Un compagno notturno

37 3 3
                                    

Sotto la doccia ero talmente tanto immersa nel sentire l'acqua che mi scorreva veloce giù per il corpo che non mi ero resa conto di quanto tempo ero rimasta sotto la doccia, avevo i polpastrelli delle mani e dei piedi rugosi, così decido di uscire, mi asciugo velocemente il corpo e i capelli, mi fisso a lungo nello specchio i capelli colorati, quelli che attirano tanto l'attenzione e sono difficili da nascondere e guardo i miei occhi, rossi con quell'enorme fiamma che ondeggia avanti e indietro dentro la mia pupilla, sono cambiata molto dall'ultima volta che mi sono vista in un specchio circa 5 o 6 mesi fa. Dopo un po' sento bussare -Tutto okay? Sei là dentro da secoli- era Eric. -Sì- rispondo, metto i vestiti sporchi nel cesto dei panni da lavare ed esco, -Scusa se ti ho fatto aspettare- -No tranquilla- dice sorridendo, nessuno mi aveva mai sorriso così, o almeno da quello che mi ricordo.

-RAGAZZI LA CENA E PRONTA- -Cindy ci aspetta, forza vieni- lo seguo giù per le scale fino ad arrivare in sala da pranzo. Arrivoin sala da pranzo e gli sguardi dei presenti si fermano su di me, cosaosservano? I miei pantaloni stracciati e la maglietta consumata? I capelli conle sfumature che ora si notano di più' o i miei occhi, che all'apparenza possonosembrare di un normale marrone, ma che nella realtà dei fatti sono rossi? Nonlo scoprirò mai perché la fantomatica Cindy, una ragazza alta, magra, formosa ebionda con gli occhi neri, mi si avvicina stringendomi la mano -Tu devi essere Alexis, ciao- sorrido leggermente -Tu devi essere Cindy- annuisce, è una FM, fiamma media, mi è bastata un'occhiata veloce ai suoi occhi per capirlo. -Forza ragazzi sedetevi che iniziamo a mangiare- e io e Eric ci accomodiamo a tavola per mangiare. Cindy ha preparato il pollo per cena, credo di non aver mangiato cosi bene da anni tant'è che l'ho divorato -Wow Alexis non avevo visto nessuno apprezzare la mia cucina così tanto- -Dalle tempo Cindy e dopo scoprirà come cucini veramente- dice Philip e scoppia una risata generale a cui non partecipo -Non mangio il pollo da secoli- dico pulendomi la bocca -Da dove vieni?- mi chiede il ragazzo dai capelli rossi, credo che si chiami Sam - Dall'Italia- da quando mi è comparsa la fiamma negli occhi riesco a capire e a parlare tutte le lingue, è come se non ci fossero più frontiere. -Ahh come Eric- lo vedo annuire. Finitodi cenare Emily e un altro ragazzo lavano i piatti, mentre alcuni stanno insoggiorno e altri in sala relax io salgo nel dormitorio che trovo vuoto.-Cerchi qualcosa?- mi giro e vedo solo due occhi verdi venirmi incontro eandarmi oltre fino ad arrivare fin là della finestra -Sì- rispondo -cercavo unpo' di pace- dico avvicinandomi a lui- Da quanto sei via di casa?- gli chiedoguardando fuori -Avevo più o meno 12 anni quando me ne sono andato, un semplicebigliettino e via- annuisco leggermente, poi sento dei passi e vedo gli altrientrare -E ora di dormire- mi dice Emily, mi avvio verso il mio letto pensando a come farò a dormire in questo posto, quanto rimarrò, se rimarrò, alla fine mi distendo e chiudo gli occhi.

Deve essere più o meno mezza notte quando vengosvegliata dai miei soliti incubi, mi siedo sul letto e mi guardo in giro,dormono tutti, mi alzo e in punta di piedi mi avvio verso una scala che avevovisto in precedenza, salgo la scala e apro il lucernario, trovandomi sul tetto.Mi siedo sulle tegole fresche della notte e guardo attraverso le foglie degli alberi,osservo la Luna, nei boschi quando mi svegliavo la guardavo sempre e ora eccomiqua di nuovo. Dopo un po' sento dei passi, ma non ci faccio molto caso, vedo unombra avvicinarmi e alzando lo sguardo lo vedo, sempre lui: Eric, indossa deisemplici pantaloni a quadrettini blu, una maglia nera e una felpa anch'essanera.

-Cosa fai mi segui ora?- -No solitamente di notte vengo qua, ma mi sa cheda oggi avrò una compagna qua fuori- -Non sono la compagna di nessuno- -Ehistavo solo tentando di fare il simpatico- non rispondo, rimango zitta aguardare la Luna. Poco dopo sento qualcosa di caldo che piano piano mi copre lespalle e la schiena, guardo Eric e la felpa che aveva indosso fino a poco faora è su di me -Avevi i brividi- -Grazie...- -E tu da quanto sei via di casa?-pensare al mio passatomi fa solo che male però rispondo comunque -Da quando ho 10 anni- -Sono rare lepersone con la fiamma grande, tu lo sai il motivo per cui....- -Sì- prendo un belsospiro e incomincio a raccontare -avevo 3 anni, ero in un giardinetto con imiei genitori, mi ero allontanata un po' e un uomo in giacca e cravatta mi siavvicina con un siringa, con un liquido rosso e me lo inietta....- -Quanto?- -Una fialetta intera.... A 4 anni gli occhi hanno iniziato a diventarmi rossi, per un paio di anni niente finche a 7/8 anni i capelli hanno iniziato a colorarsi, gli occhi erano rossi, la fiamma diventava sempre più grande e io esplodevo facilmente, bastava poco per farmi scatenare, i bambini mi stavano lontani, per via di tutto quello che faceva parte di me. Poi sono iniziati i problemi, quei uomini hanno iniziato a cercarmi, i miei mi hanno portata via, ci siamo trasferiti un sacco di volte, loro mi trovavano sempre. Finche a 10 anni ho scritto un bigliettino ho preparato lo zaino e me ne sono andata, negli anni i capelli si sono colorati di più e io sono diventata più forte, mi hanno preso due volte, mi hanno fatto test su test, fintanto che non mi rinchiudevano e io allora non riuscivo più a trattenermi, rompevo le sbarre e ho persino ucciso delle persone, 6 anni dopo eccomi qua, ricercata da agenti segreti in parecchi Stati.... Sono passati 6 anni.....-dico quasi in un sussurro, mi giro verso Eric e vedo che mi fissa, uno sguardo di comprensione -L'hanno fatto anche a te vero?- gli chiedo, annuisce -Così hai anche tu 16 anni.... Come molti altri tra di noi, se arrivi a 16 anni senza rimanere intrappolato in quei posti allora è già un grande traguardo, dai scendiamo e torniamo a dormire, domani ti mostro la cittadina- scende le scale e io lo seguo, arriviamo nel dormitorio, gli altri sono ancora là che dormono- Buonanotte- mi dice dandomi un bacio sulla guancia -Buonanotte Eric, tieni la tua felpa- gliela porgo- No tienila, me la tornerai domani mattina-sorrido e andando verso il mio letto mi metto una mano sulla guancia, mi distendo lentamente coprendomi con le coperte e prima di addormentarmi saluto con il pensiero i miei genitori e a quel punto sprofondo nel sonno.

Le fiamme negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora