|•Chapter 3•|

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Perché la vita mi tendeva sempre gravi problemi?
Perché dovevo soffrire sempre?
Avrei mai trovato un po' di tranquillità eterna?

Sarei mai stata in pace con me stessa?

Colpo dopo colpo,non capivo come restavo in piedi,come non variassero il mio animo.
Credevo di non poter vivere senza certe persone, volevo chiudermi dentro,eppure non ci riuscivo,dal pensiero negativo passavo al positivo e viceversa.
Non riuscivo mai a portare a termine una decisione.

Ero comprensiva con tutti,mi irritavo facilmente,ma almeno sapevo come guarirti, sempre.

Cercavo qualcuno ed avevo incastrato nel puzzle incompleto il pezzo mancante,ci avevo provato in tutti modi...eppure qualcosa mi diceva che era sbagliato,che andava riposizionato, forse neanche inserito.

Ma io non ascoltavo manco me stessa ogni volta che lo vedevo,o forse sí,un qualcosa appartenente all'istinto ed all'imprevidibilità.

E poi sembrava come se tornasse tutto come prima,dove mi sentivo incompleta e vuota.
E questa cosa andava avanti da anni e ne ero assolutamente stufa.
Stanca di tutto e di tutte le persone che mi hanno sempre deriso senza sapere il perché di certe mie scelte.

Credo sia arrivato il momento in cui dire basta, in cui scegliere se buttarmici o no in un qualcosa di nuovo, ma purtroppo non ero pronta ancora a tutto questo,non avevo abbastanza risposte per farmi capire se stavo realmente sbagliando o no,se magari la persona giusta l'avevo sempre portata dentro me e bastava la sua presenza per riempire il mio vuoto.

Sentì uno strano senso di confusione rimbombarmi nella testa,non volevo aprire gli occhi,avevo paura che fosse lunedì e non domenica,ma fui costretta a svegliarmi a causa della luce che era stata accesa da qualcuno nella mia stanza e mille imprecazioni si proposero nella mia mente.

"Serena, sai dove sono le mie chiavi?"

Oh porca miseria,mi svegli per sapere dove sono le tue chiavi?
Pensai fra me e me.

"Dove le hai lasciate tu probabilmente." Risposi con voce impastata.

"Ti trovo di buon umore...è proprio così che si risponde a tuo padre?"disse sarcasticamente e con tono di rimprovero.

"Non potrebbe iniziare meglio di così la giornata, potrei dirti anche io che non è corretto che svegli così tua figlia."

"Devo perdere altro tempo?"disse seccato.

"Controlla in qualche tuo giubbotto,forse le hai lasciate in quello di ieri se proprio non le hai trovate in bagno o sul mobiletto."

"Non ci avevo pensato..."disse soddisfatto della mia risposta e si mise a cercarle probabilmente,ma lasciò la luce accesa e dovetti alzarmi per andare a spegnerla.
Feci una corsa così veloce,da girarmi la testa per lo scatto improvviso.

"Proprio così bene doveva iniziare la giornata,torno a dormire,magari inizierà in maniera migliore."

Ma vaffanculo.
Poggiai la testa sul cuscino, forse la sbattei e subito dopo mi riaddormentai...cosa non molto facile per me,dopo che il mio sonno è stato interrotto.

Vengo risvegliata dalla voce di Charlie Puth con 'We don't talk anymore'.

Il mio telefono stava proprio squillando senza sosta,per non parlare dell'odiosa vibrazione sul comodino causata dallo stesso soggetto.

Lessi il nome nello schermo e vidi 'mamma'...ma sul serio oggi i miei genitori si divertono a farsi beffe di me?
È la giornata dedicata a questo?

Rispondo e mia madre quasi mi urla al telefono:"SONO LE 11.30 CHE INTENZIONI HAI?"

Quasi cado mentre alzo le coperte del mio letto ed inizio a correre per le varie parti della mia stanza alla ricerca di qualcosa di decente da mettere.
Metto i jeans nuovi ed una maglietta corta blu con scritto 'Everything is blue,his pills,his hands,his jeans,and now I'm covered in the colors,pull apart at the seams.And it's blue.'
Me la sono fatta fare apposta,amo tutte le canzoni di Halsey ma il ritornello di questa canzone mi ha colpito in particolare.

Indosso le Adidas Superstar e corro a lavarmi i denti ed il viso in bagno,faccio lo shampoo,asciugo i capelli e mi trucco con l'ombretto,la solita linea di eyeliner,il mascara ed il correttore,poi piastro i capelli lisci,spruzzo il profumo,prendo la borsa mettendo dentro tutto il necessario, indosso il giubbotto di pelle nero e corro via di casa con le chiavi in mano e raggiungo la casa dei miei nonni paterni.

Saluto tutti e mi sorprendo per essere arrivata alle 12.15, quindi non sono per niente in ritardo...anzi,quando uscivo alla villa di domenica mattina tornavo sempre alle 12.30.

Pranziamo con delle vere delizie.

Sono ormai le 16.30 e finalmente mio padre si decide ad andare a casa,saluto tutti velocemente e scendo le scale,prendo le chiavi della macchina che mio padre aveva lasciato per terra e quando esco fuori, vengo assalita dalla voglia di guidare io quella macchina.
Quando inserisco le chiavi per aprire lo sportello,faccio fare uno scatto verso sinistra,ma come al solito sbaglio e quindi la giro a destra e si apre.
Salgo in macchina e mi siedo nel posto del guidatore,guardo con attenzione il volante e inserisco le chiavi accendendo al primo scatto la macchina.

Poi vado nella parte dietro e la lascio accesa.
Finalmente salgono pure i miei genitori e mio padre resta sorpreso nel trovare la macchina accesa,ma non dice nulla.

Giunti a casa salgo velocemente le scale e faccio le due materie per il giorno successivo.

Quando terminai si erano fatte le 18 e chiamo Gaia.

"Oii ti disturbo? Per che ora dobbiamo restare?"chiesi tutta d'un fiato.

"Ho avuto un imprevisto,mia madre non si sente bene e quindi non posso venire,perché non mi va di lasciarla sola. Vacci tu con gli altri,tranquilla."

"Nah,non sarebbe giusto,fai tutto tu e poi ti assenti?"

"Non è dipeso da me..."

"Eh sì,ma non ci vado."

"Fai tu,io devo chiudere."

"Okay,non ci vado...salutami tua madre!"

"Okay,ciao."

"Ciao"mormorai.

C'era un qualcosa che non andava nella sua voce, il suo tono non era dei migliori e sentivo che non era solo quell'imprevisto il motivo per cui era particolarmente turbata.

Scrissi alla migliore amica di Dario con l'intento di chiederle il suo numero perché a me non compariva su whatsapp...probabilmente lo aveva cambiato.

Fortunatamente me lo dà subito, anche se dice che non si parlano più da mesi.

Taglio corto la discussione e memorizza il suo numero,entro nel contatto e non so se scrivergli o no.

Potrei sembrare troppo appiccicosa,oppure gli sembrerebbe che io ho sempre avuto il suo numero e non l'ho mai cercato.

Guardai la sua foto profilo,c'era lui tutto sorridente insieme ad un'altra ragazza...
Impossibile non ammettere che rimasi incantata da lui,dal suo sorriso,
e provai una sorta di invidia per quella ragazza che teneva stretta a sé.
Aveva avuto la fortuna di vederlo sorridere,di farlo sorridere,di farlo sentire bene al suo fianco.

Avrei tanto voluto che lui provasse le mie stesse cose ogni volta che mi vedeva,ma la mia opinione non cambiava nonostante tutto e cioè per me era uno che usava le ragazze per divertimento.

Mi arrivó un messaggio proprio dal suo numero e mi sentì soffocare,avevo paura di aver combinato qualche casino per sbaglio.

*Esci fuori dal balcone della tua stanza.*

Era effettivamente un sogno quello.

Uscì fuori e non vidi nessuno, fino a quando non guardai sotto,sulla strada e non vidi lui,nella sua immensa bellezza.

❤•Spazio Autrice• ❤

Ho pubblicato anche se i 15 like non sono stati raggiunti,poi vi scordereste della storia se dovessi realmente aspettare...quindi eccovi questo capitolo,ho già iniziato a scrivere l'altro...chissà cosa accadrà fra i due.
Che cosa ne pensate dei due?
Vi piace questa coppia? Dureranno?
E soprattutto,sarà maturato veramente Dario o sbaglierà ancora?

Ditemi cosa ne pensate nei commenti...sto facendo dei capitoli più corti,così non vi stancate a leggere...😆😂💞
Ad esempio questo è circa 1350 parole,era arrivato a 2000 ma l'ho accorciato,così potevo aumentare la suspense e spero così sia stato.

Baci,la vostra Sere.💝

||Uragani di carta.|| [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora