"Fai parte della famiglia"

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Usciamo velocemente dal precedente "nascondiglio" e camminiamo in gruppo, gli altri tenevano lo sguardo alto, come farebbe una persona normale, ma io essendo abituata a dover nascondere i miei occhi tengo lo sguardo basso. Dopo più o meno 5 minuti di camminata arriviamo di fronte a un cancello, grande, imponente, di metallo. Delimitava il terreno, assieme a una grande recinzione una casa, ma che dico casa, era una villa, la più grande che io abbia mai visto, chiudo gli occhi per vedere la pianta dell' edificio e non ci riesco, ci ero sempre riuscita, bastava chiudere gli occhi per vedere tutto, lo stato in cui mi trovavo, le persone, le strade, perché non ci riuscivo? Forse il mio sguardo un po' disorientato ha attirato l'attenzione della ragazza mora di prima -Non ti preoccupare se non ci riesci, è normale, è fatto apposta per tenerci al sicuro- le sorrido -Grazie- Si rigira velocemente verso di me -Ah comunque mi chiamo Emily- annuisco leggermente e assieme agli altri avanziamo all'interno della residenza, che si trovava in cima a una collinetta in mezzo a un semplice boschetto.

Arriviamo velocemente in cima, fino al portone della casa, e appena Eric ebbe suonato uscì dalla porta un uomo, tatuato, alto e con abbastanza muscoli -Philip lei è Alexis- mi presenta Will, mi fissa a lungo e io sostengo il suo sguardo, poi chiudo gli occhi e sento il suo pensiero "eccone un'altra" -Se vuoi che me ne vado basta dirlo-dico fredda, lui spalanca gli occhi, gli altri non capiscono, scende velocemente le scale e mi si avvina -Hai sentito il mio pensiero?!- -Sì- annuisco lentamente, riceviamo sguardi sorpresi, invece Eric non badava minimamente allo scambio di sguardi dei compagni, si guardava attorno senza essere minimamente sorpreso. Philip guarda meglio i miei occhi e annuisce -Ecco perché, hai una fiamma più grande degli altri, questo comporta: più forza, meno auto controllo, leggi i pensieri e vedi meglio le mappe delle città in cui ti trovi, vedi anche le persone ed eventuali ostacoli- -Come quelli che hanno una fiamma media- dice una ragazza dalle ciocche verdi. Non sembra fuori posto, tutti hanno i capelli colorati, ma io nei miei ho un miscuglio di colori, dal blu, al rosa, al verde, come se un bambino con i pastelli colorati si fosse divertito a far finta di essere un pittore all'opera, il tutto mischiato al mio bruno-rosso naturale, colori normali in confronto a tutto il resto -Bhe benvenuta Alexis, da oggi fai parte della famiglia- -Wow una famiglia, non vedevo l'ora- -Non pensavo che le persone con una fiamma grande avessero un caratterino permalosetto- sbotta Emily -Effetto collaterale credo- sorrido leggermente -Forza entriamo così ti sistemi e ti rinfreschi- mi disse Will, il quale con poche parole riesce a far tornare l'armonia e la tranquillità, lo si capisce dal suo sorrisetto sempre là, alle volte sbilenco, altre volte, invece, dritto in modo che ti rassicuri. Philip mi fa strada, mostrandomi i vari ambienti: nel piano terra ci sono: la cucina, il soggiorno e la sala da pranzo, al secondo piano c'è una grande sala relax e una biblioteca, invece all'ultimo piano, la mansarda, ci sono le nostre stanze, ragazze e ragazzi assieme, e la stanza di Philip e quella di una certa Cindy. -Bene, Eric visto che l'hai trovata tu a te l'onore di mostrarle il suo letto e il suo baule- -Okay Philip- tutti scendono e rimaniamo solo io e Eric nel nostro dormitorio. Era un luogo semplice, c'erano i nostri letti, alcune mensole sopra le testate di essi e dalle ceste in cima ai letti, posizionate nel corridoio centrale, che divideva i letti delle ragazze da quelli dei ragazzi, l'unica fonte di luce oltre alle lampade poste sui comodini, era la grande finestra in fondo alla stanza che dava sul giardino da cui eravamo passati prima. -Non serve che mi mostri niente, rimarrò qua poco- dico sedendomi sul letto a aprendo lo zaino, Eric è un ragazzo alto, di 10 centimetri in più di me, forzuto, con i capelli marroni-biondi e dietro un po' verdi e poi bhe i suoi occhi verdi, non un verde scuro, ma brillante, come una pietra preziosa -No, non è sicuro che tu te ne vada in giro- dice sedendosi sul letto di fronte al mio -sei una FG(coloro che hanno una fiamma grande)non te ne puoi....- lo fermo -Sono anni che me ne vado in giro per l'Europa senza una meta, senza nessuna protezione e non sarete di certo voi a trattenermi qua- mi guardò con sguardo fermo e annuì leggermente -Okay ti aspetto fuori dalla porta, rinfrescati un po'-, annuisco e lui si alza, lo seguo con lo sguardo finchè non esce. Prendo fuori dallo zaino un paio di pantaloni puliti, una maglia, dei calzini e la biancheria.

Ogni tanto quando riuscivo ad avere un po' di ospitalità lavavo tutti i vestiti, così adesso per fortuna non sembro una stracciona che puzza di sudore, vecchio e altro. Prendo i vestiti puliti e mi avvio verso il bagno che è subito accanto alla porta per uscire dal dormitorio, entro e chiudo la porta.

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Le fiamme negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora