Il libro •capitolo 3•

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La figura aveva compiuto il suo dovere.
Era quello il libro, nulla sarebbe tornato alla normalità, almeno non per loro.
Quell'ammasso di pagine rigorosamente rilegato apparteneva al primo stregone di Salem esistente al mondo.
Esso era un uomo malvagio che uccideva le persone e poi ricopriva i suoi libri di incantesimi con la loro pelle. Malvagio poi era una parola grossa per la figura, che forse lo era più del vecchio.
Nel libro del mago era narrata una leggenda scritta in latino, come un incantesimo.
Quella oscura magia liberava le anime intrappolate in corpi estranei.
Però allo stregone e alla orribile figura non serviva per quello.
Dovevano distruggere quel libro, o le ombre avrebbero distrutto loro. Infondo avevano ragione, erano stati la figura e il suo padrone a trasformare delle povere persone innocenti in demoni, degli spaventosi demoni cannibali.
La figura non si sentiva in colpa, non provava nessun sentimento, né tristezza né felicità.
Non era stata lei a tramutarli, non aveva più il controllo del suo corpo. Il padrone aveva sempre fatto tutto, ella eseguiva solo gli ordini, doveva per forza.
Anche lei era un ombra prima, poi il vecchio mago L'aveva liberata.
Non ricordava più come ci si sentiva ad essere coccolata dai genitori, ad essere amati da qualcuno.
Ma ora non doveva perdersi in futili pensieri, aveva altri compiti da svolgere, non voleva distruggere il libro, ma doveva,"la sua vita prima di quella degli altri"
Così le aveva insegnato il padrone, e lei doveva obbedire. Oppure sarebbe morta. Un altra volta.

Un ombra nella notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora