Twelve;

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Rendere Matt geloso sembra difficile. Durante tutta la settimana scolastica avevo provato e riprovato a flirtare con altri ragazzi ma spesso ho fallito o detto qualcosa di stupido.

Perchè non posso essere tranquilla come lui?

Ora che il fine settimana è arrivato, sono contenta di avere una pausa da tutto. Devo passare il mio Sabato a fare nulla.

Posso solo sperare di non essere disturbata, ma non abbiamo mai ciò che vogliamo. Posso sentire di già mia madre parlare con qualcuno e salire le scale. Ruoto gli occhi e spero solo che non debbano venire nella mia stanza.

Knock knock.

"Georgie, qualcuno è qui per vedertiii" Potevo dire con certezza che mia madre stava sorridendo fuori dalla porta. Sento una piccola risatina e capisco subito chi ci stava dietro la porta.

La vedo indietreggiare appena apro la porta. "Matt, cosa vuoi?"

Lui sorrise. "Cosa? Nessun bacio del buongiorno?"

Ruotai gli occhi nella sua direzione. Stava veramente bene vestito nella sua maglietta nera larga dell'Hollister. "Seriamente. Cosa?" 

"Vieni a colazione con me. Per favore?" mise il broncio.

Ci pensai nella mia mente. Fare questo era seriamente discutibile. Ma poi di nuovo, cibo gratis. Bhe almeno paga lui. "Paghi tu"

Ridacchiò e guardò il pavimento. "No, G, stavo pensando che devi pagare tu tutto quanto" La sua voce era pieno di sarcasmo.

"Bhe allora è un no" sospirai.

"Sto scherzando. Ovviamente pagherò per te. Come potresti dire di no?" disse scherzando.

"Per esempio così. N-O. No"sorrisi e iniziai a chiudere la porta.

Lui mise la mano in mezzo per impedirmi di chiuderla di più. Spinsi ancora ma lui essendo molto pù altoe forte, vinse facilmente. Un po' troppo facilmente.

In altre parole: caddi a terra facendo un gran tonfo.

"OW" Mi lamentai come lui iniziò a ridere. "Non è divertente" mi rialzai.

Lui si piegò dalle risate. Non era così divertente. Davvero non lo era.

"Non è divertente!" urlai e saltai sulla sua schiena, facendolo cadere a terra. Iniziai a ridere anche io con lui.

"Siamo proprio matti" risi, restando sulla sua schiena. "E' quello che siamo" rise lui. "Quindi riguardo al fatto della colazione?"

"Non la stai chiamando un appunamento?" roteai gli occhi.

"Bhe visto che tu hai iniziato.." continuò lui.

Lui si mise seduto, facendomi cadere di nuovo a terra. "Matt!"

"Scusa" alzò le spalle e lasciò la stanza senza dire nessun'altra parola ma solo con un piccolo sorrisetto.

Indossai un paio di pantaloncini a vita alta con un top crop con un disegno Azteco. Indossai un paio di sandali neri e mi pettinai i capelli.

Camminai fuori dalla mia porta, solo per vedere che Matt non c'era. Magari era sceso giù per le scale.

Mi sporsi sul corridoio per dare un'occhiata quando sentii due mani sui miei fianchi. Lui circondò i miei fianchi con le sue braccia ed appoggiò la sua testa sulla mia spalla. "Sei stupenda" mormorò, rendendo le mie guance un po' più rosse.

Il bravo ragazzo Matt è qui.

"Andiamo" mi dimenai dalla sua presa ed andai di sotto.

"Voi due fate i bravi" disse mio padre, non spostando lo sguardo dal giornale. Ma chi legge ancora quella roba.

Two can play at this game [Matthew Espinosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora