Cap.10

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28/02/13
(Ore 10:00)
Caro diario,
Finalmente è sabato, che bello!
Mi sono appena svegliata e Jacopo è ancora qua a fianco a me che sta dormendo, era proprio distrutto, mi alzo un secondo e torno subito.

Eccomi, sono andata in soggiorno e non c' era nessuno, ho trovato un biglietto con scritto:

-Buon giorno tesoro, spero che Jacopo abbia dormito bene, io e papà siamo usciti e non torniamo fino a oggi pomeriggio, siamo da degli amici, Matis è dal suo moroso, è rimasta fuori a dormire, tornerà sta sera.
Bacio,
Mamma-

Letto ció ho deciso di preparare la colazione al Bel addormentato e portargliela a letto.
Stava ancora dormendo quando sono tornata in camera, ho appoggiato il vassoio sulla scrivania e me ne sono andata sul balcone a fumare una sigaretta, tazza di tè in mano e sigaretta meglio di così?
Aaah si è svegliato, é ancora più bello di mattina, come fa? Ti scrivo dopo va bene?

Hanna

(Ore 16:30)
Caro diario,
Jacopo se ne è appena andato, abbiamo passato tutta la giornata insieme, grazie a lui sono riuscita a sorridere per una giornata intera... Non è fantastico?
Appena si è svegliato aveva indosso solo un paio di pantaloni della tuta di mio padre che gli ho dato io ieri sera, i capelli scompigliati, gli occhi socchiusi ancora per il sonno, il sorriso sulle labbra e i muscoli scolpiti su tutto il suo bellissimo corpo... Oddio. Ma cosa sto pensando, scusa diario, non so cosa mi sia preso.
Passando oltre, appena svegliato io ero ancora fuori con la mia sigaretta e il mio tè, ti avevo lasciato in sospeso proprio li, si mise seduto vicino a me, mi prese una sigaretta dal pacchetto,
l' accese e entrambi eravamo sul balcone, con una sigaretta in una mano e
nell' altra una tazza di tè caldo, il silenzio riempì la mia mente che come al solito decise di farsi un bel viaggio per i cazzi suoi.
Non venni interrotta fino alla fine, e girandomi verso Jacopo notai che anche lui aveva gli occhi persi in chissà quale pensiero, di sicuro uno sarà stato per suo padre.
Mi piace passare del tempo con lui, è rilassante, divertente e soprattutto mi rende felice.
Mi sono avvicinata a lui, appoggiai la mia testa sulla sua spalla mentre mi strinse con un braccio, era un' enorme coperta fatta solo di pelle e muscoli.
Ma qualcosa doveva per forza andare storto, se no non sarebbe stato normale, non credi?

"Ehm, Hanna..." Mi disse lui, dal suo tono avevo subito capito che c' era qualcosa che non andava

"Dimmi"

"Mi ha scritto Miriam dicendomi di starti alla larga."

"Cosa?!"

Avevo la rabbia a mille, mi sono alzata e mi sono messa in piedi davanti a lui, il viso mi bruciava talmente tanto che pensavo stesse andando a fuoco, ma è possibile che quella smorfiosa si debba sempre intromettere?

"Si, mi ha detto che non sei una bella persona, che hai abbandonato la tua migliore amica e che lei quando è successo gli è stata vicina, mi ha detto anche che sei una ragazza che va a letto con tutti e ti sei riavvicinata a me solo per i tuoi scopi..."

Le lacrime si sono accumulate pian piano nei miei occhi, la testa faceva malissimo e il cuore batteva all' impazzata, ma perchè mi odia così tanto io mi chiedo, non le ho mai fatto nulla, anzi è sempre stato il contrario e ora va a raccontare un sacco di cazzate all'unica persona che mi vuole davvero bene e che mi conosce davvero.

"E tu ci credi?"

Le lacrime sono iniziate a scendere repentine sul mio viso, bagnandomi tutta la faccia.

"Hanna, non piangere ti prego, io non ci credo, ti conosco da una vita e so che non sei fatta così e se avessi voluto portarmi a letto credo che avresti cercato di farlo sta notte, l' abbiamo passata praticamente uno sopra
l' altro. Io mi fido di te e so che non mi faresti mai del male."

Detto questo fece una piccola pausa prima di continuare:

"Ma è vero che hai abbandonato Alicia?"

Si vedeva chiaramente che era terrorizzato dalla mia risposta, infatti l'aspettava ansiosamente.

"È stato il contrario, eravamo ad una festa, appena entrate Alicia quasi saltava in braccio a Miriam, baciandola ovunque, dopo pochi secondi senza neanche accorgermene mi sono trovata da sola... Avevo deciso di uscire a prendere una boccata d' aria e dopo, quando ero pronta a rientrare per cercarla, l'ho trovata a cavalcioni su uno, ubriaca marcia, con in parte Miriam.
Sono stata malissimo, ho preso tutte le mie cose e sono tornata a piedi a casa, è stata la serata più brutta della mia vita."

È rimasto letteralmente a bocca aperta.
Mi si è avvicinato, mi ha asciugato le lacrime che ancora scendevano e mi ha stretto in un grande abbraccio.

"Scusa, non avrei neanche dovuto pensarlo, sei così fragile piccola mia, non saresti mai capace di far del male a qualcuno."

Finito il momento depressione, siamo rientrati in casa, faceva abbastanza freddo fuori, ci siamo lavati, cambiati, sistemati, soprattutto io, e siamo scesi in cortile.
"Ti va di andare a fare un giro? So che ti piace andare in moto."

Ho semplicemente annuito, mi ha lanciato il caso, sono saltata in sella e abbiamo fatto un giro fantastico, mi ha portato in posti mai visti, eppure è la mia città e lui era stato via tanto tempo.
Ci siamo fermati in un parco pieno di alberi e di prati, abbiamo camminato per un po' fino a quando siamo arrivati a un giardino non troppo grande ma bello e tranquillo, gli alberi dietro di noi facevano ombra.
Jacopo tiró fuori dalla cartella una coperta, infatti io mi sono chiesta all'inizio perchè se l' era portata dietro, che avesse già programmato tutto?
Questo mio pensiero mi fece sorridere, lui mi fissó per qualche secondo e mi chiese:

"Cosa succede? Ho qualcosa addosso?"

intanto si guardava la maglietta, i pantaloni e si tastava la schiena con una mano con aria preoccupata.

"No, no."

Scoppiai subito a ridere, vedere come si preoccupava per un mio semplice sorriso scatenó in me un'irrefrenabile allegria.
Intanto il telone era già steso a terra. Dopo essermi stato a fissare per un po' di tempo ancora scosso dalla mia reazione, si sdraió e io feci lo stesso, la mia testa era sulla sua pancia, e la sua mano me la accarezzava dolcemente, parlammo un po' fino a quando l' ora di pranzo arrivó.
Tiró fuori dallo zaino dei panini e una bottiglia d'acqua, ok li mi era sorto qualche sospetto:

"Avevi già programmato tutto?"

"In realtà dopo che tu mi hai detto che potevo stare a dormire da te avevo pensato di farti una sorpresa e portarti qua a fare un bel pic-nic solo noi due, in tranquillità.
Quindi si, avevo già programmato tutto."

Sono scoppiata immediatamente a ridere, il tono della sua voce era giocoso, un po' da bambino, è fantastico.
Anche lui si mise a ridere e quasi si strozzava con il pezzo di panino che aveva appena messo in bocca, cercó di mandare giù il boccone con un po' d'acqua, ma niente, la sputó fuori immediatamente e scoppió nuovamente a ridere, non smettevamo più, era così divertente vederlo impegnarsi a cercare di stare serio quando non ci riusciva neanche per un secondo.
Dopo esserci calmati ci siamo riposati ancora un po' per poi ributtarci sul telone.
Verso le 16:00 siamo tornati a casa dato che doveva andare a trovare suo padre, ho passato una mezza giornata meravigliosa, avrei voluto che non finisse mai, è stato davvero divertente e rilassante, sarebbe da rifare.
Dopo averlo salutato mi sono messa in camera e ho iniziato a cantare, ha reso il pomeriggio ancora più bello, poi ho smesso per venire a scrivere a te, mi sa che stasera non avró nulla da dirti quindi ti saluto direttamente, notte.

Hanna

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