-Ross' Pov-
Non posso ancora credere che Riker abbia donato il suo sangue a Brooke. Come cazzo ha fatto a sapere che Brooke si trova in ospedale? Forse mio padre si è sentito con qualcuno dei miei fratelli? Beh sapete che c'è, non mi importa! Quello che conta è che Brooke sia salva, o almeno lo spero. I miei pensieri vengono interrotti dal resto della mia famiglia che corre verso di me.
«Sono contentissima Ross! Te lo avevo detto che dovevamo solo avere fiducia!» urlacchia Rydel. La abbraccio cosa che faccio con tutti.
«Hai gia ringraziato il donatore Ross?» scuoto la testa.
«Devi farlo! Grazie a lui Brooke può continuare a vivere» mi dice Ryland sorridendo.
«Si si lo farò» affermo agitando la gamba, lo faccio sempre quando dico bugie o nascondo qualcosa. Preferisco non dirgli che è stato Riker, troverò un altro momento. Aspettiamo per qualche altra ora durante le quali ci raggiungono anche Ashley e i suoi genitori così saluto cordialmente i due signori che sembrano essersi scordati di me.
«Ancora è dentro?» mi chiede lei preoccupata.
«Si. È da sta mattina che è in quella fottutissima stanza! Voi siete felici ma se qualcosa stesse andando storto?»
«No Ross non devi pensare a questo, perfavore» annuisco con fatica.
«Sai chi è il donatore?» la prendo da parte e comincio a parlare.
«Mio fratello, Riker» rimane a bocca aperta.
«Stai parlando del Riker che l'ha violentata e che poi ha cercato di ucciderti?»
«Si sto parlando di quel Riker lì» affermo e giocherello con un filo che esce dalla camicia per l'agitazione.
«Non ci posso credere Ross. Allora un cuore ce l'ha quel ragazzo» scuoto la testa.
«Sai cosa Ashley? Ormai ha perso la fiducia da parte mia. Anche questo suo gesto non mi fa cambiare idea su di lui» lei prova a dirmi qualcos'altro ma un dottore esce di corsa dalla sala dove si trova Brooke distraendoci.
«Che cazzo succede?» urlo ma lui continua a correre. Lo fermo e mi fissa intensamente poi rientra nella stanza da dove è uscito con in mano un rotolo di garza.
«Ross, che ti ha detto?»
«Niente Rydel, nulla!» mi siedo su una sedia lontano dagli altri e caccio un respiro ripensando ad ogni minimo momento con la mia Brooke. Quanto vorrei riabbracciarla, stringerla a me. Dirle quanto la amo e quanto l'amerò. E pensare che è cominciato tutto per un semplice gioco, un fottutissimo gioco che ci ha fatto diventare quel che siamo. Dalla nostra prima volta per quel cavolo di progetto di storia a tutti i baci studiati e sul collo durante le notti e i pomeriggi passati insieme, al campeggio, alla sua gelosia, al suo modo di essere stronza ma al tempo stesso stupenda, di chiamarmi "Daddy" e di mordersi il labbro inferiore, di essere semplicemente la mia piccola, una ragazza che sa essere dolce e innocente come una bimba, la mia bimba. È stato solo quando abbiamo fatto per la prima volta l'amore che ho veramente capito quanto è forte il mio amore per lei, per la mia Brooke, per la mia ragione di vita, cavolo. Il suo sorriso poi, il sorriso più bello che abbia mai visto in tutta la mia vita. Ditemi, come posso vivere senza tutto questo? Senza di lei? Senza la persona che mi ha fatto conoscere l'amore?
«Ross tranquillo, smettila di piangere» mi dice Rocky massaggiandomi una spalla. Cavolo sto piangendo.
«Lasciami stare!» urlo e mi infilo nel bagno per sciacquarmi la faccia.
«Non ce la faccio cazzo, non ce la faccio» mormoro.
«Oh si che ce la fai Ross, sei un ragazzo forte, ti conosco bene ormai. Non ti sei mai arreso davanti alle difficoltà, non smettere di combattere, almeno non ora» mi giro di scatto ma non vedo nessuno.
«Ah sto impazzendo ora sento anche le voci cazzo» chiudo l'acqua dal rubinetto.
«Ti assicuro che sono un essere umano come te, non sono voci» la voce sembra quella di Riker ma non si presenterebbe mai qui così.
«Ross!» mi chiamano da fuori e li raggiungo. Vedo Brooke trasportata su un lettino da tre dottori. Uno dei tre si avvicina a noi così ci catapultiamo verso di lui.
«È andato tutto benissimo ragazzi, ora Brooke deve solo riprendersi del tutto» afferma sorridendo. Sorrido anchio e abbraccio la persona più vicina a me, Ashley.
«Sono contentissima Ross» mi dice poi mi stringe a se.
«Non ci credo, ho pensato al peggio» si allontana da me e sorride.
«Vai da lei» annuisco sorridendo e comincio a correre verso la sua stanza dove ci sono dei dottori che le stanno attaccando dei tubicini sul braccio. Questi escono con le loro divise e i loro strumenti così mi precipito dalla mia Brooke che si trova ancora con gli occhi chiusi e priva di sensi. Mi fa impressione guardarla così, circondata da tubi, che le permettono di vivere, con il suo visetto pallido coperto da una mascherina per l'ossigeno e le cicatrici sulle braccia. Faccio un lunghissimo respiro e le afferro la mano.
«Brooke, avanti svegliati» mi concentro sul suo viso e tutto ciò che si trova intorno sembra sparire anche se rimane il rumore dei macchinari che mi fa scoppiare la testa. Sento il mio cuore impazzire e il respiro farsi sempre più veloce. Porto gli occhi verso il soffito poi torno con lo sguardo verso Brooke e tutti quei tubicini sul suo corpo. Mi manca l'aria non riesco a respirare. Afferro la sbarra del letto per cercare di riprendermi ma ogni cosa che guardo continuo a vederla sfogata. Che cazzo mi sta succedendo? Mi alzo di scatto qualche secondo dopo e scappo via da quella stanza. Probabilmente non ho il coraggio di affrontare questa situazione, davvero, non ce la faccio. Dovrei starle vicino e vegliarla ogni secondo ma il mio corpo mi ordina di andarmene, mi sta facendo capire che non sono in grado di affrontare momenti come questo.
«Ross, dove vai? Che succede?» urla Ashley bloccandomi nel corridoio prima della porta d'ingresso. C'è solo lei. Che fine hanno fatto i miei fratelli?
«Ashley io...io n-non ce la faccio...statele vicino voi e ditele che la a...che la amo tanto» dico scosso.
«Ross smettila, ora ti calmi e torni da lei»
«No no, io me ne vado...d-devo andare, non riesco a rimanere qui» corro via lasciando Ashley e la mia Brooke in quell'ospedale per rifugiarmi in macchina. Appena entro nella vettura mi metto a prendere a pugni il sedile per sfogarmi. Sono un totale egoista. Come cazzo faccio a lasciare la mia piccola in un ospedale? E se si svegliasse? Non mi vedrebbe e si chiederebbe dove potrò mai essere, si sentirebbe delusa e abbandonata e penserebbe che sono un ragazzo superficiale e che non la amo più e addio alla nostra storia. Si accadrebbe questo, ma cazzo io non riesco ugualmente a tornarci là dentro.
«VAFFANCULO» urlo e mi accascio sul volante. Drizzo la schiena poco dopo e metto in moto per andare non so dove. Parcheggio davanti ad un parco che conosco da quando mi sono trasferito qui, in LA. Questo è l'unico luogo in cui posso stare in santa pace da solo e pensare. Mi metto a gambe incrociate sull'erba e accendo una sigaretta. Non fumo, lo giuro. Ho questo pacchetto di sigarette da un sacco di mesi, ne faccio uso solo in momenti davvero critici per me. Mi stendo sul tappetto verde sotto di me, dopo averla consumata tutta, e riesco ad addormentarmi.
«Ross, svegliati» dice qualcuno che si impegna a darmi colpi sulle spalle. Apro di scatto gli occhi e mi trovo davanti Ashley, devo averle messo paura dato che mi guarda scioccata.
«Come hai fatto a sapere che mi trovavo qui?»
«Qualcosa di te ancora la ricordo» mi gratto la testa.
«È successo qualcosa a Brooke? Si è svegliata? Sta bene?»
«Potresti trovare le risposte alle tue domande senza il mio aiuto. Ti basta venire con me in ospedale»
«Non se ne parla» si alza in piedi poi cambia espressione.
«Sei uno stronzo egoista. Pensavo fossi cambiato, invece sei tale e quale al Ross di qualche anno fa» abbasso la testa.
«Guardati. Te ne stai qui a non fare nulla mentre la tua ragazza rischia la vita. Si Ross, i dottori hanno detto questo, potrebbe non farcela» alzo la testa di scatto e spalanco la bocca. La mia piccola rischia la vita?
«Non t-ti credo» sussurro. Io le credo e so che dice la verità altrimenti non sarebbe venuta qui da me.
«Non farlo, non mi interessa. Io torno dalla mia amica tu fai quel che vuoi» si incammina verso l'uscita del parco ma la fermo a metà strada afferrandole il braccio.
«Vengo con te» affermo. Lei si gira verso di me e mi guarda con un'espressione soddisfatta. Saliamo nella mia macchina per raggiungere di nuovo quella struttura. Rimango immobile davanti alla porta principale dell'ospedale ma riesco a farmi coraggio. Coraggio che mi serve per varcare la porta e per rivedere la mia Brooke e assicurarmi che stia bene. Lascio Ashley nella sala d'attesa ed entro nella stanza di Brooke con il cuore che batte forte. Lei non reagisce ancora. Cazzo ora mi sento esattamente come prima, mi verrebbe da lasciare tutto di nuovo, ma sta volta non lo faccio, devo rimanere con lei, devo farlo. Mi avvicino senza speranze a lei per lasciarle un bacio. Appena mi allontano noto la sua mano piegare e allungare le dita.
«Amore» sussurro senza voce e lei apre gli occhi delicatamente. Riesco a sentire qualcosa di caldo e bagnato che scorre veloce sulle mie guance. Sì, sto piangendo. Non mi pare possibile, si è svegliata! La mia piccola si è svegliata cazzo, è di nuovo con me! Ha combattuto fino ad oggi per riprendersi e ci è riuscita. Aveva ragione Rydel, Brooke è una ragazza forte.
«Ross...amore» sussurra con una voce quasi inesistente e sorrido. Non riesco a fermare le lacrime. Fa respiri intensi, sembra stia cercando di dirmi qualcosa.
«Non fare sforzi perfavore» mi affretto a dire ma non mi da retta. Ecco un'altra cosa che amo di lei, la sua testardaggine.
«Amore...ti amo»
«Anchio Brooke, non immagini quanto» esco dalla stanza per avvertire i medici che le staccano alcuni tubicini e se ne vanno. Brooke riesce a tirare su di poco la schiena e riprende a parlare con una voce quasi inesistente.
«Che è successo?» faccio un lungo respiro e le spiego del suo gesto e della trasfusione.
«Voglio conoscere il...d-donatore Ross...»
«Brooke, il tuo donatore è una persona che conosci molto bene ma...»
«MIO FRATELLO? È TORNATO? TRISTAN!» cerca si urlare ma non ci riesce per via del suo stato. La calmo afferrandole il braccio.
«Hey calmati, non puoi permetterti di fare sforzi, ti sei appena svegliata da un coma cazzo!» urlo e mi guarda con il suo faccino spento.
«E no, tuo fratello non si è ancora fatto vedere purtroppo» comincio ad abbassare la voce mentre lei cambia decisamente espressione. Cazzo quanto mi dispiace.
«E chi è stato allora?»
«È stato mio fratello...» le prendo la mano.
«...Riker» si porta l'altra mano sulla bocca e si mette a fissarmi.
«È venuto qui di sua spontanea volontà, ha lasciato il suo sangue e se n'è andato»
«Ross...»
«Dimmi amore»
«Voglio ringraziarlo»
«Cosa?»
«Mi ha salvato la vita»
«Si ma precedentemente te l'ha distrutta» annuisce poi abbassa la testa e la rialza.
«Ora non mi sarei trovata qui a parlarti se...n-on mi avesse donato il sangue» diminuisce sempre più il tono di voce.
«Cazzo non ci voglio pensare Brooke» mi passo una mano fra i capelli.
«Ehi sono qui con te ora amore» la vedo sorridere. Il suo sorriso è la mia forza.
«D'accordo, lo incontrerai, ma rimarrò con voi. Continuo a non fidarmi di lui» annuisce poi sorride.
«Grazie Ross»
«Non devi ringraziarmi, te l'ho gia detto mille volte» stende le sue braccia e la stringo forte a me.
«Sai Brooke, quando ti ho vista lì sul pavimento circondata dal sangue non ci stavo capendo più niente. Il mio cuore stava impazzendo. Appena mi hanno detto che ti serviva una trasfusione ho subito pensato al peggio amore mio. Pensavo non ci fosse stato nessun potenziale donatore fra i conoscenti quindi ho cominciato ad immaginare la mia vita senza di te mentre tu eri li stesa su quel lettino e anche mentre ti trovavi nella sala trasfusioni, dato che ci sei stata più tempo del normale. Qualche minuto fa stavo andando fuori di testa, non riuscivo a controllare la situazione, cazzo che mi hai fatto passare piccola»
«Ross!» riesce a dire con il viso bagnato dalle lacrime.
«Sono stati i giorni più brutti della mia intera vita» non dice nulla e continua a piangere.
«Amore mio non piangere perfavore, è tutto passato. Ora tu sei qui con me e passeremo insieme tutti i giorni che verranno» le asciugo le lacrime con la manica della felpa.
«Certo amore mio» sorrido e la abbraccio.
«Ti lascio un po' con Ashley. Se hai bisogno di qualcosa sono qui fuori okay?» annuisce e la lascio su quel lettino.
«Allora? Come l'hai trovata?» mi chiede Ashley nel corridoio mettendosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
«SI È SVEGLIATA. È SVEGLIA CAPISCI? IO N-NON CI CREDO» alzo la voce e l'abbraccio vedendola scioccata dal mio comportamento.
«E tu volevi restartene in quel parco eh?»
«Cazzo Ashley, è sveglia» continuo a dire.
«Ti ho mentito prima, al parco. I dottori mi avevano perfino detto che si sarebbe ripresa. Dovevo convincerti a tornare qui in qualche modo»
«Ti ho anche creduta...mi hai fatto anche arrivare qui con l'angoscia e la paura di perderla...»
«Oh no no, non devi pensarci. Guardala lì, è più sana di noi» sorrido e la lascio andare da Brooke.-Brooke's Pov-
Mi sistemo per bene sul letto facendo attenzione ai vari fili che circondando il mio corpo.
«Ashley» mormoro e lei si siede sulla sedia alla mia sinistra.
«Ah ti sei svegliataa!» mi salta addosso per abbracciarmi.
«Hey fai piano perfavore»
«Scusa. Come ti senti eh?»
«Sono stanca»
«Ti posso capire» giocherello con le lenzuola e mi metto a fissare Ross tutto sorridente fuori dalla stanza.
«Non sai cos'ha passato quel ragazzo» mi dice lei.
«Era costantemente in ansia per tutto ciò che ti riguardava. Ha passato tutte le ore a preoccuparsi per te. Lo dovevi vedere cavolo, metteva anche un po' paura» sorrido e riprendo a fissarlo.
«Lo ami tanto vero?»
«Si» affermo diretta. Lei sorride poi stringe la mia mano.
«Signorina Evans deve fare delle analisi» afferma un ragazzo abbastanza carino vestito di bianco.
«D'accordo» mi limito a rispondere così saluto Ashley. Il ragazzo comincia a staccare tutti i fili sul mio corpo poi usciamo finalmente da quella stanza. Chiamo Ross che stava gia venendo verso di me.
«Amore, che succede?»
«Ho bisogno di te, solo questo»
«Eccomi, ci sarò sempre per te» afferma con il volto ricco dei resti delle lacrime precedentemente versate.....................................
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«call me Daddy»
أدب الهواةChe succederebbe se un giorno a caso per una banale scusa due ragazzi che si evitano da ben due anni finissero a letto insieme? «chiamami Daddy...» Daddy kink su Ross Lynch.✎ ⓒ2016, @flavvss_