Fortunatamente, la reazione dei miei genitori all'incidente, non è stata tragica come mi aspettavo. Certo, il mio motorino sarà inutilizzabile per una settimana, ma almeno non mi hanno messo in punizione come pensavo.
Oggi è giovedì mattina. Luca è stato così gentile... chissà come mai? Alla fine, ieri sera mi ha scritto veramente un messaggio: "Ciao pulcina, se hai bisogno, scrivimi qui!" Con una faccina che da un bacino... Pulcina? Da dove ha preso quel nomignolo? E poi tutta questa confidenza? Io mi limitai a rispondere "Grazie... buona notte" con una faccina sorridente...
Dopo la mia solita routine, decido che oggi mi dedicherò un po' di più al look. Alla fine scelgo di mettermi dei jeans grigi, strappati sulle ginocchia, una maglia bianca della Guess, con scritto "I Love Los Angeles" ed una felpa con la zip nera. Per rendere tutto un po' più bello, decido di truccarmi, mettendomi un po' di matita nera dentro l'occhio e del rimmel. Infine decido per l'acconciatura di farmi una treccia alla francese, che parte da destra e finisce a sinistra e con i miei lunghissimi e liscissimi capelli neri, mi arriva fin sotto la spalla.
Saluto tutti e vado a scuola. Con l'autobus ovviamente... Mi ero dimenticata quanto lo odiavo: sei sempre schiacciato su qualcosa o qualcuno e poi ci sono le vecchiette che hanno sempre una parola "gentile" per te ed il tuo zaino, cosa costerebbe loro prendere il bus successivo? Tanto non hanno niente da fare, no?!
Le prime ore passano velocemente, infondo Discipline Plastiche è una materia bellissima, adoro sporcarmi le mani modellando la plastilina, la creta, l'argilla ecc... Fortunatamente è ricreazione, così posso andare al piano meno uno, dove ci sono il bar e le macchinette, dato che ho dimenticato di portare la merenda. Nonostante odi farmi sei piani a piedi, mi auto convinco a farlo per il cibo. Arrivata mi metto in coda e quando manca una persona al mio turno indovinate chi si mette vicino a me? Luca! Inizialmente faccio finta di non vederlo, o almeno fino a quando lui non inizia a parlarmi...
<Ciao! Stai bene vestita e truccata così! Come mai questo cambio di look?>
<Ciao anche a te!> rispondo scocciata, facendo un falso sorriso <Quante domande la mattina! Comunque, come sai, non ho più il motorino e così mi sono svegliata prima per il bus e ho avuto tempo per fare tutto, con calma>
Nel frattempo è arrivato il mio turno: metto i soldi nella macchinetta, premo i pulsanti tre e quattro e mentre osservo le mie patatine classiche cadere, pregando che non rimangano bloccate, Luca sta continuando a parlare...
<Beh, allora prendere l'autobus ti fa bene, oggi sei più carina del solito!>
<Grazie...> Rispondo imbarazzata mentre prendo le patatine e gli lascio il posto per prendersi la merenda.
<No grazie! Io non prendo niente!> dice spostandosi.
<Perché allora ti sei messo in coda?> Dico ridendo. Sta per rispondermi, quando guarda dietro la mia spalla
<Devo andare... Scusa...> Dice spostandomi per passare.
Mi giro e smetto di ridere. Appena ha visto che erano arrivati i suoi amici se n'è andato, si vergogna di me? Non ci credo, che stupida! Perché gli rivolgo ancora la parola? Devo fargliela pagare e poiché lui si vergogna tanto di me, ho un piano perfetto! Non so come, ma trovo il coraggio e vado da loro. Devo stare calma! Mi avvicino di più, stanno parlando di qualcosa, ma appena sono a portata di orecchio, Leonardo se ne accorge e fa un cenno con la testa per avvertire gli altri. Tutti e quattro si girano verso di me. Martin mi sta guardando, in un modo strano, sembra dirmi 'ti prego vattene'.
<Grazie per le patatine Luca! E anche per il passaggio in moto di ieri!> Dico sorridendo e mettendogli una mano sulla spalla. I suoi tre amici lo stanno guardando malissimo. Luca ha la faccia imbarazzata e mi sta lanciando delle occhiatacce.
<Ora vado, Ci vediamo dopo!> Dico facendogli l'occhiolino <Ciao ragazzi!> Dico allontanandomi.
Mentre me ne sto andando li sento discutere e Luca si sta giustificando.
<Davvero non so di cosa stia parlando... Quella è strana forte!> Dice facendo una risata isterica.
Mentre salgo le scale per andare a fare altre due ore di plastiche, sto ancora pensando alla faccia di Luca! Sono molto fiera di me! Ho ancora il cuore che batte a mille! L'ho fatta pagare a quello stronzo! Ora sa con chi ha a che fare.
Quando arrivo in classe non c'è nessuno. Metto il portafoglio nello zaino, quando mi accorgo che c'è una lettera da parte di -J-. Mi guardo attorno, non c'è nessuno, così decido di aprirla... La busta come al solito, è bianca ed è undici per ventidue centimetri, con dietro scritto "-J-", invece dentro è stato usato un pezzo di carta a quadretti, strappato da un quaderno, scritto velocemente con una penna viola.
"Se il vecchio motorino tu non hai e la risposta tu la sai, nella vecchia macchina abbandonata, la busta lascerai! La domanda è sempre la stessa - Quando sono in piedi, loro sono coricati, quando sono coricato loro sono in piedi chi, cosa sono?- Ricorda, se davvero vuoi sapere, entro oggi lascia il tuo parere! -J-"
Mi guardo attorno, non c'è nessuno, so qual è la macchina che intende! E' una punto rossa arrugginita ed è da quando sono venuta al liceo che è li, chissà da quanto tempo è ferma, per mia fortuna è vicino al parcheggio dei motorini, però quel punto è isolato. Apro il mio quaderno di matematica, per prendere un foglio, quando mi accorgo che ne manca un pezzo, della stessa misura, del foglietto di -J-... Simpatico... Veramente, che gentile! Prendo il pezzo rimanente e rispondo con una penna blu.
"La risposta sono i Piedi!" Inizio a scrivere... Non so che domanda fare... Perché se faccio una mossa sbagliata ho paura che -J- non risponda più... Potrei provare a chiedere come si è procurato quei lividi Martin.
"Con chi si è picchiato Martin pochi giorni fa? E per quale motivo?" Scrissi.
Sento suonare la campanella che segna la fine della ricreazione e metto la busta in borsa.
La giornata prosegue normalmente, Luca mi ha tirato occhiatacce per il resto della giornata, e alla fine delle lezioni, senza dare nell'occhio, sono andata a mettere la busta nella macchina, tra il tergicristalli e il vetro.
Sento un rumore, il rumore dell'autobus, mi giro e vedo che è il mio, così mi metto a correre. Per poco non lo perdo, ma per fortuna ho fatto tutto in tempo. Scendo alla mia fermata e vado a casa.
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Un gradino più in alto
Teen FictionCiao sono Rebecca, ho quindici anni e studio al Liceo Artistico... Sinceramente non so perché ho scelto questa scuola... non sono nemmeno brava a disegnare, infatti, mi chiedo come abbia superato la prova d'ammissione... probabilmente l'ho fatto sol...