Louis

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Mi addormento velocemente, questa sera mi sento un po' meglio, intendo con la rabbia, con tutta questa situazione che dovrei andarmene. Verso l'una di notte più o meno mi sento toccare la spalla e mi alzo spaventata -Cosa c'è?-sussurro mezza assonnata -Vieni sul tetto?- mi chiede Eric quasi pregandomi-Dovevi proprio svegliarmi?? Okay okay vengo- mi alzo e lo seguo silenziosamente su per le scale fino ad arrivare sul tetto e sedermi sulle tegole fresche -Ti ho visto parlare con Carl sta sera dopo cena- cos'è adesso mi fissa pure mentre me ne sto per le mie??-Ah sì, quello- dico secca-Non ti sta simpatico eh?- -Quello lì?! Neanche un po'-e per la prima volta dopo tanto tempo faccio una mezza risata -Allora sai ridere... non sei fredda come pensavo- -Sono fredda solo di notte nei boschi- dico scherzando un po'-Forse sei una persona notturna, perché ora sì che ti sciogli e ti diverti-dice dandomi un colpetto con il gomito -Io non mi diverto- dico guardando la strada -Sì sì come vuoi- osservando meglio la strada vedo delle figure in cerchio attorno ad altre due: una a terra e una in piedi-Sta succedendo qualcosa laggiù- indico il gruppo di persone appena visto -Lascia stare, non immischiarti- -Non posso lasciare stare- mi alzo, vado nel dormitorio mi infilo le scarpe e filo giù per le scale mentre sento Eric che sussurra -Alexis fermati torna indietro!- ma non lo ascolto, apro il portone e corro giù fino al cancello e mi ritrovo in strada, di fronte a questo cerchio di persone e a quel punto lo riconosco, eccolo lì, Louis a terra, mentre altri ragazzi più grandi lo picchiano -Fermi!- urlo entrando nel cerchio, vedo Louis a terra che biascica qualcosa, ma non ci faccio molto caso -Uh e se no cosa mi fai?- mi dice il ragazzo che lo stava picchiando, lo squadro da capo a piedi, è di sicuro mi più grande e forzuto di me, ma non agile quanto me, con tutta la rabbia che ho nel corpo gli sferro un pugno sulla mascella, lui barcolla all'indietro mentre se la tiene dolorante poi si rialza e si scaglia addosso a me buttandomi a terra sulla pietra della strada, sputo un verso di dolore quando la mia schiena si scontra con il terreno -E adesso che mi dici eh?- alzo le gambe e gli tiro un calcio nello stomaco, mi guarda con odio, però prima che possa fare altro Eric interviene e gli tira un altro pugno nello stomaco, mi rialzo e vado da Louis ancora dolorante steso a terra -Prima o poi qualcuno ti avrebbe picchiato, se non lo avesse fatto lui lo avrei fatto io- dico sorridendo mentre lo alzo e metto il suo braccio attorno al mio collo, la combriccola se ne è andata e io e Eric portiamo Louis dentro in casa -Dovevi proprio aiutarlo questo? Non lo potevi lasciare là con i suoi "amici"?- dice con il fiatone a causa dello sforzo di portarlo su per la salita -Mi seccava il fatto che qualcun'altro lo picchiasse, pensavo che quel privilegio spettasse a me-dico con una smorfia di dolore -Pare a me o la nostra amichetta qui presente sta sera è più simpatica?- scherza Louis, alzo gli occhi al cielo-No, l'ho detto anche io Louis- dice Eric con un sorrisetto.

Quando entriamo Cindy, probabilmente svegliata dai rumori provenienti dalla strada, ci corre incontro preoccupata -Che è successo?- -Basta vedere le condizioni in cui è ridotto per capire- dico guardandola con uno sguardo stanco, si catapulta di sotto nel seminterrato e torna su con garze, pomate e un disinfettante -Distendetelo qua- indica il tavolo della sala da pranzo. Ora sotto la luce artificiale del lampadario tondo color panna noto meglio il sangue che cola fuori dal suo naso e i lividi che si stanno formando sulla faccia e sulle braccia, forse ce ne saranno anche da altri parti, ma preferirei non saperlo. Guardo Eric che mi sta anche lui fissando -Hai un grande cuore Alexis, hai un grande cuore...- sorrido leggermente-Si vede che sono fuori dal normale- poi mi affloscio sulla sedia e rimango lì a guardare come Cindy medica Louis e come ad ogni tocco lui fa una smorfia di dolore. Finito di occuparsi di Louis, Cindy si preoccupa delle nostre condizioni -Avete bisogno di qualcosa voi?- scuotiamo entrambi la testa-Okay, allora io torno a dormire, buonanotte ragazzi -Buonanotte Cindy- risponde Eric, poi prende una sedia e si mette vicino a me che sto guardando Louis come sta dormendo beato sul tavolo -C'è un motivo per cui l'hai aiutato vero?- lo guardo-Non quello che pensi tu- alza un sopracciglio -Perché cosa sto pensando?-mi chiede provocandomi -Sai che posso farlo e che non voglio, così tiro ad indovinare.....- storce la bocca-Okay sentiamo- -Pensi che lui mi piaccia, invece è solo un ragazzo che si crede superiore a tutti, superiore anche a noi- indico noi due e gli altri sopra, annuisce leggermente -Allora perché l'hai aiutato?- -Ti ho detto perché, pensavo che il privilegio di picchiarlo spettasse solo a me- dico sorridendo guardando Louis che dà segni di dormiveglia-Dai... fai la seria, come fai sempre- sbuffo-Okay, mi dà fastidio vedere la gente in difficoltà- -Non ero in difficoltà- esordisce Louis -Sapevo che eri sveglio- dico guardandolo mentre tenta di mettersi seduto -Sì che eri in difficoltà eri steso a terra dolorante e dovresti ringraziarla, perché se fosse stato per me, ti avrei lasciato là con quei altri- -Oh grazie molto gentile da parte tua Eric, grazie Alexis- dice quasi seccato -Non eri obbligato a ringraziarmi, so che non te ne può importare di meno- -Sì hai ragione, ora mi spiegate una cosa voi due: perché lei ha detto che può leggere i pensieri?- il battito del cuore accelera e mi manca il respiro, aveva sentito tutto, come facevamo a spiegarglielo ora? Prima o poi gli agenti sarebbero arrivati fin qua e forse potrebbero uccidere la sua famiglia in cerca di quelli come noi.

Eric prende un bel respiro e lentamente gli dice -Non dovresti saperlo, ma tanto fa vale che te lo dica, prima o poi arriveranno anche qui- annuisco-Chi arriverà?- chiede Louis visibilmente preoccupato, Eric prende di nuovo un bel respiro e inizia la spiegazione più corta e dettagliata che io abbia mai ascoltato, gli spiega dell'associazione, del liquido che ci hanno iniettato, di quello che ci è successo, di quello che ci fanno se ci prendono, gli spiega pure che stanno per arrivare che ce ne dobbiamo andare e che potrebbero uccidere molte persone. Finita tutta la spiegazione Louis rimane visibilmente colpito-Mi dispiace ragazzi per avervi preso in giro se avessi saputo....- -Riposa Louis, non serve la tua comprensione, verrai con noi ho deciso- gli dico, lui annuisce e si distende di nuovo sul tavolo e si addormenta definitivamente. -Non può venire con noi- bisbiglia Eric, guardo prima lui e poi Louis-Non possiamo lasciarlo qua, lo uccideranno, lui e la sua famiglia, viene con noi, punto e basta- -Ti ricordo che non sei tu che decidi, qua sono Philip, Cindy, Carl e io- rimango sorpresa-Ah così sei anche tu uno dei magnifici 4 capi? Wow, okay allora cosa dici signor capo?- mi guarda a lungo stringendo gli occhi fino a che non diventano due fessure-Viene con noi punto e basta- sorride e mi si avvicina mettendo una mano sulla mia schiena, nel punto in cui era andata a sbattere contro il terreno, rabbrividisco a quel tocco-Ti fa male?- -No, tranquillo- dico spostandomi un po' più in là con la sedia, mi guarda a lungo finché non si alza dalla sedia-Vieni a dormire?- scuoto la testa-No, rimango un po' qua- fa un cenno con la testa e sale verso i dormitori. Mi giro verso Louis che sta dormendo beato e non faccio a meno di pensare se di lui ci potremo fidare, se agli altri andrà mai bene di questa decisione improvvisa e del perché lo stessero picchiano, alla fine cedo alla stanchezza, mi appoggio al tavolo e mi addormento.

Mi sveglio grazie al chiasso fatto dagli altri appena vedono me e Louis dormire sul tavolo, mi torno a sedere composta sulla sedia mentre mi strofino gli occhi -Perché fate tutto questo chiasso?- dico mentre tento di stiracchiarmi -Lui che ci fa qua?- mi chiede Will, lo guardo come se fosse ovvio, ma invece no, devo spiegare tutto a tutti e di voglia ne ho veramente poca -Ragazzi sentite....- vengo interrotta da Eric che porta tutti in soggiorno per spiegare la situazione, ed eccolo là di nuovo che spiega brevemente le cose, però così dettagliatamente che sembra di averle vissute in prima persona, non pensavo fosse così bravo a parlare con le persone, a convincerle di quello che è giusto e di quello che è sbagliato. Durante la colazione sento qualche discussione tra Philip, Cindy e Carl, mentre noi altri mandiamo varie occhiate a Louis che sembra parecchio spaventato. Dopo più o meno una mezz'ora di animata discussione Philip esce dal seminterrato e chiama me e Eric. Scendiamo lentamente le scale dietro a Philip e ci ritroviamo nel seminterrato più grande che io abbia mai visto, pieno di attrezzature per allenarsi, armi, prodotti medici e scorte di cibo, Carl mi squadra da capo a piedi -Allora Eric dicci molto semplicemente perché vuoi far rimanere qua Louis e farlo venire con noi- lo guardo, lui probabilmente non voleva che Louis rimanesse qua, invece ha preso questa decisione, l'ha fatto per me? Per una ragazza che voleva evitare di avere sulla coscienza un'altra persona, pur di mandarla incontro a qualcosa che neanche lei sa veramente cosa aspettarsi? Forse, anche se non ne sono convinta al 100% -Perché sa tutto, sa di noi- gli altri tre presenti nel seminterrato sbarrano gli occhi-E tu Alexis...- Carl mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio-Ho in serbo per te un addestramento speciale- si allontana mentre mi fissa negli occhi, quelli che probabilmente, in questo momento, sono pieni di paura per quanto mi ha appena detto, annuisco leggermente, cos'ha in mente questo pazzo dagli occhi grigi che io non ho ancora capito? Non posso ascoltare i suoi pensieri essendo anche lui FG, per cui posso solo aspettarmi idee strampalate da uno come lui.

Ci congedano e noi ritorniamo al piano di sopra, vado in dormitorio a cambiarmi e poi visto che non ho voglia di stare con gli altri salgo sul tetto e me ne sto là a guardarli in giardino che parlano, le persone in strada che vanno avanti e indietro. Eric mi raggiunge poco dopo-Immaginavo che eri qua- dice sorridendomi -Ah ti vuole Carl, giù nel seminterrato- fa per andarsene quando lo blocco-Ehi- si gira di nuovo verso di me-ti sei preso quella responsabilità di Louis .... non .....- scuote la testa-Non ti preoccupare, dai vai- e scendo.

Le fiamme negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora