|•.Chapter 2.•|

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"S...Serena?"disse fissandomi intensamente.

Non risposi,non riuscivo ad aprir bocca,sembra come se tutto si fosse congelato,ma iniziai a sentire un'improvvisa caloria,troppa.
Le guance mi stavano andando a fuoco senza saperlo.
5 anni dopo ero ancora la stessa,fragile sotto il suo sguardo.
Sono stata fidanzata con diversi ragazzi ma con nessuno mi ero sentita come mi ero sentita con lui alle medie.
Mi sentivo così piccola, nonostante fossi alta 1.65 lui era sempre e comunque più alto di me.
Era diventato ancora più attraente di prima e quegli occhi color cioccolato stavano quasi luccicando.

Il ciuffo dei suoi capelli castani ricadeva sul suo volto ed ora si stava toccando i capelli nervosamente.
Non poteva essere che lui stesse reagendo così vedendomi.
Scommetto che tante ragazze gli siano cascate ai piedi e scommetto che abbia spezzato tanti cuori,alla ricerca di quello giusto.

Mi presi di coraggio e dissi:"Dario?"

Cosa mi stava facendo questo ragazzo?
Mi sembró come se fossimo ritornati in 3 media, quando ci dissimo definitivamente addio.
Ricordo quel contatto che vi fu fra i nostri corpi quando mi strinse forte a sé per abbracciarmi.

Mi prese per il polso e mi portò fuori con sé.

Mi osservó e inizió a far salire la sua mano attraverso il mio braccio e rabbrividí,la sua mano a contatto con la mia pelle sembrava così fredda.
La luna si intravedeva in quel cielo stellato stranamente limpido.
Le persone ci osservavano probabilmente,ma io non riuscivo a staccare le mie orbite dalle sue.

Non ci volle molto a crearsi un improvviso silenzio,sembrava come se ci fossimo solo io e lui,nonostante il traffico,vista l'ora.

Sentivo pulsarmi il cuore sotto la pelle e le vene ribollire,sembrava come se dovessi scoppiare.

Eramo tante le cose che avrei voluto dirgli quasi 5 anni fa.
Non pensavo sarebbe tornato,lui stesso non lo credeva.
Eppure eccolo qui,più affascinante di prima,in carne ed ossa.

Nonostante tutti gli anni passati,inutile dire che non si fosse mai affievolito il mio amore nei suoi confronti, nonostante ci provassi sempre ogni volta che lo vedevo,i miei sentimenti aumentavano,il mio corpo non rispondeva ad ogni mio comando e quasi quasi mi spaventavo di non riavere i comandi di me stessa indietro,mi attraeva come una calamita e non aveva smesso di farlo.

Spostai leggermente lo sguardo sulle sua labbra carnose,che ora stava mordicchiando e che istintivamente vennero seguite anche dalle mie.

Mi stavo lasciando trascinare nella cavità che ora avevano formato le sue braccia,ci stavamo seriamente abbracciando.

In quel momento sentí scosse,brividi,credo anche fuochi d'artificio.
L'adrenalina era ormai al culmine.
Stavl diventando un corpo di emozioni su emozioni,mi stavo come trasformando.

Dio,quanto mi erano mancate le sue braccia,il suo profumo, lui.

Lo strinsi a me il più forte possibile e lui fece lo stesso.

Stavo ritornando a sentirmi così piccola, mi sentivo quasi come una bambina.
La sua altezza mi fregava sempre.

Mi vibró il telefono,ma lo lasciai perdere,non potevo permettere a nulla di lasciarmi fregare questo momento.

Però ci staccammo nel momento in cui mi disse:"vieni con me,ti porto a fare visita in un posto molto commemorativo" mi avvolse un braccio attorno alle spalle e mi trinse accanto a sé,camminammo e capì subito dove mi stava portando, scavalcammo il cancello dell'entrata ed entrammo all'interno della scuola,dal campo.
Qui dietro non vi erano telecamere,non ci avrebbero scoperti.

||Uragani di carta.|| [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora