Capitolo 1

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"Hey, Lia...svegliati dobbiamo andare..." disse Jongin, inginocchiandosi sul letto della sua sorellina, che dormiva beatamente tra le coperte del suo letto.

"altri cinque minuti..." Disse lei con la voce assonnata, la sera precedente, la ragazza non voleva andare a dormire, voleva stare tutto il tempo possibile con il suo fratellone, visto che non lo avrebbe più rivisto per ben due mesi.

Flashback
"Jongin, siamo così fieri di te" disse la donna affiancata da un uomo tra i 35 e i 40 anni.

"Lo so mamma, ma sono un pò spaventato, non sono mai andato in Inghilterra, tanto meno da solo..."
"Te la caverai figlio mio" disse l'uomo avvicinandosi al ragazzo, scompigliandogli i capelli.

I tre si abbracciarono, nel cuore del ragazzo però c'era solo una preoccupazione, la sua sorellina come l'avrebbe presa?

"Lia sà della mia partenza?" chiese Jongin.
" no, volevamo fossi tu a dirglielo" il ragazzo annuì, per poi correre nella stanza della sorella.

Lia, ignara del viaggio del suo adorato fratellone, giocava con il suo cellulare sul letto, Jongin l'ha sempre descritta come una ragazza iper attiva, con i capelli neri e lisci, ed uno sguardo che farebbe sciogliere di generosità anche il diavolo.

Lia sentì bussare alla porta.
"avanti" gridò lei.
Jongin entrò con uno splendido sorriso sulle labbra, la ragazza alla vista del suo Oppa, si alzò dal letto come un razzo, per poi correre ad abbracciarlo, non lo aveva visto per tutto il giorno, ed era così emozionata di stare accanto a lui che ogni cosa, persona o animale smetteva di esistere.

"Oppa mi sei mancato" disse lei abbracciando il ragazzo più forte che poteva, come per non farlo scappare.
" attenta così mi soffochi" disse lui. Entrambi iniziarono a ridere, ma lo sguardo di Jongin iniziò a sfumare verso un'espressione preoccupata, triste, i suoi occhi pian piano si spensero, fino a diventare cupi.

"Oppa che hai?" chiese la ragazza preoccupata.
"Lia, vedi...io...Non sò come dirtelo....io devo partire"
D'un tratto gli occhi della giovane si spalancarono, le pupille divennero due piccole fessure e la bocca semi aperta, faceva entrare una gran quantità d'aria nei polmoni.

"stai scherzando, vero?" chiese lei avvicinandosi a Jongin. Gli occhi le bruciavano, le lacrime stavano lottando per la libertà, ma lei non voleva piangere, non poteva mostrarsi debole, eppure in quel momento lo era.

Iniziò a colpire lentamente il petto del fratello.
"quando volevi dirmelo? quando volevi salutarmi? io non posso vivere senza te, voglio venire con te, mi infilo nella valigia, tutto, ma voglio stare con te" si accasciò a terra mentre delle lacrime le rigavano il viso, mentre le sue parole venivano interrotte dai singhiozzi, mentre la vista si faceva offuscata, mentre le braccia protettive di Jongin la avvolgevano in un dolce abbraccio possessivo.
Jongin aveva sempre pensato, che la sua sorellina non sarebbe mai cresciuta, che sarebbe rimasta la sua principessa per sempre, ma doveva accettare la realtà, e doveva farlo anche Lia, ormai non era più una bambina, e non poteva più dipendere da Jongin, che adesso doveva pensare solo al suo futuro.

"Mi dispiace, mi dispiace così tanto lasciarti qui, da sola, ma devo andare... sai che ti voglio bene..."
" anche se non siamo veramente fratelli?"
"ma che dici, certo che noi siamo fratelli"
Le parole di Lia risuonavano nella testa di Jongin come una musica straziante ripetuta all'infinito.

Anche se ciò che Lia aveva detto, ovvero che loro non sono fratelli di sangue, non aveva alcuna importanza, lui le voleva bene, e la avrebbe protetta per tutta la vita, per sempre, era una promessa, una di quelle promesse che non si possono infrangere.

Fine flashback

Arrivati all'aereoporto, tutti iniziarono a salutare Jongin.
"mamma, non piangere, ritornerò presto." disse abbracciando la donna con le lacrime agli occhi.
Sorrise a suo padre per poi abbracciarlo " ti voglio bene papà".
Salutò anche i suoi amici, per poi arrivare di fronte sua sorella, che aveva tenuto lo sguardo basso per tutto il viaggio fino all' aereoporto.

Jongin fece cadere la valigia a terra, per prendere sua sorella dal polso e stringerla tra le sue braccia.
Lia incominciò a piangere, e neanche Jongin si trattenne, una piccola lacrima solcò il suo bel viso, per poi lasciare un dolce bacio sulla fronte della ragazza appena sentito l'annuncio del suo volo.
Lui si avviò, salutato da tutti.
Quando d'un tratto venne fermato dalle urla della sorellina, che lo raggiunse per porgergli una scatola, lui la aprì e prese una collana con una L, per poi vedere al collo della sorella la stessa collana, ma con una J.

Il ragazzo la abbracciò di nuovo, sussurrandole all'orecchio.
" ti prometto, che quando ritornerò, ti aiuterò nella ricerca dei tuoi veri genitori" La ragazza annuì a quelle parole, per poi staccarsi dalle braccia del fratello, e vederlo allontanare verso il suo volo.

Ti amo ma non posso dirtelo [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora