Fourteen;

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Georgia's Pov

Dio io davvero, davvero spero di star facendo tutto correttamente.

Ma chi voglio prendere in giro?

Non ho mai preso in giro nessuno. Non so cosa sto facendo. Penso che quello che ho fatto prima sia una sorta di presa in giro. Voglio dire penso si senta più o meno sconfitto. Sono rimasta qua sotto per circa 5 minuti e lui è ancora di sopra. Probabilmente è rimasto lì in piedi, sbalordito che qualcuno avesse avuto il coraggio di dividersi/stare lontano dalla sua bellezza.

Non lo sto neanche negando, è molto bello. Se solo la sua merdosa personalità non si mettesse sempre in mezzo.

Sentii un rumore dei passi provenire dalle scale. Matt entrò in cucina dove mi ero appoggiata con le braccia sul piano in granito, preoccupata per cosa avrebbe detto. Si scompigliò i capelli e mi guardò.

"Andiamo a guardare la televisione" sorrise con un sorriso sincero. Cosa era successo al suo sorrisetto da cattivo ragazzo?

Io annuii e deglutii. Camminammo verso il salotto.

Vidi il telecomando che stava sul divano in pelle e istantaneamente seppi che dovevo prenderlo per prima. Qualcosa mi disse che lui pensò la stessa cosa. Lo guardai e lui mi guardò.

Prima di rendermene conto, entrambi iniziammo a correre verso il divano, sbattendoci contro per avere il proprio controllo sull'oggetto in plastica nera. Io gridai appena entrambi rotolammo sul pavimento, combattendo l'uno contro l'altra. Io risi, non riuscendo neanche a fermarlo.

Matt prese il telecomando in mano ed io lo colpii, lanciandolo in aria e facendolo sbattere sul pavimento.

Mentre io ero sopra di lui, cercai di fuggire tranquillamente per prengere il telecomando ma lui prese il mio piede ed io caddi a terra. Ridemmo e rotolammo. Le batterie del telecomando erano volate fuori comunque, e sono piuttosto sicura che tutti i pezzi di plastica sparsi ovunque stavano a significare che era rotto, ma non sono una scienziata. Penso fosse il giusto termine..

Lui finii sopra di me, mentre mi fissava negli occhi. Era come se fossi in trance. Se solo avessi saputo cosa realmente provava per me. Ma in realtà tutto questo non era neanche reale.

Alla fine gli feci chiudere gli occhi. "Mi piaci, Georgia" Lui si alzò e si sedette sul divano, con la testa tra le mani.

Mi misi seduta, ma rimasi sul pavimento.

"Di cosa stai parlando?"

"Georgia, penso che tu mi piaccia" mi guardò come se fosse una cosa ovvia. Come se fosse stato scritto sulla sua fronte per tutto questo tempo e come se io non l'avessi neanche notato.

"Da quando? Sei un ragazzo ribelle, pensavo che non avessi tempo per i sentimenti" mi tolsi i capelli dalla faccia.

"Dal giorno in cui ti ho incontrata" iniziò lui. Lo guardai, dicendogli silenziosamente di continuare. Lui eventualmente lo fece. "Bhe non dal giorno in cui ti ho incontrata. Eri nuova. Pensavo che sarei riuscito a farti innamorare di me. Quindi mentre ci provavo, penso da qualche parte durante il percorso, mi sono innamorato. Volevo fare il ribelle con te e fare le cose che faccio di solito per poi lasciarti. Ma Georgia non penso proprio che potrei lasciarti. Emely, Lauren e Morgan anche hanno proavato a convincermi che mi piacevi. Non volevo credere a nulla di quello che dicevano"

Divagò.

"Ma mi sono innamorato di me! Sei così.. diversa!" esclamò.

Mi lasciai scappare una piccola risata, per metà falsa, come se lo stessi prendendo in giro. "Come? Come posso essere diversa dai tuoi 'giocattoli'?

Two can play at this game [Matthew Espinosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora