Capitolo8

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Dopo una mezz'ora finisco gli allenamenti con Antonio e altri miei amici e mi dirigo da Anna...wow è rimasta davvero a guardarmi!
La vedo sorridere appena mi avvicino a loro...quel dannato sorriso che mi fa impazzire,no non può farmi questo,ogni volta che sorride mi ammazza,vorrei tanto baciarglielo quel sorriso da angelo ma vuole che le dimostro quello che provo ebbene sì farei anche la terza guerra mondiale per avere un suo bacio.
"Lorè ma la smetti di fissare Anna!"dice Matteo infastidito facendomi ritornare con i piedi per terra.
Non c'è la faccio più devo fare qualcosa io voglio Anna...nessuno può ne toccarla ne guardarla e nemmeno Matteo che dopo avermi detto così si dirige da lei facendole il solletico e abbracciandola da dietro e la cosa mi fa morire...quanto vorrei fosse solo mia
"A regà io vado a casa"dico con voce alquanto roca per la gelosia
"Nooo dai Lorè non andartene"dice lei...quelle parole dette da lei mi sembrano la fine del mondo wow
"No devo andare a casa ci vediamo piccola"la saluto con un piccolo bacio sulla fronte e la vedo sorridere e non posso fare a meno di ricambiare

Arrivato a casa vedo mio padre,il solito ubriacone,lui e mia madre sono divorziati ormai da dieci anni e sono figlio unico,lei vive a Parigi per lavoro e la vedo massimo due volte all'anno mio padre invece eccolo qua  che si ubriaca ogni santo giorno per poi prendersela per ogni minima cosa con me e iniziare a spaccare tutto ...non c'è la faccio più voglio andarmene
"Aó movite e raccogli tutti i cocci di vetro per terra poi vie quà che dobbiamo fà due conti"
Il suo alito puzza di alcol e ha gli occhi iniettati di sangue,cavolo quanto lo odio e so che per "fare i conti"intende picchiarmi ma ora basta
"No,io me ne vado via di qua"
"Vattene muoviti non ti voglio vedere brutto figlio di buona donna"
"Sta zitto stronzo e lascia stare mamma!" Urlo tirandogli un pugno che si affretta a ricambiare beccandomi sulle labbra e facendomi sanguinare
"Sei un bastardo ti odio!"grido dirigendomi in camera preparando le valigie
Apppena torno in salotto mi avvicino alla porta e la apro
"La cosa è reciproca ragazzino insolente"dice mio padre...se così posso definirlo
"Vaffanculo"mi giro facendogli il dito medio e scappo via con le mie due valigie in mano e lo zaino sulle spalle
Arrivo al parco  e mi butto sul prato piangendo...mi sento una merda ora dove diavolo vado!

YOU ARE MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora