Passo la mattinata con loro due a parlare del più e del meno. Stanno facendo di tutto per tirarmi su di morale. Il pomeriggio mi sdraio sul divano con Ross a vedere la TV.
«Ragazzi!» urla una voce maschile alla porta. Sgrano gli occhi e scatto in piedi per vedere chi è.
«Tristan!» urlo ma poi compare Rocky tutto sorridente. Mi siedo peggio di prima con una speranza distrutta. Speravo vivamente fosse mio fratello, cazzo se lo speravo! Ero gia pronta a saltargli in braccio.
«Vaffanculo!» urlo e mi guardano tutti malissimo.
«Fanculo alla vita, a tutti anche a voi e a mio fratello, vaffanculo!» urlo e scoppio per l'ennesima volta a piangere.
«Brooke perfavore...» mormora Ross che si trova accanto a me.
«Fanculo Ross!» urlo come un'indemoniata e riesco a raggiungere a stenti il bagno.
«Brooke, apri la porta!» urla Ross da fuori. Non ho intenzione di starlo a sentire. Non rispondo e cerco di trovare da qualche parte una lametta.
«Apri questa cazzo di porta!» continua ad urlare. Afferro una lametta verde e la passo sulla mia mano, la quale comincia a far uscire del sangue rosso scuro. L'ho gia fatto una volta dopo la partenza dei miei genitori, non fa male, al contrario, mi piace molto e decido di continuare per tutte le braccia.
«Se non apri sfondo la porta e sai che sono in grado di farlo!» urla in continuazione ma non lo ascolto. Continuo a tagliare e comincio a vedere ogni cosa intorno a me sfogata.
«Ross...» mormoro trovandomelo davanti poi perdo i sensi.

«call me Daddy»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora