Capitolo 5

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Lia era al parco, vicino al laghetto, che gustodiva tanti ricordi di lei e di Kai, della sua famiglia...

Lia guardava l'acqua con gli occhi di chi ha perso ogni ragione di vita, i suoi dolci capelli, lunghi fino alla schiena neri, danzavano cullati dal vento, che passava tra loro dolcemente, rinfrescando il viso della ragazza, le gambe unite, erano tese, era nervosa, in ansia, le sue mani stringevano una fotografia di lei e Kai il loro primo giorno di scuola; il sorriso triste e nostalgico della ragazza veniva bagnato da salate lacrime, che scacciava via asciugandole con la manica della maglia.

flashback
La madre di Lia infilò le maniche del grembiule nelle braccine fragili di quest' ultima.
" Fatto....fatti guardare!" disse la donna.
Lia sorrise e poi fece una giravolta spettinandosi i capelli che le ricadevano sulle spalle.
La donna rise.
" sei bellissima, fatti aggiustare i capelli..." La madre prese il pettine e due elastici, per poi farle due codine alte.
Lia iniziò a correre per la stanza. per poi uscirne e correre nella camera di Kai.
" fratellone, fratellone.... guardami!" disse la bambina.
Kai si stava infilando la camicia della sua uniforme, e sobbalzò all'entrata improvvisa della sorellina.
" fratellone...fratellone, come sto?" chiese Lia facendo un' altra gira volta, un' altra e un' altra ancora, finchè si fermò barcollando nella stanza, inciampando e cadendo al suolo, ma il contatto tra il suo corpicino e il pavimento non avvenne, Kai la prese un istante prima della caduta.
"Sei bellissima Lia, ma non girare sempre su te stessa, altrimenti rischi di cadere come poco fà! intesi?"
" si fratellone!"
I due genitori, che avevano assistito alla scena, ridevano di gusto.
La vita di quest'ultimi non era mai stata così movimentata, l' arrivo di Lia ha reso le loro vite molto più energiche.

" Mamma, dove stiamo andando?" chiese Kai.
" in un posto magico.." rispose la donna.
" i posti magici non esistono" disse Kai.
" no, non è vero...i posti magici esistono e come..." ribattè Lia.
" e perchè ne sei così sicura?" chiese Kai a sua sorella.
" perchè me lo sento...." rispose un pò offesa la bambina.
Kai iniziò a ridere, e la bambina gli saltò addosso facendolo sdraiare sul sedile dell' auto, iniziando a tirargli piccoli pugni sul petto, e per quanto per Lia potessero essere forti, per Kai non erano altro che solletico.

Arrivarono al parco, il padre prese per mano Lia, e la madre fece la stessa cosa con Kai.

" Mamma, non sono piccolo come Lia posso camminare da solo...." disse irritato il ragazzino.
" io non sono piccola..." ribattè la bambina.
" state zitti e guardate davanti a voi" disse l' uomo.
I due si girarono e spalancarono gli occhi appena videro il magnifico paesaggio proposto dalla natura.

Un laghetto si estendeva sin fino l' orizzonte, l' acqua limpida rifletteva i raggi del sole, che splendeva libero, senza l' ombra di una nuvola, nel cielo azzurro di quella mattinata.
Gli uccellini cantavano una dolce melodia, rendendo la vista del paesaggio ancora più armonica e spettacolare.

La madre dei due bambini prese la macchina fotografica e facendo mettere i due bambini in posa gli scattò una foto.
fine flashback

Lia guardò un' ultima volta l' immagine asciugandosi le lacrime, alzandosi dalla panchina e incamminandosi verso casa.

Stava male, non voleva restare lontana troppo tempo dal ragazzo che le aveva cambiato la vita, lei lo amava, e non importava se erano fratello e sorella, al cuor non si comanda, non possiamo scegliere di chi innamorarci, non possiamo scegliere per chi il nostro cuore vuole battere, perchè non spetta a noi scegliere, ma al nostro cuore.

Lia aprì la porta d' ingresso della sua abitazione, avvertendo di essere arrivata, ma la madre la chiamò in salotto, e appena si sedette notò la presenza della zia, la sorella maggiore di sua madre, quella che non aveva mai tollerato la sua presenza in questa famiglia, la stessa che da piccola, commissionandola di andare a fare la spesa, la chiuse fuori di casa, al freddo per tutta la notte, fino a quando non prese la bronchite, fino a quando quella donna non fù soddisfatta del suo lavoro.

" Zia Minako, bentornata, com' è andato il tuo viaggio in Giappone?" chiese la ragazza educatamente.
" non sono affari che ti riguardano mocciosetta" rispose lei acida, tanto da far abbassare la testa a Lia, come se avesse commesso un errore.

" Lia, dobbiamo parlarti seriamente... è giunto il momento...." disse la donna.

" l-li...li avete trovati?"

Ti amo ma non posso dirtelo [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora