Missione.

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"Ki, il Rappresentante vuole vederti!" Mi urlò Sanha dall'altra parte della stanza. Annuii e mi alzai di scatto, dirigendomi verso l'ufficio del Rappresentante.
Bussai tre volte e, senza farmi aspettare più di un secondo, aprì la porta in mogano.
"Ah! Ki, giusto in tempo!" Disse l'uomo allegramente.
Era sulla sessantina, un po' in carne. Aveva i capelli e gli occhi neri. Una folta barba dello stesso colore si prendeva il suo spazio sul suo viso rotondo.
L'uomo entrò in una stanza, per uscire dopo qualche secondo con una grande torta al cioccolato.
"Auguri!" Urlò avvicinandosi a me, posando la torta sulla sua enorme scrivania altrettanto in mogano. Mi cinse con un caldo abbraccio, per poi allontanarsi e tornare più serio.
"Piccola mia.." Sussurrò quasi in lacrime. "Hai già diciotto anni! Sono così fiero di te.. Per questo.." Cominciò a camminare verso la sua scrivania. Raccolse un piccolo gruppo di fogli e me lo porse. "Il mio regalo.. Consiste nella tua prima vera missione." Aggiunse infine, con tono solenne.
I miei occhi si riempirono di gioia e corsi ad abbracciarlo.

Ero stata abbandonata alla nascita. Il Rappresentante, Park Hoon, mi adottò quando avevo appena un anno. Mi ha sempre trattata come la sua vera figlia e.. Gli devo tutto.

Cominciai a sfogliare i fogli.
"Verrai trasferita all'università S. I tuoi compagni ti conosceranno come Alyss Flinn. Ma questo è già spiegato nei documenti. Dovrai occuparti di un ragazzo, Min Yoongi."
"Occuparmene..?"
"È un ricercato.. Ingiustamente. Mi dispiace per quello che ha dovuto subire alla sua giovane età.." Fece un respiro profondo e, dopo una piccola pausa, riprese a parlare. "Il tuo compito è quello di proteggerlo, assicurarti che non venga catturato e.. Possibilmente, senza fargli capire la tua vera identità. Per questo, avrai anche un piccolo ausilio. Ti ricordi, Kim Namjoon?"
Come potrei dimenticarlo?
Annuii leggermente.
"Bene. Fa parte del suo gruppo di amici e ti darà una mano. Tesoro mio.." Disse avvicinandosi nuovamente a me e cingendomi le spalle con le sue grandi mani. "Fai attenzione. Mandami ogni giorno un messaggio per farmi sapere che stai bene e che nulla è andato storto. Non sopporto l'idea di rischiare di perderti.. Ma.. Questo è il tuo momento. Non voglio rovinartelo. Sanha ti sta aspettando per andare a festeggiare. Se hai qualche domanda, non esitare a chiedere a lui, ok? Tuo fratello è a conoscenza di tutto, quindi stai pure tranquilla. Ti voglio bene, piccola mia. Auguri." Concluse dandomi un bacio sulla guancia.
Lo abbracciai un'ultima volta, per poi uscire dalla sua stanza con il plico in mano.

Sanha mi corse incontro.
"Ki! Hai ricevuto il tuo regalo, a quanto vedo!" Disse con un sorriso a trentadue denti.

Aveva i capelli di un castano molto chiaro, quasi aranciato. Il suo viso era rotondo e somigliava molto al mio rapper preferito, Park Chanyeol. Sanha era mio fratello. Era più piccolo di me e.. Appena fu abbandonato anche lui, il signor Hoon lo adottò di conseguenza. Ci teneva a tenerci vicini.

Annuii ricambiando il sorriso.
"Auguri noona! Ti va se andiamo a festeggiare con gli altri? C'è anche Namjoon.. Ci teneva a farti gli auguri di persona." Aggiunse indicando un gruppo di ragazzi infondo al corridoio.
Al nome di Namjoon, persi un battito.
Era.. Il mio ex ragazzo. Mi aveva tradita più volte, ma alla fine tornava da me. Sempre. E.. Con il cuore spezzato, lo accoglievo ogni volta. Un giorno, però, presi il coraggio di lasciarlo. Rimanemmo in un rapporto di tensione, ma.. Alla fine tornammo amici.
"Va bene! Dammi solo un attimo che vado a cambiarmi, ok?" Gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.

Salii le scale per raggiungere la mia camera. Una volta arrivata, buttai i documenti sulla mia scrivania e mi sedetti sul letto.
Decisi di vestirmi in maniera semplice e comoda (a parer mio, almeno). Così, presi i leggins in pelle e gli stivali alti con il tacco, aggiungendo una canottiera nera e una giacca in pelle nera. Sciolsi i capelli dalla coda e feci un semplice trucco nero.
Appa sa del mio rapporto con Namjoon.. Ma capisco il perché abbia scelto lui per darmi una mano. I somma, chi può conoscerlo meglio di un suo amico?
Pensai scendendo nuovamente le scale.

Raggiunsi il gruppo di ragazzi, i quali mi abbracciarono facendomi gli auguri. Namjoon stava per lo più in disparte, ma lasciai perdere.
Decidemmo di andare in un bar poco distante dal Covo, per bere un po' e rilassarci.
Andai ad ordinare un sex on the beach per me e Sanha, mentre gli altri ordinarono il loro cocktail.
Dopo un po' di chiacchiere, decisi di uscire per fumarmi una sigaretta e notai che Namjoon mi seguì a capolino.

"Auguri, piccola." Disse avvicinandosi a me, una volta che mi fermai per accendere la sigaretta.
Gli sorrisi.
"Grazie. Ho saputo che lavoreremo insieme per la missione Min Yoongi.. Puoi dirmi qualcosa di più?" Aggiunsi.
Si voltò verso la strada.
"Lo conosco da sempre. È un tipo.. Particolare. È stato accusato di omicidio.." Fece una piccola pausa. Tornò a guardarmi.
"Ma per il resto, è una ragazzo semplice. Spesso testardo e pieno di sé, ma quando si impara a conoscerlo.. Ha un cuore d'oro." Concluse.
"P-Perché è stato accusato di omicidio?"
"Quando la polizia ha trovato il cadavere, Yoongi era lì accanto, che lo guardava. Lo so perché ero lì anche io ma.. La polizia non ha visto me. Yoongi era talmente assorto nel guardare il cadavere.. Tentai di avvisarlo della presenza della polizia. E quando se ne rese conto, al posto di dare spiegazioni, scappò via. Purtroppo.. Riuscirono a squadrare il suo viso, a fagli vari interrogatori. Gli hanno concesso la libertà, finché non avrebbero trovato delle prove schiaccianti. E tutt'ora non si arrendono all'evidenza che è innocente." Abbassò lo sguardo.
Si girò verso di me, prendendo la mia sigaretta e aspirandone profondamente il fumo.
"Lo sai.." Cominciò poi. "Mi mancano i nostri momenti.." Sussurrò avvicinandosi a me.
Mi guardava dritta negli occhi. Quei suoi occhi scuri e profondi mi incastravano sempre. Erano fissi sulle mie labbra. E.. i miei sulle sue.
Perché continui a farmi questo effetto?
Pensai, persa in quei cuscinetti che avevo assaggiato mille e mille volte. E che erano stati violati dalle labbra di altre donne. Ci ricascavo ogni volta, ogni singola volta.
Stavo per dire qualcosa, quando quelle sue labbra scure si avvicinarono alle mie, sfiorandole con una dolcezza infinita.
La sua mano mi cinse il collo, accarezzandolo delicatamente.
Staccati, Ki. Allontanati, tiragli uno schiaffo, fai qualcosa!
No. Non ce la faccio.
La sua lingua entrò in contatto con la mia, cominciando una danza lenta e potente.
Mi aveva catturata.
Per la millesima volta, mi aveva catturata.

"Ah! Eccot-.. Oh.. Disturbo?" Disse Sanha, che ci aveva raggiunti fuori.
"Gli altri cominciavano a chiedersi dove fosse la festeggiata ma..  Credo tu ti stia già facendo il tuo regalo.." Rise imbarazzato.
Io mi ero fermata a guardarlo. Sentivo il mio viso andare in fiamme per l'imbarazzo.
"È in buone mani, tranquillo." Disse Namjoon facendogli l'occhiolino.
"E-Ecco.. Forse è meglio che torniamo dentro, in effetti.." Sussurrai io, raggiungendo di cora Sanha.
"Ci ricaschi sempre, eh?" Mi sussurrò quando mi avvicinai a lui.
Io chiusi gli occhi, tentando di far finta di niente.
".. Cerca almeno di non essere tu stessa la causa del tuo star male.. Ok, noona?" Aggiunse preoccupato.
Gli sorrisi.
Andiamo. Era solo un bacio. So già che quando torneremo a casa, si porterà dietro una. So già che, come al solito, ci starò male. Ma che ci posso fare?

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