|•Chapter 5•|

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Decisi però di non accontentarlo, sapevo che volesse baciarmi.
Ma io non gliela volevo dare vinta,era ancora troppo presto,dovevo ragionare in maniera matura.
E non sarebbero bastati 2 giorni per portarmi nella tana del lupo,per farlo entrare nella mia anima,per volerlo nella mia vita.
Io volevo essere desiderata, non dover essere la ragazza del momento,e quell'insicurezza che lui fosse lo stesso di tempo fa mi turbava e non poco.
Se una persona è in una certa maniera,resta così. Inutile dire che cambi.
Io ero la dimostrazione che era possibile essere una persona diversa,senza dover per forza cambiare.
Non ero la prescelta,prediletta o chissà cosa,semplicemente ero stata determinata a tal punto da riuscire a portare a termine una parte di me stessa,che meritava di far parte del passato e non del presente.
Sicuramente non ero perfetta e mai lo sarei stata,non lo volevo neanche essere.
Semplicemente avevo apportato delle modifiche in me.

Quindi smisi di delineare il suo volto e mi spostai sul suo fianco destro sentendolo mormorare,come se fosse deluso dalla mia scelta.
Non ci badai particolarmente,mi piaceva farlo incazzare,ed era troppo presto per accontentarlo.
Alzammo lo sguardo verso il cielo e per smorzare la tensione dissi:"Guarda quella nuvola,non sembra un cerchio?"

"Già."disse lui alcuni secondi dopo.

Poi continuò:"Guarda lì sembra come un occhio quella nuvola,sembra stia osservando noi."

Quel 'noi ' mi fece quasi rabbrividire,quindi prese la sua giacca di pelle,se la sfiló e me la mise addosso,convinto che avessi freddo.
Credo che con lui la teoria 'ho sempre caldo' sia capace di estinguersi rapidamente.

Mi stavo montando la testa subito, chiunque è capace di dire una parola del genere,stavo sembrando proprio pendente dalle sue labbra.
Che sciocca, me ne dovevo andare il prima possibile.
Presi il telefono, guardai l'orario e notai che erano le 18.45, la prima balla che mi venne in mente fu:"Scusa ma devo andare, ho un impegno con i miei genitori."

"Oh peccato, mi stava piacendo così particolarmente questo pomeriggio."disse con tono amareggiato.

"Anche a me"sussurrai pentendomi di ciò che avevo fatto pochi istanti prima.

Mi prese per il polso e mi tirò verso di lui, sentí un'emozione accendersi veloce e farsi spazio in tutto il corpo attraverso le mie vene, il cuore mi martellava in testa, il respiro si fece sempre più veloce, all'interno di me era esploso un kamikaze di emozioni.

Possibile che spunta uno così all'improvviso e mi dà vita dentro?
E mi fa fare salti mortali?
Mi fa dire bugie, mi fa fuggire da chiunque, mi fa nascondere dai miei.
Probabilmente con lui ricominceranno tutti i casini, ovviamente, sicuramente.

Eppure sembrava che io fossi esterna alla situazione che doveva andare così per forza.
E se dopo oggi non mi cercherà più?

*Oh al diavolo,ascolta ciò che ha da dirti, sempre se ha da dirti qualcosa.*
Disse la mia stessa coscienza,dato che la mia mente era già piena di pensieri e misteri.

"Sicura che non puoi proprio restare, o sei tu che non vuoi restare?!"fui sorpresa dalla sua domanda e cercai di camuffare le qualsiasi espressioni stavano esternando le mie emozioni.

Risposi semplicemente:"Devo andare."
E i suoi occhi si impigrirono improvvisamente.
Non capii quale emozione volesse esternare, ma quello sguardo lo avevo già visto qualche volta e se non ricordavo male, significava che mi stesse nascondendo qualcosa.

Ripeté il mio nome, ma dimezzato, come tanto amavo sentirlo pronunciare, da chiunque, ma lui lo faceva suonare diversamente, il valore che aveva per me era diverso.

E sì, già lo stavo facendo valere qualcosa ed anche tanto, forse troppo.
Già lo avevo fatto salire sul podio senza saperlo, ma ovviamente senza una scaletta, era facile scavalcare gli altri posti in palio.
Ma al diavolo tutte le mie teorie momentanee sui ragazzi.

||Uragani di carta.|| [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora