|•Chapter 9•|

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Non potevo crederci ancora, come poteva essere accaduta una cosa del genere? Per ciò che ricordo suo padre era sempre stata una brava persona, chiunque ne parlava bene.
Perché doveva accadere una cosa come quella proprio a lui?
Lui che aveva due figli meravigliosi.
Una moglie sempre presente.
Sembravano una di quelle famiglie da prendere come esempio, come modello.

Perché non me lo aveva detto?
Perché non mi aveva detto tutto questo?

Ecco perché non si era fatto sentire per un mese.
Riflettendoci aveva anche una maglietta nera, cosa rara, poteva essere una casualità, ma poteva essere anche per quello.
Chi lo poteva mai sapere?

Era strano che non lo fosse venuto a sapere tutto il paese. O forse ero io la persona che in tutto il paese non lo sapeva? In qualche modo ne sarei dovuta venire a conoscenza, non così per caso.

Perdere il padre, penso sia difficile, soprattutto quando sei convinto che tutto stia andando finalmente bene o anche quando è tutto un casino.

Mi dispiaceva molto per Dario.

Come attraversare facilmente questo duro colpo scagliato dal 'destino'?!

Eravamo persino usciti insieme per settimane, neanche i nostri amici, credo lo sapessero,per non avermelo detto.

Un aereo, un attentato.

È brutto sapere che la persona che hai accanto può anche essere il tuo assassino.

È crudele, aspro, malsano.

È una visione contorta quella di uccidere più persone.
Gente che magari vuole solo andare a trovare la propria famiglia, gente che magari vuole vedere un figlio o una figlia, dei nipoti, o semplicemente degli amici.

Gente che è obbligata a partire per motivi di lavoro, gente che vuole farsi una vacanza.
Che magari spera tutto vada bene, ma non sarà cosí in realtà.

Una bomba, tutti indagati.

I dispersi, i pezzi di aereo, i soldi sprecati,le speranze buttate.
La sofferenza però permane, anzi cresce.

Perché allora rifiutarmi?
Perché?!

Diverse ipotesi attraversano la mia mente, sino a quando una non somiglia così tanto al pezzo di puzzle mancante, al tassello giusto per completare il tutto.
Però poi mi accorgo che in realtà sono solo all'inizio.
Ancora ho messo insieme solo 3-4 pezzi di puzzle su 100.

Ruotava qualcosa in quella sua maledetta testa.

Ho bisogno di un miracolo, proprio ora.
Ho bisogno di te, ora.
Proprio ora.
Non lasciarmi cadere, posso illudere la mia mente ora.
Non lasciarmi cadere.

Sto provando tutto il tempo a uccidere il mio inconscio, ma non è possibile.
Ho bisogno di te, proprio ora.
Posso illudere la mia mente ora.
Non lasciarmi cadere così in basso.
Non così in basso.
Non deludermi, credo che sto già illudendo la mia mente.
Ho bisogno di te ora.
Quindi non deludermi.
Non lasciarmi cadere così in basso.

Scrissi queste parole sul banco verde di questa classe ormai troppo conosciuta nei suoi minimi dettagli.
Dai muri bianchi,falsi.
Erano pieni di scritte.
Io stavo proprio lì.
Accanto alla finestra.
Non c'era angolo che non fosse minimamente imperfetto.
Ma mostrava un panorama spettacolare.

Ecco un'altra dimostrazione sul fatto che anche le apparenze più insignificanti ed imperfette sono in grado di mostrare un panorama fuori dal normale.

||Uragani di carta.|| [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora