capitolo 3

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Sono le 02.00 e domani ho scuola enonostante tutto non riesco a dormire.

Continuo a ripensare a quello che èsuccesso in camera mia, se il telefono non avesse squillato chissache cosa sarebbe potuto accadere.


Mi alzo pre prendere il thè caldo,cosi magari mi tranquillizzo, anche se so che non è possibileessendo che, io e David viviamo sotto lo stesso tetto.


Apro la porta della mia camera, conmolta delicatezza per non svegliare gli altri. Scendo le scale e vadodiritto in cucina a prendere un bicchiere di thè.

Prendo un bicchiere e ci metto del thècaldo, decido di andare in soggiorno davanti al camino.


Mi siedo e la mia mente inizia apensare quando avevo 12 anni è stata un estate indimenticabile. Lenostre famiglie avevano diciso di passare le vacanze estive insime.

E da il che ho avuto un debole per lui.

Ma ora è tutto diverso, non mi piacepiù. Non mi puo piacere.


<anche tu qui> dice una vocetroppo famigliare per i miei gusti

<si, non riesco a dormire> mivolto per vedere se è veramente lui.

E subito i nosti sguardi si incrociano.


<beh, la stessa cosa vale per me>dice sedendosi vicino a me, troppo vicino per i mei gusti

<pensa un po non mi interessa>dico, cercando di non guardarlo

<invece, devo ancora finire ciò chestavo iniziando>

lo guardo per capire cosa intende, manon ci vuole molto a capire che si stava riferendo quando era nellamia stanza.

Dopo quelle parole mi alzo, ma lui miferma il braccio per farmi girare

<dove vai?> chiede

<nel mia stanza è tardi..>rispondo fredda

<NO, aspetta.. rimani ancora qui nonti mangio mica>

<David, sono le 2 del mattino, esinceramente non ho voglia di stare hai tuo giochetti ora, domaniabbiamo pure scuola..>

<immagino, la mia fidanzata viene ascuola con te,> dopo detto ciò li viene un piccolo sorrisino involto

<emmm, e dopo?> non capisco dovevuole arrivare

<e dopo nulla, volevo solo parlareun po con te..> dice freddo

<potremmo parlare di giorno e non dinotte.. come persone civili> gli dico togliendomi dalla suastretta.

<peccato che io e te non siamopersone civili, quindi parliamo ora> sembra che la cosa lo diverteabbastanza, quando in verità non fa per niente divertire. Domaniabbiamo scuola e la sveglia suonerà tra 5 ore e io non ho dormitoper nulla.

<dai, Annie.. chi è il fortunato?>

<il fortunato?..> chiedo confusa

<si beh.. dai chi è il tuoragazzo?> chiede

<è uno.. che viene nella mia stessascuola, ed è un anno piu grande di me..>

<e ti piace?>

<beh si..ma perchè questa domanda?>

<cosi per sapere..., quindi se ioora ti baciassi tu cosa faresti?>

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