25/02/13
(Ore 14:50)
Caro diario,
Sono tornata dall'ospedale un giorno fa, i medici mi hanno dovuta tenere in osservazione per 4 giorni nel caso mi capitasse un altro collasso come l' ultima volta. Alla fine ho scoperto il motivo del mio svenimento, quella stronza di Alicia e la sua nuova amichetta Miriam mi hanno fatto così male psicologicamente al punto di farmi andare in ospedale, incredibile!
Sono davvero distrutta, ma ho deciso di darmi una svegliata.
Sta mattina quando ho varcato l' ingresso della scuola tutti hanno iniziato a fissarmi, la notizia del mio malessere si è diffusa più in fretta di quanto potessi immaginare, infatti è
l' argomento principale di tutti i gruppetti di ragazzi a cui sono passata davanti. Assurdo!
Parlando di qualcosa di più allegro, sta mattina nella nostra classe è arrivato un nuovo ragazzo, si chiama Jacopo, ha i capelli biondi, gli occhi azzurri e sembrava davvero simpatico, non so perchè ma mi ricorda tanto qualcuno.
Viene da una città non molto lontana da qui, non mi ricordo quale sia, la mia testa fa ancora brutti scherzi, peró ha detto che si è trasferito in Irlanda per 3 anni e poi è tornato nella sua città per terminare gli studi, che sia... Nah, impossibile.
Appena suonato l' intervallo ho deciso di andarmi a presentare con lui, capisco il suo disagio, era seduto da solo mentre tutto il resto della classe si era affrettato ad uscire.
Mi sono avvicinata tranquillamente sedendomi sulla sedia in parte alla sua e con un grande sorriso gli ho detto: "Ciao, io mi chiamo Hanna, piacere." Mi è sembrato un po' sorpreso quando si è voltato verso di me standomi a guardare per qualche secondo e afferrando la mia mano tesa.
"Hanna Benson?" mi ha chiesto lui sgranando gli occhi con voce eccitata ma allo stesso tempo incredula.
"Aspetta un secondo... Jacopo Mandel?" Sul mio volto si creó un sorriso enorme. Era un mio vecchio compagno delle elementari! La mia famiglia e la sua erano molto legate e io e lui eravamo come fratelli, giocavamo sempre assieme e i suoi genitori erano come se fossero i miei e viceversa, non mi sarei mai aspettata di trovarmelo in classe quest'anno, allora era proprio lui!
Vedi, si era trasferito in Irlanda perchè suo padre aveva trovato un lavoro migliore, quando ho saputo la notizia, nonostante fossi molto piccola, mi sono messa a piangere e non ho più smesso, una delle persone che facevano parte di me se ne era andato per sempre e invece eccolo qui, seduto al mio fianco!
Abbiamo parlato per tutta la durata dell' intervallo, fino a quando la campanella non ci ha interrotti.
Ognuno si è seduto al suo posto, io e Jacopo ci siamo scambiati un sorriso mentre Miriam mi è passata davanti e mi ha lanciato un' occhiata che mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Dopo la fine della quarta ora, mi sono ritrovata davanti il corpo snello di Miriam, accompagnata come al solito da Alicia.
"Tranquilla cara, non pensare neanche morta che il nuovo ragazzo ti fili, ti pare che una come te possa essere alla sua altezza? Ti ricordo che in questa scuola non sei niente, ma che dico, ovunque sei niente." Sono state le sue testuali parole. Le lacrime mi si stavano accumulando negli occhi, mentre la risatina di Alicia mi stava martellando la testa.
Decisi di non rimanere un secondo di più in quella classe, mi alzai e corsi fuori in preda al panico.
Mi scontrai contro un ragazzo e appena alzai gli occhi vidi Matt, il suo sguardo era freddo ma al contempo preoccupato, chissà cosa avrà pensato in quel momento, se fossi stata un ragazzo di sicuro mi sarei beccata un pugno in faccia.
Mi prese per un braccio e io mi scostai subito, non avevo voglia di vedere nessuno, soprattuto lui.
Uscii in cortile, cercando un posto nascosto in cui rifugiarmi per tutta la durata dell' ultima ora, mi misi in un angolino da cui riuscivo a vedere solo un pezzo del campo da basket che compariva
all' inizio del giardino e tirai fuori dalla tasca della mia felpa un pacchetto di sigarette, ne presi una e la accesi.
In quel momento sembrava che tutte le mie preoccupazioni si fossero trasformate in fumo e fuoriuscivano dalla mia bocca sotto forma di spirali biancastre.
Tutto sembrava tranquillo, ma davanti a me si materializzò la figura di Matt. Come fa ad essere sempre con me quando mi trovo in difficoltà, ha il radar? Mi aveva seguita? Ma mi vuole lasciare stare?
Il suo sguardo era preoccupato, quasi triste e passava prima sui miei occhi ancora pieni di lacrime e poi alla mia sigaretta.
Si sedette in parte a me appoggiando la schiena alla parete e anche lui si accese una sigaretta, restammo in silenzio per un po' di tempo quando sentii delle parole uscire dalla sua bocca: "cos' è successo." A me non era sembrata una domanda in quel momento, ma dal suo sguardo interrogativo capii che lo era.
"Sono successe troppe cose e ora non ho voglia di parlarne, perchè non lo vai a chiedere direttamente alla tua principessina?"
Lui si è girato di scatto verso di me sgranando gli occhi.
Possibile che non sappia nulla?
"Cosa? Che ti ha fatto." Sono rimasta zitta.
Le lacrime intanto scendevano repentine sul mio viso.
Matt si alzó e si sedette davanti a me...
Con una mano mi asciugò le lacrime e con l' altra mi accarezzò i capelli, il mio cuore batteva a mille.
Si avvicino così tanto al mio viso che non riuscivo più a distinguere il suo respiro dal mio, i nostri occhi si erano fusi e le nostre labbra erano talmente vicine che se mi fossi avvicinata di 1 cm si sarebbero toccate.
" Mi dispiace, davvero." Mi disse lui con lo sguardo abbassato sulle mie labbra, "per cosa?" La mia voce tremava diario, che imbarazzo!
"Per tutto c' ho che ti sto facendo passare."
"Tranquillo."
"No, io non sto tranquillo, tu sei fantastica ma..."
Ecco mancava il "ma",mi sembra giusto.
Non finì la frase, si allontanò da me e si mise nella posizione in cui si era messo appena arrivato.
Ci accendemmo un altra sigaretta, guardai l' orologio ed erano le 12:57, è tardi.
Mi stavo per alzare quando Matt, afferrandomi il braccio, mi spinse a terra e mi fece risedere.
"Ti accompagno a casa."
"Non so se è il caso."
"Non mi interessa quello che pensi, ti accompagno a casa, punto. Tra 10 minuti ti aspetto all' uscita."
Poi si alzó e scomparve. Ma come diavolo fa?
Suonata la campanella aspettai che tutti fossero usciti dalla mia classe, compreso il professore, raccolsi le mie cose e mi avviai verso l' uscita.
Non c' era nessuno, deserto, eppure mi sembrava di aver capito bene.
Va beh, un altra cosa da aggiungere alle mie delusioni, mi misi a ridere da sola, era una risata isterica, non riuscivo proprio a smettere.
Al cancello della scuola vidi Jacopo, mi stava aspettando.
Corsi verso di lui e gli lanciai le braccia al collo, non puó capire quanto io sia contenta che lui sia qui con me.
Gli raccontai tutto, lui mi diede il suo parere e qualche consiglio, poi mi lasció davanti a casa, ha aspettato che entrassi in casa e poi se ne andó.
Almeno lui mi è sempre vicino.
Quindi diario ricapitolando, la mia ex migliore amica è una stronza patentata, la sua nuova migliore amica è intelligente come un calzino pieno di sabbia, Jacopo è fantastico e Matt un gran bastardo.
Che bello vero?
Va beh ti scrivo dopo ciaooo.Hanna
(Ore 23:00)
Caro diario,
Come al solito non riesco a dormire quindi sono fuori sul balcone con una sigaretta in mano, sembra che sia l' unica cosa che riesca a fare in questo periodo.
Aspetta un secondo... Mi è arrivato un messaggio.Matt
Scendi, sono sotto casa tua.Ma mi sta prendendo per il culo? Vorrei rispondergli di no ma come faccio.
Invia a matt:
Arrivo.Ti scrivo dopo.
(Ore 23:40)
Caro diario,
Eccomi tornata da una di quelle "chiacchierate" che sembrano infinite, ora ti racconto.
Appena scesa l' ho trovato davanti alla porta ad aspettarmi, era bellissimo con quei suoi capelli neri un po' ribelli di cui qualche ciuffo gli scendeva sul viso, i suoi occhi brillavano alla luce fioca del piccolo lampione dietro di lui, sigaretta in mano che gli da quell' aria da "bad boy" che mi piace tanto e stranamente un sorriso sulle labbra.
Appena arrivatagli davanti, mi sono comportata in modo freddo, sono ancora arrabbiatissima con lui, ma non sembrava dargli alcun fastidio...
"Scusa per l' ora ma dovevo parlarti. Mi dispiace non averti accompagnato a casa ma quella scema di Miriam mi ha preso e portato via. Perdonami non volevo ferire i tuoi sentimenti.
Di nuovo."
Si stava scusando davvero?!
Matt è venuto da me a chiedermi scusa?
"Non so cosa risponderti." Dissi dura, in quel momento il mio atteggiamento era glaciale e credo che l' abbia notato pure lui.
"Non devi. A me basta averti fatto sapere che mi dispiaceva. Avevo bisogno di dirtelo faccia a faccia. Avevo bisogno di vederti."
Lui si avvicinó a me, riuscivo a sentire il suo respiro sulla pelle, mi prese per le braccia e se le mise sulle sue spalle facendo si che gli cingessi il collo, non avevo ne la forza ne la voglia di reagire tutto il gelo dentro di me stava diventando fuoco, buttó la sigaretta a terra dopo aver fatto l' ultimo tiro e mi strinse per i fianchi, mi strinse in un abbraccio che mi fece sentire al sicuro, dio mio quanto stavo bene tra le sue braccia...
Mi staccai di fretta con malavoglia, ma non potevo dagliela vinta, non potevo, sei pazzo? Dopo tutto quello che mi ha fatto? Ma ci mancherebbe.
Gli ho subito detto: "Buonanotte Matt."
E questa volta sono stata io a scomparire per prima, nel buio della notte.
Caspita, è tardissimo devo andare a dormire, se no domani chi ha le forze di andare a scuola.
Notte.Hanna
Ciao a tutti, scusate l' orario ma non ho avuto molto tempo in questi giorni e quindi mi viene difficile pubblicare ma state tranquilli daró il massimo, spero che vi piaccia un bacio.
Gaia😘
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DEAR DIARY...
Teen FictionHanna aveva solo 13 anni quando inizió a scrivere sul suo diario... Cambiarono molte cose e crescendo capì le difficoltà, capì chi era veramente suo amico e chi no. La ragazza si trovó di fronte a molti ostacoli... Riuscirà a superarli? "Mi sentivo...