Dopo pranzo, apro il diario e guardo i compiti. Per mia fortuna non ne ho nessuno per i prossimi giorni, o meglio, tutti quelli che avevo, li ho fatti durante il weekend.
Dato che non ho niente da fare fino alle cinque e mezza, decido di pensarne all'enigma. Una volta risolto penserò se stare o no al gioco.
"Ci sono tre erreri in questo frase." Il primo è "errei", il secondo è "questo" e il terzo è... non c'è un terzo errore quindi dev'essere per forza questo!
Scrivo su un foglio di carta la risposta, ma mi fermo. Prendo il telefono e chiamo Lucia, per chiedere consiglio, se stare al gioco e rischiare di rovinarmi quel briciolo di reputazione che ho, o rimanere per sempre nel dubbio. Dopo una lunga discussione decidiamo di stare al gioco, e di fare una domanda su Martin che sembri banale, ma che in realtà non sa nessuno. Per capire se è una presa in giro, oppure c'è qualcosa di più sotto.
Terminata la chiamata, appoggio il telefono sulla scrivania e riprendo il foglio di carta, abbandonato prima, e aggiungo alla soluzione la mia domanda "Quante ragazze o ragazzi ha baciato Martin quest'estate?" .
Nonostante, possiamo apparire impopolari in ambito scolastico, Martin ed io al difuori della scuola abbiamo una vita sociale movimentata. Ad esempio l'estate scorsa andavamo tutti i giorni al mare e quasi tutte le sere andavamo in discoteca. Invece quando era brutto tempo, andavamo in campagna, con la nostra compagnia. In una sere in discoteca Martin bacio ben dieci ragazze e una sera era così ubriaco che baciò due ragazzi. Se ripenso a quella sera, mi viene ancora da ridere. Era partito tutto da Federico, un ragazzo della compagnia, che aveva scommesso venti euro, che Martin non l'avrebbe baciato, quando lui lo colse alla sprovvista e gli si attacco al collo.
Senza rendermene conto sto ridendo, e Raxel, il mio fratellino piccolo di sette anni, tornato oggi dalla gita con la scuola, mi sta guardando male. È lì fermo davanti alla mia camera e mi chiede:
<Perché ridi da sola? Hai un amico immaginario? Come si chiama?>
<No Raxel, sto solo pensando a una cosa buffa?>
<Ah e a cosa?>
<A niente, tanto tu non capiresti!> Rispondo scocciata.
<Ti prego dimmelo!>
<Stavo pensando a quando l'altra sera hai bevuto l'acqua e dal ridere l'hai sputata tutta in faccia a papà!> gli rispondo per fargli smettere di farmi domande.
Ridiamo entrambi. È adorabile quando ride! Perché nelle sue guanciate si formano due fossette adorabili.
Nonostante abbia il mio stesso colore di capelli, lui ha avuto la fortuna di avere gli occhi verdi, e un po' lo invidio per questo. Per essere un bambino di sette anni è abbastanza alto, ben 48 centimetri!
<Visto che ho capito!> Entra in camera mi abbraccia e mi dice <Grazie per essere sempre sincera con me!> Che cucciolo! Poi esce saltellando e va in camera sua. Molte volte è insopportabile, però quando fa così, lo riempirei di baci.
Per passare il tempo decido di giocare al telefono, quando mi accorgo che sono le cinque e cinque. Mi devo preparare per andare ad Atletica!
Una volta pronta, saluto mia mamma e mio fratello, e con il mio motorino vado al campo sportivo.
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Un gradino più in alto
Teen FictionCiao sono Rebecca, ho quindici anni e studio al Liceo Artistico... Sinceramente non so perché ho scelto questa scuola... non sono nemmeno brava a disegnare, infatti, mi chiedo come abbia superato la prova d'ammissione... probabilmente l'ho fatto sol...