CAPITOLO 1
POV MARCO
-Non c'è nessuno Marcy!-
Sussurrai a mio fratello, che era accanto a me.
Teneva il suo pallone dell'Inter, stretto tra le mani.
Avevamo miliardi di palloni in casa nostra, ma quando era il suo turno, di prendere un pallone, il prescelto era sempre quello.
Il nostro vicino di casa era in vacanza da più di una settimana e non sapevamo esattamente quando sarebbe tornato.
Noi avevamo un giardino troppo piccolo per giocare a pallone e poi era anche occupato dai fiori di nostra madre.
-Sei sicuro? Sicuro che non sia là nascosto anche lui?-
-Non ti fidi? Dai sono sicuro che la casa è vuota!-
Entrammo di soppiatto nel giardino e iniziammo a giocare a calcio.
Era appena passata una mezz'oretta, e vedemmo l'auto del nostro vicino avvicinarsi alla casa.
Inutile dire che corremmo verso il vecchio buco che separava il nostro giardino da quello del vicino e attraversava la verde siepe.
Prima di riuscire a scappare, Marcy inciampò su un sasso, che si trovava esattamente davanti all'entrata del buco, per poi cadere su un lastricato, sbucciandosi il ginocchio e un po' le mani.
Lo aiutai a rialzarsi, mettendo un braccio sulle mie spalle, e, con il suo zoppicare, riuscimmo a superare la siepe velocemente. Subito dopo essere entrati in casa, cominciò a piangere.
-Ho male tanto male al ginocchio! Sono sicuro che ora me lo taglieranno!-
Anche se avevo otto mesi in più, lui era affidato a me e se gli succedeva qualcosa, i miei genitori mi avrebbero punito.
"Marco, ma come è possibile che tu abbia un fratello di otto mesi in più? Un bambino si fa in nove mesi!"
Beh, due settimane dopo che sono nato io, mamma era incinta di Marcy, e nacque prematuro dopo otto mesi.
Si va bene. Che fantasia che ho.
Non credo che sia successo seriamente così. Ma vabbè.
Non lo so, mi sono inventata questa risposta. xD
Ma torniamo a noi!
Mamma e Papà non erano in casa per svolgere delle commissioni, quindi portai Marcy in bagno da solo, presi poi una sedia per raggiungere il mobile che conteneva il disinfettante e i cerotti.
Presi alcuni cerotti, un po' di ovatta e il disinfettante, per poi bagnare l'ovatta con quest'ultimo.
-Brucerà un po', tanto ormai lo sai.-
Chiuse gli occhi come se dovessimo fare il vaccino.
Tamponai sulle ferite un paio di volte, in modo di disinfettarle, e infine misi un cerotto sul ginocchio e uno sulla mano.
Appena misi l'ultimo cerotto, aprì gli occhi e saltò in piedi come se non fosse successo nulla.
POV MARCELLO
Quel giorno era il giorno prima del mio compleanno! Avrei compiuto finalmente 6 anni, come mio fratello!
Decisi di fare una festa con i miei cugini, che avrebbero passato la notte da noi.
La mamma aveva preparato una torta al cioccolato e sopra erano già state posizionate le 6 candeline, ma, purtroppo, dovetti aspettare il giorno seguente per spegnerle.
Andammo al campetto poco lontano da casa nostra e cominciammo a giocare a calcio: io e Marco contro i nostri cugini.
Nonostante il nostro „svantaggio", visto che eravamo solamente in due mentre i nostri cugini tre, vincemmo comunque noi.
Quando era ora di cena, tornammo a casa, cenammo tutti insieme con della semplice pasta al pomodoro. Semplice, per modo di dire, visto che quella parola per noi era quasi un insulto, infatti era uno dei nostri piatti preferiti.
Dopo aver finito la cena, ci mettemmo tutti e cinque il pigiama e andammo nella cameretta mia e di Marco, passando il tempo giocando a Monopoli e a fare missioni segrete, cercando di conquistare le caramelle che si trovavano in salotto, fino alle 23.
Dopo quell'ora, rimanemmo in camera a raccontarci storie dell'orrore o a fare gare di cuscini, fino a tardi.
Ai tempi non sapevo leggere l'orario, quindi, la mattina seguente, chiesi a mio cugino fino a quando siamo rimasti svegli e lui mi rispose molto semplicemente: "Fino alle 3:30".
A ripensarci ora dico "Beh non è abbastanza tardi!", ma ai tempi già superare la mezzanotte era un record.
La mattina dopo ci svegliammo dalle 11 del mattino, dati gli orari di andata a letto, quindi saltammo direttamente la colazione e passammo subito al pranzo.
Finimmo di mangiare e Papà accese tutte le candeline e ci soffiai sopra, spegnendole tutte.
Dopo aver mangiato la torta, gli zii riportarono a casa i nostri cugini e così rimanemmo di nuovo in quattro.
Il pomeriggio, era prevista una partita di calcio, visto giocavamo nella squadra del nostro paesino.
Vincemmo la partita! La metà dei goal li facemmo io e mio fratello, che ci passavamo la palla sempre.
Ovviamente, essendoci svegliati tardi, dovemmo fare i compiti prima di cena.
Io e Marco facevamo a gara a chi per primo avesse finito i compiti, vincendo così un regalo dalla Mamma.
Quelli che facevamo in realtà, erano dei compiti extra.
Noi non eravamo ancora andati a scuola per la prima volta, visto che nostra mamma voleva che iniziassimo la scuola solo quando anche io avessi raggiunto il sesto anno di vita.
Quindi la scuola ci mandava a casa dei compiti semplici che dovevamo fare per forza.
I nostri genitori come premio ci diedero solo un lecca lecca, ma a noi bastava un premio per il nostro impegno!
Preparammo la cartella e andammo a dormire, ovvero io andai a dormire, Marco sentiva delle voci e rimase ad ascoltare i discorsi delle voci che io non riuscivo a riconoscere.
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Brothers - [Marcy - TheMark]
FanfictionQuesta storia parla di due fratelli, Marcello e Marco, amanti del calcio e amici per la pelle. Quando arriva il sesto compleanno del più piccolo, la loro vita verrà sconvolta da un avvenimento che nessuno dei due riuscirà a dimenticare tanto facilme...