Durante il tragitto non si parlarono.
Bill seduto nei sedili posteriori guardava fuori dal finestrino, Jasmine seduta a dietro Tom alternava momenti in cui guardava le luci fuori dal finestrino e momenti in cui guardava il riflesso di Tom nello specchietto retrovisore.
Per qualche strana legge fisica i loro occhi ogni volta si incontravano.-eccoci qui.
Disse Tom dopo avere spento la macchina.
Portò le chiavi in tasca e scese dall' auto, Jasmine e Bill lo imitarono.L' accoglienza fu formale e dopo che si sedettero arrivarono tre ragazzi e due ragazze.
Bill pensò fossero coetanei di Tom per l' età che dimostravano e perchè si rivolsero al diretto interessato.
Tom li salutò con un sorriso,un sorriso che Jasmine ammirrò senza neanche accorgersene ma Bill se ne accorse e la guardò con lo sguardo di uno che la sapeva lunga.
-ah ragazzi loro sono Jasmine e Bill.
Disse Tom interrompendo le battute futili di uno dei ragazzi.
-piacere.
Disse Jasmine alzandosi per stringere la mano ad ognuno.
Bill si limitò ad un cenno contenuto con la mano.
-loro sono Ron, Cameron, David,Jessica e Aisha.
Disse Tom grattandosi il braccio leggermente irritato dalla loro presenza.
Erano suoi amici, ci stava più che volentieri e doveva ringraziare Cameron per averlo portato a festeggiare, ormai diverse sere prima al locale dove aveva incontrato Bill e Jasmine poco prima, ma in quel momento non era entusiasmato dal fatto che fossero li.
-non ci avevi detto che questa bella bonita fosse la tua tipa.
Disse Cameron disinibito,usava sempre, infondo.
Tom alzò un sopracciglio.
Ecco perchè non gli faceva molto piacere la loro presenza... Erano molto sboccati a volte, anzi lo erano molto spesso anche se infondo erano bravi ragazzi ma il loro lato timido, educato e posato lo sapevano nascondere molto bene.
-Cameron, caro mio...
Disse lui stringendo le labbra, gli si avvicinò, gli cinse la spalla e osservato dagli amici, da Jasmine e da Bill, disse:
-io e lei non stiamo insieme.
A quelle parole le due ragazze si lasciarono andare in un silenzioso sospiro che non sapevano di avere trattenuto... Insomma okay quella Jasmine era bella ma anche loro lo erano, ovviamente ognuna era convinta di esserlo più dell' altra per diverse peculiarità che alla fine le rendevano uguali a tutte, uguali alla massa.
-certo come no.
Disse Ron dandogli una pacca sulla spalla.
-davvero, non stiamo insieme. Se così fosse non saremmo qui.
Disse Tom pronunciando l' ultima frase in modo ironico, i suoi amici risero ma dentro di sé sentiva di non avere portato rispetto alla ragazza.
Sapeva benissimo a cosa voleva alludere dicendo quello che aveva detto, per tale motivo guardò Jasmine che si stava mettendo una ciocca dei suoi lunghi e lisci capelli neri dietro l' orecchio.
-sei sempre il solito.
Disse Aisha.
-significa che non cambio per piacere agli altri.
Rispose Tom sedendosi.
-ragazzi andiamo. Devono ancora mangiare, avranno fame immagino. Lasciamoli mangiare in pace.
Disse Jessica.
Lei adorava Tom.
Serbava molto amore nei suoi confronti nonostante la consapevolezza che lui non provasse lo stesso.
Era innamorata di lui e qualsiasi cosa lo rendesse felice, allora rendeva felice anche lei anche se infondo non essere lei parte della felicità del ragazzo non le regalava belle sensazioni.
Era buona d' animo, sognante, di bell' aspetto, atletica, positiva, lamentosa a tratti ma era una persona con cui si aveva piacere di parlare.
Aveva respinto tutti i ragazzi che avevano chiesto di stare insieme a lei per Tom, per quel Tom che alla fine si era dimostrato attratto da lei per lo stesso motivo per il quale le era stato con le altre ragazze ovvero il piacere fisico, ma andava bene così, aveva avuto il suo momento con il ragazzo per cui aveva perso la testa ed era stata bene, così bene che continuava ad amarlo.
Forse lui lo sapeva che lo amava.
Solo un cieco non avrebbe potuto accorgersene quindi lo sapeva; l' unico ostacolo era il cuore del ragazzo: non lo usavo, aveva detto così, ma lei non ne era convinta; i fatti lo smentivano, in quanto aveva un grande cuore solo che non era solito usarlo, o meglio lo usava ma se ne vergognava... Chissà perché!
Milioni di persone lo usano e cambiano il mondo, lui per esempio glielo aveva cambiato.
-sei sempre una guasta feste Jessica, ma ti amo lo stesso.
Disse David baciandole la fronte.
-che pensiero romantico. La aggiungerò alle dichiarazioni d' amore più emozionanti ricevute.
Scherzò lei allontanandosi seguita dagli altri.
-scusate sono... Particolari.
Spiegò Tom alzandosi.
Aveva una fame da lupi, se non avesse mangiato a breve sarebbe impazzito.
Erano in un ristorante-sushi all you can eat, così si diressero all' enorme tavolata colma di cibarie di ogni tipo, dalle ali di pollo fritte agli involtini primavera e infine al sushi.-comunque state bene insieme voi due.
Sentenziò Tom masticando l' enorme boccone di diversi sushi dopo essersi accomodato al tavolo dopo Jasmine e Bill.
Bill e Jasmine si guardarono con aria stupita e leggermente stranita.
-noi due non stiamo insieme.
Dissero nello stesso momento.
Tom sentendo quelle 5 parole quasi soffocò.
-ah no?
Chiese una volta che si fu ripreso.
-decisamente no.
Disse Bill.
-ma voi due al bar... E oggi... E... Io pensavo... Ah e quindi... Voi due non... Insieme no, eh?
-eh no... Ma come potevi pensarlo?
Disse Jasmine iniziando a ridere.
Era imbarazzante quella situazione, per quello rideva.
Lei e Bill insieme era una cosa che non riusciva neanche ad immaginare eppure qualcun altro ci riusciva.
-tu hai una mente malata.
Disse Bill prendendo in mano le bacchette.
-scusate ma avendovi visti al bar insieme ho pensato che ci fosse qualcosa di grande tra di voi, inoltre quando ho detto che Jasmine stava meglio vestita piuttosto che in intimo mi hai guardato di sbiego quindi ho pensato che fossi il suo fidanzato.
Disse indicando Bill con la bacchetta.
-non ti avevo guardato male, solo l' ho trovato uno strano complimento da fare.
Precisò lui sentendosi in dovere di farlo per far sentire il ragazzo a suo agio, perché il suo linguaggio corporale suggeriva tensione, infatti aveva il busto rigido e non li guardava negli occhi.
-scusate se vi interrompo ma Tom come si usano le bacchette?
Domandò Jasmine reggendo una bacchetta nella mano destra e una nella sinistra.La serata passò tra risate e bocconi, deliziosi bocconi.
Jasmine poté appurare che le piaceva il sushi.
Era un gusto delicato, buono.
Anche a Bill era piaciuto, essendo una nuova esperienza non sapeva che aspettarsi e fino al primo boccone era stato un po' titubante, poi, dopo aver tastato il gusto soave del sushi, così lo aveva definito lui stesso nella sua mente, aveva lo mangiato in modo spedito, gustandoselo.Ora erano in macchina, Tom li stava accompagnando a casa, Jasmine gli indicava la strada da seguire, Tom guidava la macchina nella direzione indicata.
Jasmine si era posta nel sedile in mezzo, aveva posato i gomiti sulle estremità dei due sedili e Bill osservava i due immaginandoseli come una coppia.
Non sarebbero stati male insieme, doveva ammetterlo a sé stesso.
C'era ancora tanto su cui lavorare ma prima o poi quei due si sarebbero messi insieme, se lo sentiva, era solo questione di tempo.
Doveva dare tempo al tempo e aspettare il momento in cui si sarebbero dichiarati il proprio amore nei confronti l' uno dell' altro perché sapeva che infondo Jasmine qualcosa per Tom provava.
Lo negava e capiva la situazione di negazione: dopo anni senza amare, quando l' amore arriva ci si chiede cosa sia, ma lui riconosceva una persona innamorata o con una forte simpatia nei confronti di una persona e lei ci era dentro.
Era vero, non si conoscevano nemmeno, ma presto o tardi si sarebbero conosciuti.
Non si può nascondere l' amore: gli occhi parlano prima che lo facciano le persone con le parole.
STAI LEGGENDO
Nella città del Sole.
AléatoireParlando si sono detti di avere il cuore freddo. Jasmine forse un cuore non ce l' ha neanche, glielo ha rubato una donna: Millie, l' ha chiuso in un sacchetto di plastica o forse l' ha buttato nel mare del nord e lì si è ghiacciato. Tom è convinto c...