Ero davanti lo specchio di casa quando realizzai che avevo circa tre misere ore a disposizione per trasformare quel disastro di ragazza in un'affascinante scheletro dai capelli biondi.
Aprì l'acqua e lasciai riempire la vasca da bagno fino all'orlo, gettandoci una varietà di oli per il corpo. Accesi delle candele profumate e le posizionai sui bordi della vasca, lasciandomi travolgere dal sublime odore di vaniglia.
Il fruscio dell'acqua che andava a infrangersi sul marmo della vasca rimandava alla mente il ricordo di me e mio padre sulla spiaggia, quando avevo solo cinque anni e lui mi caricava sulle sue spalle: correva all'impazzata sulla riva mentre il vento mi travolgeva, io stringevo le mie piccole mani intorno al suo collo per non cadere, ma quando succedeva, entrambi finivamo nella sabbia con le onde che ci travolgevano e ci inzuppavano.
Quel pensiero così puro e innocente mi scaldò il cuore.
Mi immersi fino alle spalle in quel piccolo pezzo di paradiso, lasciando scivolare tutte le mie ansie in quella vasca. La luce soffusa delle candele rendeva calda e accogliente l'atmosfera e la schiuma della vasca solleticava dolcemente la mia pelle bagnata, che stavo accuratamente strofinando con dolcezza. Sarei rimasta ore ed ore a crogiolarmi in quella vasca, se non fosse stato per quell'insulsa festa.
Indossai l'enorme camicia bianca che utilizzavo spesso per dipingere, coperta a tratti da qualche macchia di pittura, poi mi sedetti davanti allo specchio sul pavimento di legno e iniziai a pettinare i miei capelli dolcemente, sciogliendo accuratamente tutti i nodi. Lo specchio era decorato con una vecchia cornice intagliata a mano da un amico di mio padre ed accanto a quest'ultimo tenevo le tavolozze macchiate dei colori più strani. Iniziai a truccarmi con cura, cercando di ricreare la perfetta maschera. Il risultato uscì piuttosto sorprendente, dovevo solo rifinirlo. Era la parte più delicata, dovevo evitare sbavature di ogni genere e mi serviva concentrazione. Avrei terminato alla perfezione se in quell'attimo non forzarono la maniglia della mia porta, facendomi fare un salto.
-Sally! -Mi girai di scatto rivolgendo un'occhiata furente a causa della sbavatura.
-Ti ringrazio,Helena. -Dissi cercando di aggiustare quel pasticcio.
-Oh, mi dispiace. -Mi raggiunse e strofinò delicatamente il fazzoletto sulla guancia. -Ma che stai combinando?
-E' tutto okay. Che ci fai qui?
-Lo dici come se non fossi la benvenuta. -Sbuffò. -Ad ogni modo.. Sono giorni che non ho tue notizie, iniziavo a pensare che ti avessero rapita. Ma a quanto pare te la stai spassando! -Incrocio' le braccia al petto, poi si gettò a capofitto sul mio letto, rimbalzandoci sopra. -Com'è andata la cena con Juliet?-Aggiunse.
-Regolare,ci siamo divertiti molto.
-Avete fatto il vostro gioco con i drink?
-Si, quello è stato il massimo!
-Immagino che tu abbia vinto, come al solito.
-Beh.. -Girai i pollici. -A proposito di questo..
-Sally Douglas, sputa il rospo.
-D'accordo, ma promettimi di non dare in escandescenze quando lo saprai.
Annuì. Era piuttosto calma, al contrario di me che stavo per rivelarle di aver conosciuto il suo idolo storico e di averlo persino invitato a casa mia. Poggiai le mie mani sulle sue, poi feci un respiro profondo e confessai.
-Tu cosa?! -Urlò facendo un salto talmente alto da toccare quasi il soffitto.
-Mi dispiace. -Feci spallucce accennando ad un sorriso di scuse.
-Sono profondamente offesa. Ma bando alle ciance, lui com'é? Scommetto che ha un viso perfetto, con quegli occhi azzurri da mozzare il fiato e quelle labbra carnose che fanno venir voglia di baciarle fino allo sfinimento! -I suoi occhi si persero nel vuoto.
-E questo è il motivo per qui non te l'ho detto. -Sentenziai.
-Okay, non hai tutti i torti. A te com'è sembrato?
-Un pallone gonfiato! -Sbuffai.
-Cerca di capirlo, avere tutto e subito può montarti la testa..
-Già!
-Ma andrai ugualmente alla festa..
-Non ne sono molto convinta, in realtà.
-Direi che sei la persona meno festaiola che io abbia mai visto!
-Fosse solo questo..-Sospirai.
Entrambe rimanemmo in silenzio per qualche minuto,non sapendo più come continuare la conversazione. Iniziava a fare davvero freddo in quella stanza per avere solo una camicetta indosso, quindi mi avvolsi nel mio caldo piumone.
-Prendi il mio posto. -Sparai questa frase con la stessa velocità di una freccia appena scoccata.
-Cosa?
-Indosserai il mio costume e ti fingerai me. In più potrai avere Andy al tuo fianco per tutta la serata.
Ci penso' su, poi mi diede una risposta secca.
-Anche se la proposta è allettante, non è me che Andy ha invitato.
-Io non ci posso andare, Helena. Non posso.
-O non vuoi.. -Quella frase mi spiazzò completamente.
-E se accadesse di nuovo? Se mi ritrovassi di nuovo con le spalle al muro, come quattro anni fa? Helena, non posso farcela..
-Stai davvero lasciando che la paura freni ogni tuo desiderio? Questa non è la Sally che conosco.. -Disse voltandomi le spalle.
-Bene. -M'infuriai. -E com'è la Sally che conosci? Dov'è finita?
-Piacerebbe saperlo anche a me, sai. Pensavo che una volta che ti fossi trasferita qui saremmo riuscite a fare tutto quello che progettavano da bambine, ricordi? Di comprarci una casa al mare, di vivere insieme, di imbucarci alle feste più strane.. Dio, Sally! Da quando sei qui non hai fatto altro che rinchiuderti in questa casa, per paura che qualcuno là fuori possa rigettanti nell'inferno di quattro anni fa! E so che fa male, so che è una ferita che non potrai cancellare, ma la paura di sta letteralmente consumando.
Il suono tono severo mi colpì nell'anima e i miei occhi trattennero a fatica le lacrime.
-Tu sei la persona più in gamba che conosca! Non ti sei mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno. Tu sei quella che se si mette i testa una cosa, non molla fin quando non la ottiene! E cosa vedo ora? Una ragazza che ha paura persino di mettere in naso fuori di qui?! Questa non sei tu! -Fece una breve pausa, poi riprese il discorso.- Ricordi quando ti dissi del mio trasferimento e mi rinchiusi in casa per una settimana? Chi è che mi prese per le orecchie e mi fece reagire?
-Io..
-Esatto. Nonostante sapessi che non ci saremmo più riviste, tu non hai mollato. Sapevi che avrei dovuto lasciare tutto ciò a cui tenevo per trasferirmi in un altro mondo, ma non hai mai lasciato che questo frenasse la mia voglia di vivere. Avevo il timore di lasciarti, Sally, ma tu hai reagito per entrambe. E quando ti sei trasferita qui, ho pensato che potessimo riprendere le cose da come le avevamo lasciate, essere quelle di un tempo. -Pian piano abbassò il suo tono di voce, rendendolo calmo e amichevole. -Davvero lascerai che uno stupido incidente freni i tuoi desideri? Lascerai la paura impossessarsi di te?
-No.. -Le lacrime inondarono i miei occhi, stanchi di trattenerle. Tutto diventava più sfocato.
-So che sei spaventata,Sally. Riesco a sentirlo ogni volta che ti guardo. Ma non hai mai lasciato che crescessero, le hai sempre fermate sul nascere. Fallo anche adesso! Perché cazzo, non sei sola in questa vita. Potrai sempre contare su di me.
Corse ad abbracciarmi e in quel momento sentì tutte le mie paure dissolversi nell'aria, come fossero fumo passivo. Mi strinse con una tale intensità da stritolarmi. Ma che m'importava se un abbraccio mi rompeva le costole, quando poteva aggiustarmi il cuore?
-Tu non sei sola.
-Grazie. -Sussurrai tra un singhiozzo e l'altro.
-E ti prometto che un incidente del genere non ricapiterà una seconda volta, okay? -Il mio viso era segnato dalle lacrime che lei asciugo' con cura. Il suo tocco era semplice e delicato.
-Vieni con me. È una festa in maschera, potrai camuffarti con gli altri. -La implorai facendole gli occhi dolci, alla quale non sapeva resistere.
-Se può aiutarti a stare più tranquilla, d'accordo.
Più serena,riprendemmo il lavoro e dopo circa un'ora e mezza eravamo entrambe vestire e profumate, pronte per fare baldoria! O qualcosa del genere..
Helena indossava il suo vestito da infermiera mezza morta dello scorso Halloween, reso più realistico dalle macchie di ketchup che le spruzzarono addosso. Il mio invece, con mia grande sorpresa, riuscì a slanciare la mia esile figura, risaltandone le curve.
-Ci vediamo lì. -Dissi infilandomi il cellulare nella tasca del giubbotto.
-Divertiti piccola mia. -Replicò Helena facendomi sprofondare in un lungo abbraccio.
Uscì di casa sbattendo la porta alle spalle e feci un respiro a pieni polmoni, lasciando entrare l'aria gelida e invadermi tutto il corpo. Faceva abbastanza freddo da congelare ogni mio respiro, come stessi espirando fumo.
Andy era in macchina, con lo sguardo che, come avevo immaginato, era fisso sullo specchietto retrovisore: si stava ammirando in tutta la sua bellezza. Ma come dargli torto, persino vestito da scheletro aveva un aspetto mozzafiato: indossava un completo nero spezzato da soffici linee bianche, occhi interamente coperti di nero e le cicatrici che partivano ai lati della bocca; era una versione perfettamente riuscita di Jack Skeletron.
Mi fermai di getto, ripensando che andare a mescolarmi con tutta quella gente non era proprio la scelta ideale. Feci un passo indietro per retrocedere, ma Andy spezzò i miei piani quando comincio' a chiamarmi.
-Sally!
"Maledizione."-Pensai.
Scese velocemente dall'auto facendo sbattere la portiera, poi si diresse verso di me con la sua solita camminata da modello di playboy mentre il vento gli apriva la giacca sbottonata e gli scompigliava i capelli.
-Ciao Andy. -Dissi accennando appena ad un sorriso. Avevo le labbra serrate e infreddolite,le mie mani erano poggiate sul bacino, nascoste del tutto dalle maniche del giubbotto. La visione di Andy davanti a me mi rassicurò, nonostante fosse un pallone gonfiato, c'era qualcosa che mi portava a pensare che dietro quella maschera di ferro c'era un cuore che traboccava di dolcezza.
-Ciao Sally. -Lui fu più espansivo di me, sfoggiando uno dei suoi meravigliosi sorrisi a trentadue denti. -Direi che ci ho azzeccato in pieno con il tuo costume, ti sta a meraviglia.
Sorrisi guardandomi da capo a piedi, il suo complimento mi fece salire un leggero rossore sulle guance che sperai non si notasse a causa della poca illuminazione della strada.
-Grazie. Avrò l'onore di conoscere anche i tuoi amici stasera?
-Certo. Ma prima di andare dovresti sapere che ci sono un paio di regole da ricordare, a proposito dei miei amici.-Quelle parole mi fecero trasalire.
-Sono tutta orecchi.
-•Tanto per cominciare non dovresti mai staccarti da me, non sai chi potresti incontrare.
•Non bere roba dal colore strano.
•Non lasciarti coinvolgere in qualche ballo strambo, se non vuoi ritrovarti nuda in una vasca piena pop corn.
-Lo terrò bene a mente. -Replicai un po' incerta di quelle regole, ma l'esperto di feste folli era Andy, quindi non potei fare altro che annuire alle sue richieste. -C'è altro che dovrei sapere?
-Non allontanarti da me, Sally. Dico sul serio.
Mi rivolse uno sguardo assassino mentre diceva quella frase, che mi fece raggelare il sangue delle vene.
-E' uno dei tuoi tanti metodi di seduzione? -Sentenziai in tono acido.
Lui non rispose, si limitò a buttarmi una frecciatina con il suo sguardo ammaliatore che mi fece venire i brividi.
-Andy. -Dissi prima che potesse salire di nuovo in macchina.
-Si? -Domandò.
-Sono felice che siamo amici.
Gettai le braccia intorno al suo collo, stringendolo appena. Nonostante lo colsi di sorpresa non ci volle molto affinché ricambiò il mio abbraccio. Poggiò una mano sulla mia schiena, stringendo il mio petto al suo, i nostri cuori battevano all'unisono come una sinfonia celestiale. L'altra mano scivolava dolcemente tra i miei capelli, mentre io poggiai la testa sulla sua spalla, lasciandomi travolgere da un'ondata di profumo.
Mi strinse con una tale intensità da farmi scaricare tutta la tensione che avevo sulle spalle: la sua presa mi lascio' di stucco, era come se volesse annullarsi nel mio corpo.
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Deceptive Blood || Andy Biersack ||
FanficIl tuo Demone ha gli artigli e i denti aguzzi. Il mio ha gli occhi di ghiaccio e il cuore di fuoco. "-Rivestiti, non so per quanto ancora riuscirò a controllarmi. -Disse in tono severo, gettando la felpa sulla sdraio. Il suo sguardo si posò su di me...