||Uragani di carta.|| [Sospesa]

|•.Chapter 1.•|

F E L I C I T À.
Felicità.

Che cos'è la felicità?
La felicità va ricercata nelle piccole cose?
La felicità è la felicità?
O la felicità è solo un'illusione?
Credo che sono troppe le domande da farsi su essa e difficili sono le risposte da trovare in modo che siano permanenti.

Io sono felice?
Posso definirmi felice?
Posso dire di stare bene?
Fisicamente, sicuramente.
Interiormente?
Non lo sapevo, non lo so e non so se lo avrei mai saputo.

Sicuramente non ero una popolana del terzo mondo, o forse sí...perché quasi quasi il terzo mondo è proprio dove io vivo.

È brutto vivere in un paese che non senti per niente tuo, è brutto vivere in un luogo che non ti appartiene e sinceramente a me sembra ancora come se ci fossimo fermati a quel famoso giorno di novembre del 2011.
Eppure...
Non me ne capacito ancora, in un certo senso quando mi capita di pensare agli anni passati,parto sempre dal 2010,dove tutto era più bello,dove stavo meglio.
Sembra come se io stia passando una vacanza qui,perenne.

Solo che la vacanza non è divertente quotidianamente,adesso capisco qual è il senso delle vacanze, durano poco ed è meglio così.
Quando ci sono persone che già conosci, come ad esempio nel mio caso e soprattutto tuoi parenti,in un certo senso è bello,in un altro senso per niente,sei vietata di fare tante cose,forse troppe, per paura che i tuoi genitori lo vengano a sapere in meno di una frazione di secondo.

Nella mia mente è tutto strano, inizio con un pensiero e poi giungo a chissà quale cosa, ad esempio dalla felicità mi capita di giungere alla tristezza, alla malinconia...
Non c'è un giorno un cui non mi capiti di sentirmi triste, alcune volte anche senza un motivo ben preciso, sento come uno strano stato di malessere.
Mi manca qualcuno, ma non so chi sia, ed è questo che mi lascia più vuota,perché non posso trovare conforto in un migliore amico, dato che l'ho perso, non posso trovare conforto in una migliore amica perché ha già troppi problemi per conto suo e non mi va di peggiorare la situazione, tanto non riuscirebbe comunque a trovare una riposta,con mia madre non riuscirei a trovarla nemmeno, perché non mi sento a mio agio,in un certo senso con lei non riesco ad esprimermi correttamente e la scrittura non potrebbe bastare.
Mio padre...lasciamo perdere, sarebbe troppo imbarazzante,non capirebbe.

La qualsiasi persona che mi passi per l'anticamera del cervello, non sarebbe mai abbastanza soddisfacente, non mi potrebbe mai capire.
Ed è proprio questo che non mi va bene, io ci ho già provato, ma non ho mai avuto ottimi risultati,anzi...PESSIMI risultati.
Ed è questo a farmi più male probabilmente,il non essere compresa!
Ed è brutto, perché io capisco chiunque, annuisco costantemente,sempre.
Faccio di tutto per chiunque.

Adesso capisco anche il perché, perché io mi comporto con gli altri come vorrei che loro facciano con me, cosa che non ricevo mai.
Perché nessuno vuole conoscermi infondo?
Perché nessuno vuole scavare in me?
Non mi va bene una migliore amica,io voglio un ragazzo che sia disposto a capirmi, a scavare in me e che pian piano riempia quel vuoto e che non se ne vada mai più.
Ma ciò che noi vogliamo non esiste.

E fu così che quel giorno nacque tutto, fu così che decisi di prendere una decisione definitiva.

Mancavano pochi mesi e mi sarei diplomata.
Cosa ne avrei fatto della mia vita?
I dubbi mi pervasero la mente e si trasportano ogni minima cellula.

Non sono ancora sicura di voler frequentare l'università nella facoltà di psicologia,io voglio partire,andare via da qui.

L'Italia mi sta quasi soffocando,sono stufa di questa quotidianità,voglio vivere,voglio respirare.

Voglio raggiungere luoghi nuovi,voglio riempire la mia mente di nuovi ricordi indelebili,non voglio confini.
Voglio superare il margine,voglio andare oltre alle apparenze, voglio conoscere gente nuova,voglio dimenticare per far spazio a me ed ai miei nuovi luoghi,dove potrò essere felice di vivere per ricordare e non dimenticare nulla.