Dreamers

Prologo

Ethan stava seduto sul sedile del passeggero, nella macchina davanti il vialetto della casa che stava per lasciarsi alle spalle. Di nuovo. E mentre aspettava che sua madre finisse di prepararsi, pensava a tutto ciò che stava per cambiare nella sua vita. Di nuovo.
Dacché ne avesse memoria, la vita di Ethan era stata un continuo trasferirsi da una città all'altra: ogni anno o, talvolta, ogni sei mesi, sua madre era costretta a cambiare città per lavoro. Ormai si era abituato e ogni volta cercava di fare il minor numero di conoscenze possibili, perché aveva imparato che separarsi da una persona a cui si tiene molto causa una strana sensazione allo stomaco, come se non si potesse più essere felici.
Per questo i suoi migliori amici erano i libri. Ma non quei libri che leggono tutti e le cui frasi sono condivise da tutti su internet, no, a lui piacevano quei libri scritti anni fa da persone con nomi impronunziabili che gli avevano insegnato il valore dei sogni. Probabilmente era l'unico adolescente in tutti gli Stati Uniti ad aver letto quei libri...
Ecco che sua madre salì in macchina:-Allora? Pronto per Miami?- gli chiese sorridente.
-Oh sì, sarà fantastico. Un anno in cui godermi il caldo e il mare... E poi andremo via di nuovo, magari in Alaska.- rispose sarcastico.
-In realtà questa volta non sarà un anno...
-E allora quanto? Sei mesi? Tre?
Sua madre fece cenno di no con la testa e, sorridendo come Ethan non la vedeva fare da tempo, gli disse:-Ho ottenuto una promozione, Ethan! Questa sarà l'ultima volta che ci sposteremo! E non è tutto! Ti ho scritto alla "Miami Coast Academy" dove si tiene un corso facoltativo di letteratura straniera, e guardando i tuoi libri ho pensato che potesse interessarti.
Ethan stentava a credere alle proprie orecchie. Avrebbe potuto avere degli amici, magari che avevano letto libri che gli interessavano, avrebbe preso il diploma con quegli amici, e non avrebbe più dovuto dire addio.-Mamma, sei la migliore,ti voglio bene.Era la prima volta, da quando suo padre se n'era andato, che si sentiva così felice.