Capitolo 3

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Quando Alec si svegliò quella mattina, non aveva alcuna voglia di alzarsi: si rigirò e rotolò nelle coperte per evitare la luce del sole che filtrava debole dalla finestra di fronte al letto, affondando la testa nel cuscino e mormorando parole incomprensibili anche senza nessuno che lo ascoltasse. Alla fine, dopo un'ora, si decise: si alzò, passandosi una mano tra i capelli corvini arruffati, e si diresse verso il bagno, dove si guardò allo specchio sopra il lavandino. Si sfregò gli occhi e si sciacquò il viso stanco, poi tornò in camera e si vestì, come al solito senza fare caso a ciò che indossava. Uscì di casa senza mangiare, solo per passeggiare in città: era tardi, e le strade erano affollate e rumorose. Mentre camminava, il ragazzo si guardava attorno, cercando di non pensare al fatto che quel pomeriggio avrebbe incontrato Magnus: anche se era solo per la prima "lezione" con lui e gli altri Nascosti, quel pensiero gli creava nel petto una sorta di gioia incontrollata, che lui cercava invano di tenere a bada.

-Alexander- Alec si bloccò e chiuse gli occhi. E chi poteva essere se non lo stregone più antipatico, ricreduto e sexy del Mondo Invisibile?

-Magnus- rispose secco.

-Già in piedi?

-È mezzogiorno, cosa pretendi?- il ragazzo camminava, le mani in tasca, tentando di ignorarlo... senza riuscirci.

-Pensavo, magari dopo l'incontro potremmo vederci...

-Ci siamo già incontrati, Magnus- ribattè Alec.

-No, intendo, potresti venire a prendere un drink. In camera mia- lo stregone lo aveva affiancato, con un enorme poncho arancione.

-Magnus- Alec si bloccò e lo guardò: avrebbe voluto dirgli di andarsene, di lasciarlo in pace. Ma davanti ai suoi occhi dorati non ci riuscì, così sospirò. -Io... va bene. Dopo l'incontro verrò da te.

-Benissimo- Magnus sorrise. -A più tardi allora- disse, e si allontanò. Alec sospirò di sollievo e continuò a camminare per la città. Passò tutta la mattina così, a camminare solo, a pensare.

-Lightwood- il ragazzo si morse il labbro: no, Raphael no. Il vampiro si avvicinò, austero come sempre.

-Santiago- rispose Alec.

-Dobbiamo andare, tra poco si comincia- disse Raphael.

-E sei venuto a prendermi? Oh, grazie davvero-

-Prego eh- fece Raphael secco, e Alec dovette seguirlo fino al posto dove si erano accordati per l'incontro: era una palestra usata da molti shadowhunters per allenarsi, ma loro avevano chiesto che nei giorni in cui si dovevano incontrare fosse chiusa, in modo che nessuno li disturbasse. La cosa doveva rimanere segreta.
La palestra era enorme, piena di tutti i tipi di armi usati dai Nephilim, e quando entrarono Alec, l'unico che davvero si intendeva di armi, ne rimase affascinato.

-Wow, non sono mai entrato qui- disse, guardandosi attorno.

-C'è sempre una prima volta- rispose Luke, che, essendo stato uno shadowhunter anche lui prima di diventare licantropo, capiva la meraviglia del ragazzo.

-Bene- Magnus battè le mani, entusiasta. -Possiamo cominciare: partiremo con lezioni di magia ovviamente-

-Ovviamente- sbuffó Raphael alzando gli occhi al cielo.

-Ho preparato questo, vi immetterà nel corpo un minimo di magia; se ce ne fosse di più morireste, ma almeno non sarà tutto vano ciò che faremo oggi- Magnus consegnò loro dei bicchieri pieni un liquido blu, che gli altri bevvero subito: Alec sentì come una scarica elettrica pervadergli il corpo, e una sensazione di potenza e forza incredibili dentro di sè.

-Wow- Hilky era affascinato.

-Bene- Magnus battè le mani -Cominciamo: tutti voi sapete che la magia è un'arte complicata, perfino per noi stregoni. Non immagino come sarà per voi- ridacchiò.

Prendi Quel Che Devi ·Malec·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora