Cap.11

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01/03/13
(Ore 15:25)
Caro diario,
Oggi è il primo giorno di marzo, l' estate si sta avvicinando, non vedo l' ora, devo solo riuscire a passare gli esami...
Ma non vedo l' ora di andarmene da questa scuola, non la sopporto più, non sopporto più le persone, i professori, insomma tutto.
Oggi direi che è stata una giornata nella norma a scuola, tranne per una cosa che è successa dopo, non riesco ancora ad assimilare.
Mentre camminavo per il corridoio assieme a Jacopo, ho visto arrivare nella nostra direzione la coppietta felice, mano nella mano come al solito, le farfalle si impossessarono del mio stomaco, che mi stava succedendo? sono gelosa? No, ma va. Probabile. Ok. Si. Sono gelosa ma che ci posso fare?
Comunque mentre Matt e Miriam si avvicinavano a noi, Jacopo mi ha preso la mano, ne sono rimasta sbalordita... Ma che fa? È pazzo? Mi sono voltata di scatto verso di lui lanciandogli un'occhiata fulminea, subito mi ha guardata dritta negli occhi, mi sorrise e mi fece l'occhiolino, da li ho capito tutto, stava cercando di far ingelosire Matt, oppure Miriam, nah, suppongo Matt. Gli ho fatto un cenno per fargli sapere che avevo capito, e come se ci fossimo letti nel pensiero scoppiamo entrambi a ridere, una risata falsa ma credibile.
Matt mentre mi passava a fianco mi fissava con aria malinconica per poi spostare lo sguardo su Jacopo lanciandogli un'occhiata che ha fatto gelare il sangue pure a me, ma che gli prende? Davvero è geloso? Allora non sono l'unica. Ci sto male per aver fatto una cosa del genere, non è da me, ma ne sono anche felice, almeno so che ci tiente.
ODDIO ma solo ora ho realizzato quanto questa cosa sia importante. Matt è geloso! Assurdo... E ora che faccio? C' è nel senso, come mi devo comportare? Boh.
Comunque dopo essere entrati in classe la lezione è proseguita stranamente a una velocità media, probabilmente perchè ho ragionato molto su ció che era accaduto prima.
Dopo la fine della scuola io e Jacopo siamo scesi per le scale e usciti dal cancello con una velocità fulminea, ci siamo salutati e ognuno è andato per la sua strada.
Mentre passavo davanti alla chiesa decisi di far un giro per il giardinetto segreto di Matt, quando tutto ad un tratto sentii qualcuno tapparmi la bocca con la mano e trascinarmi all'interno del giardino spoglio, cercai di levarmi da quella maledetta presa ma non ci sono riuscita, era troppo forte, urlare non riuscivo, muovermi non riuscivo... Cosa avrei potuto fare?
Le lacrime scendevano sulla mia faccia bagnando la mano della persona che mi teneva stretta.
Il rapitore appena sentì le mie lacrime scendergli sulla mano si bloccó di colpo, lasció la presa e mi giró verso di lui...
Matt. Era Matt.
Ho iniziato a tirargli pugni ovunque, ma ovviamente non sono riuscita a fargli nulla. Ero incazzata, sollevata, spaventata, felice non capivo più niente la testa faceva male e dentro avevo solo una confusione totale.
Persi i sensi per circa dieci minuti,almeno credo, e appena svegliata mi trovai sdraiata sull'erba con la testa sulle gambe di Matt che giocherellava dolcemente con le punte dei miei capelli.
Ma perchè mi trovo sempre in quella posizione quando mi sveglio?
L'unica cosa che sono riuscita a fare è stato un piccolo sorriso nonostante fossi tremendamente arrabbiata con lui,

"Buon giorno dormigliona."

Sorrise lui guardandomi dritta negli occhi, ha il sorriso più bello del mondo, e dentro quelle perle verdi potrei perdimi,

"Mi spieghi che ti è saltato in mente?"

Quasi urlavo, ero ancora sotto shock capiscimi.

"Ti dovevo parlare e mi serviva che non opponessi resistenza."

Il suo tono era diventato duro, freddo, un po' mi faceva paura,

"E farmi svenire era l'unico modo?"

Ho alzato un po' la voce, ero incazza, caspita se lo ero, mi ha fatto venire un infarto!

"Non era mia intenzione, non sapevo che avresti reagito così",

Scoppió a ridere, avevo voglia di tirargli un pungo in faccia, te lo assicuro, ma mi sono limitata a dargli uno spintone,

"Di cosa mi devi parlare?"

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