Capitolo 10

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Tornai a casa con un leggero peso allo stomaco, "l'odio" nei confronti di Andy aveva sorpassato la felicità di essere stata ammessa. Mio padre non era ancora rientrato, la casa era deserta e buia per via delle finestre chiuse.
Misi su la macchinetta per il caffè lasciandomi travolgere dal magnifico profumo che emanava: nulla poteva rianimarmi quanto una tazza formato gigante di caffè fumante.
Iniziai a sgranocchiare un po' del cornetto avanzato dalla colazione ripensando al mio unico tormento: Andy.
Avevo la mente e lo stomaco sottosopra, come se un uragano avesse appena spazzato via ogni mia certezza, lasciando spazio a quell'unico pensiero. Tutto si concentrava intorno alle sue labbra, al suo modo possente di stringermi, al tentativo di lasciarmi senza fiato ogni volta che mi baciava. Cosa mi stava succedendo? Perché i miei pensieri stavano vagando in quel modo assurdo? Ero indubbiamente, totalmente attratta da Andy. Il mio corpo bramava il suo, ne cercavo ancora intorno a me. Avevo bisogno di sentire di nuovo la sua pelle sotto le mie mani, il suo calore invadermi nelle ossa, la sua lingua unirsi con la mia in una sinfonia celestiale. Ma il forte desiderio della sua carne doveva essere fermato prima che potesse crescere e non sarei riuscita più a controllarlo. Decisi di ignorare la questione, lasciando dissolvere questo desiderio nel tempo: se non potevo vedere Andy, non potevo desiderarlo.

Il mio telefono squillò improvvisamente riportandomi con i piedi per terra.
-Pronto? -Il mio tono era basso, appena percepibile all'altro capo.
-Sally,sono Helena. Ma che fine hai fatto?
-Mi dispiace essere sparita così, avevo bisogno di riposare un po'. -Farfugliai.
-Questa non me la bevo.. È per via di Andy?
-Ma va,figurati. -Aveva davvero colto nel segno.- Sono solo stanca, tutto qui. Questa giornata è stata davvero un otto volante di emozioni, voglio dire, sai cosa intendo.
-Non sei convincente. -Sbuffó nella cornetta del telefono.
-Credo che ora filerò dritta a letto.. Ma che ne dici se mi faccio perdonare portandoti al tuo pub preferito stasera? Solo io e te, come ai vecchi tempi.
-D'accordo! -La sua risposta fu immediata. Quando si parlava di cibo, Helena Mitchell era tutta orecchi.
-Okay, a stasera allora!
-Ci conto! -La sua voce squittente rimbombo' nella cornetta: la sua ilarità da scolaretta mi strappava sempre un sorriso.

Spazzolai persino le ultime briciole rimaste dal piatto, avevo davvero una fame da lupi, poi mi precipitai al piano di sopra per un lungo e intenso sonnellino.

-Hei piccola. -Una voce maschile mi immobilizzò sulle scale prima che potessi andarmene.
-Papà! -Feci un salto da quei pochi gradini che mi separavano da lui e mi catapultai tra le sue braccia; un po' come facevo quando ero bambina e gli saltavo addosso ogni volta che tornava da lavoro e lo ricoprivo di baci. L'effetto però non fu lo stesso, visto che quasi cademmo entrambi a terra per il troppo slancio.
-La prossima volta avvisami quando hai intenzione di uccidermi. -Disse, poi mi stampo' un lungo bacio sulla fronte e mi strinse forte a lui. Il calore delle sue braccia mi faceva sentire a casa, sempre.
-Com'è andata da Juliet?
-Direi davvero molto bene. -Un sorriso malizioso comparve sul suo viso. Amavo l'effetto che Juliet avesse su mio padre, tralasciando le varie manipolazioni,era una donna molto a modo e riusciva a rendere felice mio padre più di quanto abbiano fatte le sue donne precedenti.
-Non ti vedevo così felice da quando stavi con la mamma.. -Dissi. Una lacrima di gioia rigo' il mio viso bianco.
-Si piccola mia, sembra che le cose stiano migliorando per tutti. E a proposito di questo.. Ho saputo della tua ammissione. Sono davvero fiero di te! -Sprizzava felicità da tutti i pori.
-Grazie papà. -Feci un sorriso a trentadue denti.
-Quindi stasera dobbiamo festeggiare!
-Oh papà, in realtà avrei un impegno..
-Sono giorni che non passi un po' di tempo con il tuo vecchio. Quanto mi concederai l'onore di trascorrere una giornata con te?
-Maddai papà. Domani sera sarò tutta per te, promesso! Ho da farmi perdonare un bel po' di cose a quanto pare. -Dissi aggiustandogli il colletto stropicciato della camicia.
-Direi proprio! -Sentenziò.
-Sarà fatto signor capitano!-Accennai ad una risata.-Intanto ti ho lasciato una tazza fumante di caffè e una brioche che ti stanno aspettando.
-Non me lo faccio ripetere due volte!-
Una sonora risata coinvolse entrambi, poi gli diedi un rapido bacio e mi precipitai nel letto per una lunga dormita.

Deceptive Blood || Andy Biersack ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora